Val di Susa: a chi serve il Tav?

Cosa sta succedendo in Val di Susa? Perché si vuole costruire un'opera dal costo pari a tre volte il ponte sullo stretto di Messina? "Entro 9 anni dovremo restituire 45 miliardi di debito alle banche che hanno finanziato l'opera" avverte Claudio Guerra dell'associazione Materya.

Val di Susa: a chi serve il Tav?
Scrivo a tutti coloro che mi hanno conosciuto, e che hanno conosciuto l'associazione Materya e il suo impegno per l'ambiente. In Val di Susa c'è una guerra. E nessun telegiornale sta dicendo la verità. Una popolazione locale sta tentando di opporre resistenza alla costruzione di un'opera voluta da lobbies finanziarie, sostanzialmente inutile, destinata al trasporto delle merci (non è alta velocità... per chi ancora non lo sapesse!), dal costo pari a tre volte il ponte di Messina. Tre volte il costo del Ponte di Messina. Cito inchieste del Politecnico di Torino e Milano, e dati estratti dalla trasmissione Report (Rai tre) e da una bellissima trasmissione andata in onda alcuni mesi fa su La 7. Non mi dilungo sull'impatto ambientale, la collina di amianto (una stima di una ASL di Torino parla di 20.000 morti nei prossimi anni per la nube di fibre...) il tunnel di 54 km dentro una montagna già scavata dall'Enel perché ricca di Uranio ma vi informo di questo: i soldi destinati alla costruzione li metteranno le banche, ad un tasso del 6,2 % (interessante eh... ) ma la fideiussione a garanzia del prestito sapete chi l'ha messa? Voi! O se preferite lo Stato italiano! Entro 9 anni dovremo restituire 45 miliardi di debito alle banche che hanno finanziato l'opera. 45 miliardi sono quello che dovremo sostenere come costo per ridurre un pochino il nostro debito con l'estero per stare in Europa e il povero Tremonti non sa dove reperirli. Siete pronti a pagare altri 45 miliardi per far viaggiare più veloce l'acqua minerale di Lecce verso la Norvegia e far arrivare prima i biscotti inglesi sullo scaffale del vostro supermercato? A proposito... non passeranno dalla Val di Susa le merci. Un noto docente del Politecnico dice che il costo del transito per un camion da questo valico non sarà competitivo con i costi degli altri tunnel che già esistono. Questa sarà davvero una cattedrale nel deserto. Volevo solo informare tante persone che ancora non sanno. Grazie del vostro tempo e chi di voi volesse aiutarci a fermare questo disastro divulghi questa mail. Per chi vuole saperne di più www.notav.eu.

Commenti

E' ORMAI DIVENTATA CHIARA PER TUTTI I LAVORATORI ONESTI L'ASSURDITA' DI UN SISTEMA DI BILANCIO BASATO SULLA ECONOMIA FINANZIARIA. SE NON SI HANNO LA MENTE E IL CORAGGIO DI PRETENDERE CHE UN BILANCIO DI VITA SIA BASATO ESCLUSIVAMENTE SULL'ECONOMIA REALE E SIA NETTAMENTE SEPARATO DA QUALSIASI INTRAPRENDOTORIA CON CAPITALI A PRESTITO, L'ATTUALE COMMISTIONE E FALSIFICAZIONE DI BILANCIO PORTERA' IRRIMEDIABILMENTE OLTRE I 180'GRADI LA DIVARICAZIONE DELLA FORBICE TRA RICCHI E POVERI. UNA TALE SEPARAZIONE PORTEREBBE CIASCUNA DELLE DUE CATEGORIE, QUELLA REALE E QUELLA FINANZIARIA, A NON ACCOLLARE ALL'ALTRA I PROPRI ERRORI ANCHE SE, A ONOR DEL VERO E PER GIUSTIZIA...RETROATTIVA, NON SAREBBE TROPPO PRETENDERE CHE, FINO AL COMPLETO AVVIAMENTO, I PROFITTI DI QUELLA FINANZIARIA ANDASSERO A COMPENSARE I PESANTI SALVATAGGI PREGRESSI. TAV, MOSE, STRETTO DI MESSINA, ETC SI MUOVONO IN QUESTA NEFASTA OTTICA E PERTANTO SI DEVE, FINCHE' SI SARA' IN TEMPO A EVITARE L'IMPLOSIONE,LEGIFERARE RIGOROSAMENTE, IN REGIME CAUZIONISTICO E FIDEIUSSORIO DI REVISIONE DI BILANCIO,SULL'INTERA QUESTIONE. NASCONDERSI DIETRO LE VARIE EVIDENTI DIFFICOLTA' FRAPPOSTE DALL'ATTUALE FALSIFICATO SISTEMA E PER QUELLE DIFFICOLTA' NON AFFRONTARE IL PROBLEMA DEL "REPULISTI" SIGNIFICA ASSUMERSI LA RESPONSABILITA' DI NON AVER VOLUTO CURARE E OPPORSI AL PROCEDERE DELLA NEFASTA MALATTIA. INCANCRENO
Franco, 01-07-2011 10:01

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