La vera rivoluzione non chiede soldi né petrolio

Partito dalla Sicilia ed estesosi ora nel resto d'Italia, lo sciopero del Tir sta svelando la fragilità della nostra società, impreparata ad affrontare l'indisponibilità di mezzi e risorse. È questa, dunque, la rivoluzione?

La vera rivoluzione non chiede soldi né petrolio
Soldi, soldi, soldi, soldi, soldi, ovunque si parla di soldi, in qualsiasi discussione, rivendicazione, argomentazione si fa riferimento ai soldi. Nei discorsi del governo e di qualsiasi politico le parole come ambiente, comunità, solidarietà, natura sono del tutto inesistenti. Si parla di soldi, di crescita, di liberalizzazioni per fare ripartire l'economia. E chi risponde, a seconda della categoria che rappresenta, non è d'accordo con questo e quello in base ai più o meno soldi o vantaggi economici di qualche tipo che ne conseguono. Siamo in un mondo che sta andando in rovina, stiamo minando le basi stesse della nostra sopravvivenza. In Italia l'inquinamento atmosferico è alle stelle e la preoccupazione maggiore che mobilita migliaia di persone è l'aumento del prezzo del gasolio e della benzina. Vogliamo pensioni più alte, vogliamo meno tasse, vogliamo che i carburanti costino la metà, vogliamo i vitalizi, vogliamo tutti gli optional, vogliamo il quinto cellulare altrimenti siamo poveri, vogliamo la terza/quarta macchina, il televisore ultimo modello per il quale picchiarci con gli immigrati di fronte ai grandi magazzini, vogliamo la settimana bianca in offerta, la crociera a prezzo stracciato, il volo low cost, i capi firmati, anche in saldo o taroccati vanno bene. Ma dateci soldi, dateci un lavoro che ci faccia guadagnare bene, non importa quale, un lavoro sicuro, si sa che i soldi non bastano mai. Dateci una bella casa grande così da riempirla con tutte le cose possibili e immaginabili che i nostri soldi possono comprare. Quello che accade in questi giorni mette ancora in evidenza che l'unica cosa che conta sono i soldi ed è la deriva di un sistema destinato inevitabilmente a crollare. Gli agricoltori vogliono garanzie affinchè i soldi che loro hanno investito in una agricoltura senza futuro, fruttino, per difendersi dai paesi che producono a basso costo grazie a salari veramente da fame. Ma per non cascare in questa trappola si sarebbe dovuto agire in maniera diversa, non fare esattamente come vuole l'economia classica e l'agricoltura industriale e poi lamentarsi se si viene traditi nell'aver seguito questa prassi suicida e si finisce nelle spietate grinfie della burocrazia e delle banche. Gli autotrasportatori, veri padroni dell'Italia, vogliono che i carburanti costino il meno possibile così da inquinare ancora di più e meglio. Non importa inquinare se stessi e gli altri con un pazzesco 86% di merci trasportate su gomma, non importa che l'Italia con una percentuale del genere sia un paese che si può mettere in ginocchio in meno di una settimana, l'importante è abbassare il prezzo del gasolio e continuare imperterriti ad ammorbare tutta l'Italia, possibilmente anche più di adesso, visto che le ferrovie vengono continuamente tagliate ma non mi risultano insurrezioni per questo grave fatto. E invece ancora altri Tir, altre autostrade, altro traffico, altro smog, altri malati da curare, così il Pil va in erezione e noi godiamo tutti della nostra follia. Ancora una volta uno sciopero dei TIR dimostra quanto la nostra società, la nostra economia da settima potenza mondiale, sia fragile e assolutamente impreparata di fronte a qualsiasi difficoltà. In pochi giorni l'Italia è in ostaggio. E quando il petrolio inizierà a scarseggiare cosa succederà, visto che tutto è dipendente da esso come stiamo verificando in questi giorni? Inizieremo ad accoltellarci agli angoli delle strade per gli ultimi pacchi di pasta? È poi inevitabile che i prezzi dei carburanti aumenteranno a causa di una sempre maggiore domanda petrolifera a livello mondiale e una scarsità dell'offerta. Cosa facciamo? Ogni tre mesi i Tir bloccheranno tutta l'Italia o iniziamo a costruire alternative reali alla dittatura del petrolio? In merito a questa protesta odierna, con gli sprechi colossali che si vedono in ogni luogo d'Italia di cui è protagonista ogni ceto sociale, ogni tipologia di persona, è singolare rivendicare soldi. E per cosa poi? Per sprecare ancora di più? Mediamente una famiglia italiana all'anno butta nella spazzatura 500 euro di cibo perfettamente commestibile. Procapite ogni italiano spende circa 100 euro (!!!) al mese in giochi d'azzardo. Le edicole sono strapiene di riviste di gossip o simili che sono acquistate soprattutto dalle cosiddette classi sociali svantaggiate. I quotidiani più venduti sono quelli sportivi. La colazione o il pasto a casa è ormai una rarità e tantissimi mangiano fuori, dove costa mediamente molto di più. Abbiamo 600 automobili ogni 1000 abitanti e complessivamente più veicoli che abitanti in un 'paese garage' secondo al mondo - per numero di automobili - solo agli Stati Uniti. Si spendono migliaia di euro per un matrimonio che, se va bene, dura un paio di anni. In una qualsiasi discarica/isola ecologica si trovano così tante cose in buono stato da rifarcisi arredamenti di interi palazzi. Gadget elettronici di ogni tipo ci sommergono. Energia e acqua (a proposito, dato che siamo poverissimi, siamo i primi consumatori al mondo di acqua minerale procapite) sono sprecate da ogni famiglia in maniera vergognosa e via di questo passo con decine e decine di sprechi fatti anche da chi dichiara di essere alla fame. In una situazione del genere fare rivendicazioni sui soldi sembra quantomeno strano, se poi devono essere letteralmente buttati dalla finestra. La vera rivoluzione non è lottare per pagare meno la benzina. Magari la benzina costasse 100 euro al litro, così inquineremmo meno e saremmo costretti a cambiarlo in meglio per forza, il mondo. E poi altro che buttare il cibo quando un miliardo di persone soffre la fame, quella vera. Ci vogliono risposte pratiche e sensate, non proteste che troppo spesso lasciano il tempo che trovano. Ci vuole la creazione di una fittissima rete di comunità che si autorganizzino per rendersi il più possibile autosufficienti soprattutto negli aspetti energetici e alimentari. Condivisione di mezzi di trasporto e attrezzature varie. Riduzione drastica di qualsiasi spreco, riduzione drastica della produzione di rifiuti, il modo migliore per liberarsi degli inceneritori. Scambiarsi beni, saperi e competenze per ridurre al massimo l'uso di soldi. Imparare un mestiere e ritornare a saper lavorare con le mani. Acquistare o affittare assieme ad altri, piccoli appezzamenti di terreno con bosco in cui coltivare i propri alimenti e avere riserva di legna. Ritrovare momenti in cui fare cultura e convivialità assieme agli altri intorno ad un buon pasto autoprodotto e ad un buon libro. Creare una miriade di gruppi, associazioni, cooperative, piccole ditte che lavorino in stretta connessione con i consumatori con la prassi dei gruppi di acquisto collettivo che eliminano gli intermediari e danno fiducia e reale speranza di sopravvivenza ai produttori. Gruppi di acquisto collettivo che siano di cibo, di pannelli solari, di materiale bioedile o altro. Produzione e consumo il più possibile a livello locale, rapporto diretto fra produttore e consumatore. Mille e mille gesti concreti e quotidiani di ricostruzione della comunità fatta di valori e legami forti sono la vera rivoluzione, non continuare a mantenere in piedi un sistema basato esclusivamente sul dio denaro che mai darà le risposte e le soluzioni reali, poiché si tratta di un sistema intrinsecamente sbagliato.

Commenti

ragazzo di 23 anni...cuoco....dovuto emigrare in australia non perchè non c'era lavoro ma perchè non mi pagavano e quando mi pagavano segnavano sulla busta paga 8 ore al giorno invece di 15 praticamente 7 ore gratis vorrei aggiungere che non ho 5 cellulari e che non butto mai via il cibo e i miei vestiti non sono di marca non ho l'auto e l'acqua bevo quella del rubinetto secondo te basta davvero fare attenzione a queste cose per risolvere tutto?apri gli occhi perchè mi sa che non hai ben presente la situazione.... penso che faresti meglio a cancellare questo articolo perchè è senza senso....
francesco, 24-01-2012 12:24
Una lezione del genere agli italiani andrebbe bene qualora il sacrificio riguarderebbe davvero tutti!!! Ci stiamo invece avviando ad una società in cui ci saranno pochi ricchi, anzi straricchi (fra cui anche coloro che ci governano) la classe media dicenterà povera e chi già sta maluccio ora andrà ad elemosinare o a rubare! Se le tasse fossero ben distribuite, se chi ci governa e chi governa l'economia avessero una coscienza, tutta questa situazione non starebbe in piedi! E' facile per lei fare di tutta l'erba un fascio! Ci sono famiglie con sani principi che sia durante il periodo delle vacche grasse che magre stanno attente a non sprecare!!! Cosa ci consiglia di fare? Di arrangiarci alla meglio per vedere chi si arricchisce sulle nostre spalle? L'inquinamento è un problema grave, ma per ora i mezzi che costruiscono dipendono (quasi) tutti dal petrolio, anche quelli pubblici che in milti luoghi, come nella mia città funzionano poco e male! Di soldi dalle nostre tasche per avere servizi che dovrebbero essere utili ne escono fin troppi! Per la spazzatura paghiamo cifre stratosferiche facendo pure la differenziata, ma quando si sbrigano a trovare una soluzione (non le solite discariche). Visto che lei afferma che pensiamo solo ai nostri soldi, io le chiedo: ma che fine fanno i nostri soldi??? Lo stato italiano è gravemente ammalato da molti anni... di un male che si chiama CORRUZIONE. E' vero che la protesta dei tir sta dando molti problemi, ma sinceramente credo di non essere l'unica italiana a desiderare un gesto che coinvolga tutti, che ci unisca, sperando di ottenere dei risultati. Di sicuro non siamo ai livelli del terzo mondo, per carità quelli si che hanno proprio fame! Ma a vederci togliere quello che ci siamo sudati perchè c'è qualcuno che vuole "conquistare" il mondo, no, non ci siamo proprio!!! Per non parlare del futuro dei giovani, soprattutto quelli che come me stanno investendo la gioventù sui libri e che forse non avranno mai soddisfazione... stendiamo un velo pietoso! Non serviva un suo articolo per dirci che dobbiamo risparmiare e ci dobbiamo arrangiare, per forza!!!
Anna Maria, 24-01-2012 06:24
Loris 34 anni cuoco in Italia... mi sà collega che ad aprire gli occhi dovresti essere tu, basterebbe informarsi sulla questione petrolifera per capire la situation... un consiglio, tanto per iniziare, leggiti Prepariamoci di Luca Mercalli, forse avrai un' approccio diverso ai problemi attuali.
Loris, 24-01-2012 07:24
Premessa: considero Paolo Ermani nè più nè meno che un profeta della contemporaneità. Quindi, nei suoi confronti ho esclusivamente delle pregiudiziali favorevoli. Resta però il fatto che vedere quanto pressapochismo emerga dagli interventi di alcuni lettori del nostro giornale mi riempie di sconforto. L'editoriale di Ermani si inserisce perfettamente nel solco di un Pensiero ancora purtroppo sconosciuto ai più. L'unica consolazione è che, nel giro di non molto tempo ormai, tutti ne saremo necessariamente prima persuasi, poi coinvolti (e non necessariamente in questo ordine...). Invito tutti quanti a leggere un libretto miracoloso scritto negli anni Trenta da Jean Giono: "Lettera ai contadini sulla povertà e la pace": la nebbia si dissiperà e le idee si chiariranno. Prima di averlo fatto, ogni commento pro o contro le tesi di Paolo Ermani potrebbe rivelarsi infondato. Il solco è tracciato, cari amici. Prima ce ne accorgeremo, meglio sarò per tutti. E le soluzioni non aspettiamocele dal sig. Mario Monti di turno! Io me lo chiedo ogni giorno: sono solo io ad essere malato di uno sterile idealismo, o è questo pragmatismo contemporaneo ad essere già morto di avidità? Mi spiace, davvero, per chi lavora 15 ore e se ne vede retribuite 8. Ma mi spiace ancora di più per chi ne lavora 8 (oppure 15), essendo tutte quelle ore, per il proprio futuro, INUTILI...! Un caro (ed amaro) saluto, Andrea
Andrea Strozzi, 24-01-2012 07:24
Che i cittadini consumino troppo e abbiano delle responsabilità è innegabile, ma che queste responsabilità siano la causa dei nostri problemi è troppo semplicistico! Se nel nostro mondo esiste un consumismo sfrenato, se i soli "valori" sono quelli dei soldi, se le istituzioni religiose predicano (quasi) bene e razzolano sempre male, se conduciamo una vita non più a misura d'uomo ma robotica, se l'ambiente è stato e continua ad essere violentato e devastato e.. tanti altri se... la vera responsabilità sta molto più in alto! E' stata la globalizzazione a condurre a tutto questo! Sono state le multinazionali, i media e la politica a permettere e favorire tutto questo! Sono perfettamente d'accordo che la benzina si dovrebbe eliminare, ma io semplice cittadina nel mio piccolo posso solo prendere la bici o i mezzi pubblici quando mi è possibile, ma se lo stato non mi mette a disposizione i servizi sono costretta mio malgrado a prendere la macchina! Esistono da tempo tecnologie in grado di fare a meno della benzina, esistono le macchine elettriche da non so quanti decenni e solo ora cominciano a metterle sul mercato a prezzi altissimi e spacciandole per tecnologie nuovissime! Esistono perfino le macchine ad aria compressa e quelle che vanno ad acqua!!!! Ma col cavolo che le commercializzano! E sai perchè? Perchè non gli conviene, così guadagnano di più perchè che la corruzione sia "normale" nella nostra politica è sotto gli occhi di tutti! Sai invece cosa fa il vergognoso governo italiano? Solo questo: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/cronaca/2012/24-gennaio-2012/liberalizzazioni-torna-incubotrivella-facile-sicilia-39-richieste-1902994209236.shtml#.Tx8d3a_S2mM.facebook Quindi la vera ed importante rivoluzione che il popolo può fare è informarsi, svegliarsi, prendere consapevolezza ed agire contro chi tutela solo i propri interesi, ovvero multinazionali, banche e politici! E per farlo DEVE scendere in piazza, deve far sentire la sua voce e deve spegnere la tv per interrompere il lavaggio del cervello fatto da anni e anni! Che poi scioperi e blocchi abbiano un costo a livello sia economico che di disagi creati, è ovvio, ma non fare niente ci costerebbe molto, ma molto di più!
Titti, 24-01-2012 10:24
articolo che su alcune intuizioni interessanti, trasuda poi ideologia da tutti i pori...
sam zer, 25-01-2012 01:25
ha Complimenti per l'articolo. Se questo sistema non funziona, non possiamo cambiarlo con la stessa mentalità che ha creato i problemi..... Quindi sono d'accordo anch'io: sarebbe meglio che la benzina costasse 100 euro così torveremmo soluzioni davvvero alternative. Poi una parola riguardo al termine"ideologia". Cosa significa? Il mondo attuale, il mondo moderno è stato creato da una certa maniera di pensare... da un tipo di pensiero che ha indagato i nessi meccanici, un tipo di pensiero riduzionista che ha portato allo sviluppo gigantesco della tecnologia.. solo un modo di pensare diverso lo cambierà e lo salverà...quindi sono sempre le idee,le intenzioni, quali cose si ritengono importanti e degne di sforzo, ciò che guida l'agire.
gloria, 25-01-2012 11:25
Complimenti davvero per l'articolo. Racchiude gran parte del mio pensiero. Come dice un mio maestro: ..Santa Crisi!
Annarita, 25-01-2012 02:25
Credo che sia ingeneroso ascrivere le opinioni espresse nell'articolo al concetto di "ideologia". Credo sia più giusto definirle piuttosto "idee". L'ideologia è un termine che implica necessariamente un'adesione collettiva, previa persuasione (spesso acritica e altrettando di massa) a un sistema di valori e strumenti per il governo delle nostre vite. Il messaggio veicolato da Paolo Ermani e, con lui, da molti lettori che non esito a definire "illuminati" muove invece da sollecitazioni di natura esclusivamente INDIVIDUALE. Rinunciare alla tv non è un'ideologia, ma un'idea. Rinunciare a farci schiavizzare da un datore di lavoro è un'altra idea. Sostituire la cerniera rotta di una giacca a vento anziché acquistarne una nuova è un'altra idea. La somma di tante idee, se opportunamente concertate e guidate da un'ispirazione "etica", conduce inevitabilmente a un cambiamento in meglio delle nostre vite. Di tante vite. C'è una massima attribuita a Gandhi che recita "Quando il popolo farà strada, i leader si accoderanno". Capito il senso? Un'ideologia è spesso im-posta dall'alto, mentre un sistema di idee e valori nuovi devono invece essere necessariamente es-posti dal basso. Solo allora, avremo davvero cambiato quacosa. Ma questo non potrà avvenire finché qualcuno si ostinerà a delegare ad altri il ruolo demiurgico di regolatore universale. Fino a un paio di mesi fa, credevamo che questo ruolo spettasse al Presidente del Consiglio. Oggi anche al bar sport ormai tutti sanno che questo ruolo è in realtà un'emanazione di sistemi di governance europea (FMI, BCE...). Domani scopriremo che a decidere sarà qualche organismo sovranazionale asiatico. Ma chi decide, chi ha sempre deciso, ricordiamolo sempre è la "mano invisibile" teorizzata oltre due secoli fa da Adam Smith, il padre del pensiero economico liberale sfociato nel libero mercato. Sottraiamoci al mercato e i potenti di turno non avranno più alcun potere su di noi. So che non è semplice. Ma è l'unica strada. Ah, mi risulta che, inizialmente, anche quelle di Adam Smith non fossero "ideologie", ma solo... idee.
Andrea Strozzi, 25-01-2012 09:25
"The Age of Less" è il titolo di un libro di David Bosshard. Ed è il titolo di un incontro in aprile tra direttori di grande imprese della Svizzera. - Essere "contro" è una perdita di energia. Sappiamo ormai che felicità non dipende del "quanto ne hai". (soldi/ case/ macchine). Cambiare per me è dare più valore a quello che ho. I miei stivali porto dal calzolaio. Sono troppo comodi per non metterli un altro inverno. Nuovo stile di vita: LESS FELICITA'!
Luzia Janett, 27-01-2012 08:27
Ho trovato il fervore e l'entusiasmo dell'autore encomiabile: però l'articolo è povero (a mio modesto parere) di esempi pratici, e dice, a mio avviso erroneamente, di non aspettarsi nulla dai vertici politici. A causa di questi due fattori secondo me alcuni lettori che ancora non mettono in pratica alcune scelte di vita e che non conoscono alcune realtà, si sono sentiti punti sul vivo. Ma andiamo con ordine: è vero, il cambiamento parte da sè stessi. Non si deve pretendere dagli altri ciò che noi per primi non siamo in grado di fare. Allora, cosa potrebbe fare ognuno di noi? Per esempio partecipare ad un gas o ad un gac: noi dei gas adesso non abbiamo il problema dei trasporti, ed i nostri fornitori soprattutto non hanno il problema della merce che deperisce. Ecco quindi che un produttore responsabile ,per esempio di ortaggi, che abbia fatto la scelta di produrre in maniera sana , naturale e solidale e di avere scelto di mettersi sul mercato saltando le solite trafile della grande distribuzione, oggi non ha i problemi dei suoi omologhi. Altra scelta che si può fare è usare i mezzi pubblici lì dove ci siano: all'inizio può essere antipatico perchè devi sempre avere gli orari degli autobus e dei treni in tasca. Ma vi garantisco che poi quando si comincia ha i suoi pregi: nessun mal di testa per il traffico, nessun giro infinito per il parcheggio, etc... Ancora: si può chiaramente non bere l'acqua minerale e depurarsi a casa quella del rubinetto, si possono coltivare ortaggi biologici sul balcone e sul terrazzo. Si può ridurre sensibilmente il consumo di carne (sostituendola con i legumi), si possono dare i regali di Natale ai bambini diluiti nel tempo (invece di dargliene 5 a Natale, se ne danno 2 e gli altri 3 nell'arco dell'anno), si possono eliminare le buste di plastica ed usare gli shopper di tessuto, si può fare una differenziata spinta. Noi possiamo fare tante cose, fra cui anche, oltre guardare la televisione (che secondo me non è il male assoluto, anzi) leggere, leggere ed informarci (santo internet). Ma anche chi ha il compito di dirigere potrebbe fare e quindi dovrebbe fare, tante altre cose. Per esempio agevolare l'uso di mezzi pubblici; agevolare e promuovere il risparmio energetico; istituire l'uso di acqua del rubinetto nelle mense; informare ed agevolare le alternative di consumo che ci sono quali i gas ed i gac , la filiera corta ed il Km 0; e soprattutto non cementificare più se non per opere strettamente indispensabili e non sostituibili e con mille accortezze. La verità è che tutti dovremmo fare di più per una vita migliore. Il lavoro è fondamentale, eppure effettivamente a causa di ritmi indecenti ci porta a perdere di vista ciò che conta, come i rapporti personali. E per cosa ? Per ingrassare qualcuno, non farcela ad arrivare a fine mese e spendere molti soldi in farmaci . E' chiaro che non ha senso entrare in questo vortice negativo. Ma non basta che poche persone facciano degli sforzi per uscirne: tutti dobbiamo fare la nostra parte. Io non ho trovato ideologico l'articolo, forse leggermente superficiale: ma la materia è di quelle talmente ampie e che investe talmente tutto (dall'economia, al lavoro, dalla psicologia al sociale, dalla politica all'informazione) che effettivamente non avrebbe mai potuto trattare tutti gli argomenti con approfondimenti. Anzi, proprio perchè invece tocca tutti gli argomenti senza approfondirne nessuno, trovo questa superficialità positiva, perchè di stimolo al ragionamento. Ai refrattari a questi ragionamenti dico solo 1 cosa: provate. Provate a fare almeno le poche cose che ho proposto (ma ce ne sarebbero tante altre): non servirà ad uscire subito (ma il risparmio in medicine sarà immediato) totalmente dal vortice negativo, siamo seri, dovrete avere pazienza. Però sappiate che senza la vostra goccia l'oceano del cambiamento positivo non si formerà.
Claudia, 27-01-2012 09:27
Ho letto con molto interesse e ammirazione il tuo articolo, Claudia. Però non definirei "superficiale" l'articolo da cui questi commenti stanno scaturendo, se non altro per il fatto stesso che sta stimolando un confronto di idee, ma ancor di più perché l'autore dell'articolo è anche l'autore di "Pensare come le montagne", che sto leggendo in questi giorni e che - ti garantisco - è tutto fuorché superficiale!!! Quanto alle soluzioni da te proposte, e che applico anch'io nella loro quasi totalità, ti invito a riflettere su quante persone prendono le distanze dalla tv con un fervore che è inversamente proporzionale alla loro voglia di liberarsene. Noi in casa lo abbiamo fatto da tempo e ti assicuro: avere la tv e prenderne le distanze NON è la stessa cosa di non averla proprio! Eliminarla del tutto offre sia implicazioni simboliche (da "oggetto" di un messaggio - che, è vero, non vuoi - diventi "soggetto" del rifiuto di quel messaggio: è molto "di più"...), che implicazioni pratiche: la tv non è un male assoluto in sè, hai ragione. Ma è comunque un male... assai poco relativo! Ed essere senza consente una gamma di scelte, opzioni e idee per "rimepire il buco", delle quali non puoi oggettivamente avere idea finché non ti trovi in quella condizione!
Andrea Strozzi, 27-01-2012 07:27
Invio una Proposta per il Cambiamento della vita in Italia. Questi sono gli anni riservati purtroppo ai mediocri: figure senza luce, con tante ombre e tenebre che hanno occupato praticamente moltissimi posti di potere in Italia e tengono lontani dai posti di comando le Persone capaci e istruite. Per tante prove riscontrate durante la mia vita sono giunto alla conclusione che per rinnovare alla radice la vita politica in Italia, riportando al primo posto i valori della Giustizia, dell'Onestà e del Merito, siano necessari queste " Dieci Regole Auree per la Nuova Italia ": 1°) Tutti possono essere eletti nella Pubblica Amministrazione per un massimo di tre mandati nella propria vita. 2°) Nessuno può ricevere compensi in denaro per essere stato eletto nella Pubblica Amministrazione, solo un equo rimborso delle spese sostenute. 3°) Per poter essere eletto nella Pubblica Amministrazione bisogna essere onesti cittadini e possedere un discreto bagaglio di conoscenze. 4°) Tutti i Cittadini hanno diritto ogni anno ad avere la prima sanzione pecuniaria trasformata in una raccomandazione di comportamento. 5°) Tutti i posti di lavoro pubblici e privati vengono assegnati attraverso il sorteggio tra gli aventi titolo su base regionale. 6°) Lo stipendio e la pensione mensili non possono essere inferiori a 1000 Euro e non possono essere superiori a 20.000 Euro. 7°) La percentuale massima di Persone impiegate nella Pubblica Amministrazione non può superare la soglia del 20% rispetto al totale dei Lavoratori. 8°) Il testo di tutte le nuove leggi a cui devono sottostare i Cittadini deve essere chiaro e conciso, possibilmente contenuto in un solo foglio di protocollo. 9°) Il testo delle leggi attuali a cui devono sottostare i Cittadini deve essere riscritto e semplificato. 10°) Va inserito, ogni dieci anni, un anno in cui tutte le sanzioni pecuniarie inflitte ai Cittadini vengono annullate e trasformate in un proporzionale periodo di servizio pubblico. Sono certo che con l'applicazione delle Regole sopra indicate moltissime situazioni a cui la presente Classe Politica non riesce a dare alcuna risposta saranno sicuramente superate. Sono anche certo che nel piazzale antistante la sede della Presidenza del Consiglio si ritroveranno dopo l'approvazione molte Persone con il volto sorridente e con il cuore e le mani calde per i meritati applausi. Vi ringrazio per la preziosa opera che svolgete e invio a tutti Voi i migliori Auguri per il Nuovo Anno. Achille Ing. Loro Piazza San Vito n. 3/3 31030 San Vito di Altivole (TV) Tel. 0423 564400 - Cell. 334 1159962 .
Achille Loro, 27-01-2012 07:27
Un articolo intelligente!!!!
Francesco, 03-06-2012 11:03

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