WWF: "Bene il piano riduzione emissioni CO2, ma è ancora il primo passo"

"Un primo passo importante, ma occorrono obiettivi ambiziosi e strategia a medio e lungo termine". Il WWF saluta con favore la presentazione al CIPE del Piano di Riduzione delle Emissioni di Anidride Carbonica e degli altri Gas Serra ma chiede una maggiore visione strategica, obiettivi più ambiziosi e una strategia a medio e lungo termine.

WWF:
Il WWF saluta con favore la presentazione al CIPE del Piano di Riduzione delle Emissioni di Anidride Carbonica e degli altri Gas Serra ma chiede una maggiore visione strategica, obiettivi più ambiziosi e una strategia a medio e lungo termine. Per il WWF, l’Italia non può più permettersi di agire solo sul breve periodo e, in armonia con la Roadmap europea, deve fissare l’obiettivo di una completa decarbonizzazione al 2050 e, di conseguenza, obiettivi intermedi ambiziosi e tappe precise. Nel pacchetto presentato dal Ministro Corrado Clini, accanto a misure già in atto, compaiono certamente misure foriere di sviluppi significativi, come la tassazione ambientale che dovrebbe gradualmente sostituire quella sul lavoro o il rifinanziamento del fondo rotativo per Kyoto. Ci sono però molte petizioni di principio, pur condivisibili, che hanno bisogno di concrete misure di attuazione (per esempio lo spostamento del trasporto merci e persone dalla strada alla ferrovia). Il WWF sollecita l’intero Governo ad assumere l’orizzonte della decarbonizzazione quale motore del futuro sviluppo sostenibile per l’Italia, a dar vita a pacchetti attuativi che evitino che questa delibera CIPE abbia la stessa sorte di quella del 2002 (attuazione impegni di Kyoto) - rimasta sostanzialmente lettera morta - e a realizzare un’attuazione attenta ai criteri ambientali e alla salvaguardia della biodiversità nello sfruttamento delle foreste quale fonte energetica, in un’ottica di gestione del territorio che non sacrifichi la naturalità, assicuri un’attenta gestione dei boschi e si concerti con le altre esigenze. Oggi la green economy è l’unica prospettiva concreta di uscita dalla crisi, perché la crisi economica coincide con quella ambientale, sia in termini di grandi problemi globali (cambiamenti climatici e perdita di biodiversità) che in termini di risorse disponibili. È essenziale che questa fase di transizione sia governata, assicurando che si perseguano gli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia, con il risparmio e l’uso efficiente dell’energia e delle risorse e la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti rinnovabili; nel contempo vanno attutiti i contraccolpi sociali, favorendo la riconversione. In questa fase di transizione, chi mira a mantenere vecchi privilegi e a sfruttare sino all’ultimo tecnologie ormai obsolete dovrà essere messo in condizione di non frenare il cambiamento, ma indotto a cambiare. Per questo, una roadmap che preveda anche obiettivi di medio e lungo termine (2030 e 2050) diventa essenziale, perché solo dicendo chiaro dove si vuole andare, si dà senso ai progetti per l’immediato: chiediamo quindi al Presidente del Consiglio e al Governo tutto di assumere, autorevolmente, l’orizzonte di una strategia low carbon, nell’interesse dell’Italia e non solo dell’ambiente.

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