Le generazioni future non hanno bisogno di Tav

Il ministro dell'Interno ha definito la linea ad alta velocità Torino-Lione un'opera talmente importante per l'Italia e per le generazioni future da non potervi rinunciare. Dall'altra parte, persone in carne e ossa lo ripetono: se quel treno non verrà fermato, passerà sopra a tutti noi, vicini o lontani dalla valle che resiste.

Le generazioni future non hanno bisogno di Tav
“Si tratta di un'opera talmente importante per la nazione e per le generazioni future, che non è ripensabile l'impegno preso sulla sua realizzazione”. Questa la dichiarazione del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri in merito alla TAV in Val di Susa. A giudicare dalle fonti ormai sterminate, dagli studi accurati, da schiere di esperti, professori universitari, tecnici e appelli di ogni tipo ma soprattutto da decine di migliaia di persone della stragrande maggioranza della Val Susa ma anche di tantissime altre parti d’Italia, questa opera non solo non è importante e utile per la nazione ma meno che mai lo è per le generazioni future. Il concetto delle generazioni future che hanno queste persone che ci 'governano' è quello che stride e colpisce maggiormente. Le generazioni future non hanno bisogno di soldi buttati in inutili opere, non hanno bisogno che sia devastata una intera valle italiana, che si speri in un (impossibile) aumento esponenziale di circolazione di merci, laddove la crisi che avanza mette in discussione pesantemente tutta questa ridicola favoletta delle merci che devono andare da Lisbona a Kiev, favoletta per convincerci della quale c’è bisogno di tutta la potenza di fuoco dei media asserviti. Qualsiasi grande opera sta diventando sempre più un ulteriore finale e tragico canto del cigno di una società e di un sistema morente che dà gli ultimi colpi di coda sperando di trascinare ancora un po’ la sua agonia distruggendo a destra e sinistra. C’è chi si illudeva che un sistema del genere sarebbe stato sconfitto da comunismi improbabili, invece questo sistema sta crollando a causa della sua stessa follia, scontrandosi con i salvifici limiti fisici del pianeta, dell’esaurimento delle risorse ma anche con quello che erroneamente si penserebbe sia un dettaglio insignificante da spazzare via e cioè le persone in carne ed ossa. Persone considerate come inutili e fastidiosi incidenti di percorso che intralciano la via del progresso, gente che impedisce di fare affari, che non si piega alla logica per cui l’unica cosa che conta sono i soldi, sulla pelle di tutto e tutti. Gente a cui non dare alcun ascolto e a cui inviare eserciti di forze dell’ordine tanto per far capire la grande volontà di dialogo e attenzione verso le loro istanze. Vergognoso è poi in tempi di crisi sprecare valanghe di denaro pubblico per un'opera la cui inutilità fa a gara con il ponte di Messina. Tutto ciò avviene nello stesso momento in cui le ferrovie italiane sono uno spettacolo pietoso, un (dis)servizio indegno di un paese cosiddetto civile. Dove migliaia di pendolari ogni giorno sono trattati alla stregua di bestiame e sarebbe il caso di ripristinare la terza e forse anche la quarta classe di fantozziana memoria, altro che TAV! La TAV in Val Susa è un insulto e una vergogna all’intelligenza umana, alle persone, alla natura, al denaro e non si tratta di una battaglia locale ma di una faccenda che riguarda tutti perché quel treno, se non verrà fermato, ci passerà sopra a tutti quanti, vicini o lontani da quella valle che mirabilmente resiste.

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Grazie per le informazioni che non ho trovato da nessunaltra parte ....
Luciana Bonomo, 09-03-2012 03:09

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