Ue, sindacati e associazioni contro il decreto 'Ammazza rinnovabili'

Da Günther Oettinger, Commissario Europeo per l'Energia, arriva una 'bacchettata' al nostro ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani per il decreto ribattezzato 'ammazza rinnovabili'. Domani, lo stesso giorno in cui il sistema degli incentivi al fotovoltaico del Quarto Conto Energia sarà discusso nel corso della Conferenza Stato Regioni, si terrà lo sciopero nazionale dei lavoratori del settore del fotovoltaico e la manifestazione indetta dall'associazione 'Sos Rinnovabili' a cui già hanno aderito Wwf, Legambiente e Greenpeace.

Ue, sindacati e associazioni contro il decreto 'Ammazza rinnovabili'
Da Guenther Oettinger, Commissario Europeo per l'Energia, arriva una 'bacchettata' al nostro ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani per il decreto ribattezzato 'ammazza rinnovabili', approvato poco più di un mese fa da Palazzo Chigi e riguardante in particolare gli incentivi per il solare fotovoltaico. Nella lettera di Oettinger a Romani, il commissario Ue esprime la sua preoccupazione rispetto alla politica italiana sull'energia rinnovabile dal momento che le modifiche alla disciplina degli incentivi - che direttamente o indirettamente compromettono investimenti in corso - destano serie perplessità tra gli investitori nazionali e internazionali. Da Bruxelles, dunque, la richiesta al Governo italiano di creare al più presto possibile “un quadro interno d'incentivazione chiaro, stabile e prevedibile” al fine di assicurare “lo sviluppo delle rinnovabili, senza correre il rischio che i necessari investimenti privati siano rimandati e diventino più costosi”. Oettinger conclude la sua lettera invitando il ministro Romani ad essere “particolarmente cauto nel considerare misure che possano avere ripercussioni sugli investimenti già effettuati”. La 'tirata d'orecchie' del commissario europeo al ministro dello Sviluppo Economico italiano anticipa di qualche giorno lo sciopero nazionale dei lavoratori dell’intero comparto del fotovoltaico che si terrà domani e la manifestazione indetta nel pomeriggio dall'associazione 'Sos Rinnovabili', alla quale hanno già aderito Legambiente, Wwf, Greenpeace, Italia dei valori e i Verdi. Proprio nel giorno in cui il sistema degli incentivi al fotovoltaico del Quarto Conto Energia sarà discusso nel corso della Conferenza Stato-Regioni, i sindacati organizzano la manifestazione a Roma davanti al Ministero dello Sviluppo Economico (in via Molise, ore 11) per gridare ai rappresentanti dell'esecutivo “non spegnete il sole”. “Il decreto sulle energie rinnovabili del 3 marzo scorso – scrivono Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil Nazionali - ha avuto un solo effetto: ha bloccato l’intera filiera del Fotovoltaico in Italia. Da allora sono stati ridimensionati i piani di investimenti e in molti casi, annunciati processi di delocalizzazione e avviato il ricorso ad ammortizzatori sociali. Per dare una prospettiva di sviluppo equilibrato ad un settore strategico per il paese, il decreto va radicalmente modificato”.

Commenti

Su molta stampa si parla di rinnovabili, ma chiedono incentivi solo per il Fotovoltaico. Il decreto è stato denominato "falsamente" Ammazza Rinnovabili in realtà esso valorizza altre fonti di energia rinnovabile, con un miglior rapporto costo benefici rispetto al fotovoltaico, il che farà raggiungere con investimenti minori gli obbiettivi al 2020, ma questo viene poco evidenziato da quasi tutta la stampa. Una tecnologia che è stata venduta "a costo zero" sarebbe dovuta essere a vantaggio di tutti, perchè incentivata con i soldi di tutti. Quindi ne avrebbero dovuto usufruire in via prioritaria tutti i luoghi pubblici e in secondo luogo le famiglie meno abbienti. Invece i meno abbienti non hanno la possibilità di farsi l'impianto perchè non arrivano a fine mese, e i luoghi pubblici affittano i terrazzi per pochi miseri euro mentre il conto energia viene regalato ad investitori e speculatori che niente hanno da rischiare in quanto l'investimento dovrebbe essere garantito dallo stato con i soldi di chi meno ha, stabilendo di fatto una nuova tassa sulla povertà a favore di un ceto che ha già tanto di suo. Non è stata certamente scelta la strategia migliore. Un conto energia dell'entità massima di 0,20 %u20AC che ripaghi l'impianto in dieci anni fra i proventi dell'energia prodotta e quella risparmiata, accompagnato da una buona dose di cultura ecologica può essere più che sufficiente.
solaricco, 19-04-2011 09:19

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