Turchia, il web dà voce alla protesta

Nel quasi assoluto silenzio dei media tradizionali, è la rete Internet che in Turchia sta dando voce alle proteste partite da Gezi Park. Al fine di fornire una fonte alternativa per le notizie, sono molti i traduttori che hanno dato vita a movimenti di traduzione sul web. Uno dei primi esempi di tali movimenti è Translate for Justice.

Turchia, il web dà voce alla protesta
Quest’articolo è stato pubblicato nel Babil Postası (The Babel Post), il bollettino in formato elettronico dell’Associazione degli interpreti di conferenza, nel volume di marzo-settembre 2013. I media tradizionali hanno parlato a malapena delle proteste iniziate a causa del progetto per costruire un centro commerciale a Gezi Park, in piazza Taksim, nel centro di Istanbul. La prassi diffusa era l’autocensura o l’offerta di una programmazione da considerarsi propaganda filogovernativa. Al fine di fornire una fonte alternativa per le notizie e al fine di reagire all’atteggiamento dei mass media, molti traduttori, sia professionisti che amatori, sia in qualità di volontari di ONG sia in maniera indipendente, hanno dato vita a movimenti di traduzione sul web. In quest’articolo si parlerà di Gezi İçin Çevir (Tradurre per Gezi), uno dei primi esempi di tali movimenti e di Translate for Justice. Durante le manifestazioni di Gezi Park, uno dei gruppi di traduttori volontari maggiormente in vista è stato Gezi İçin Çevir, un movimento creato grazie all’appoggio di TÜÇEB (l’associazione degli studenti traduttori turchi). Con l’aiuto di molti giovani traduttori, Gezi İçin Çevir ha pubblicato documenti in 13 lingue per un pubblico sia locale che straniero. Sono stati ospiti a trasmissioni radiofoniche e televisive estere e il loro lavoro ha potuto circolare anche all’interno del paese grazie ai social media. In quanto movimento di traduzione indipendente, i membri del Gezi İçin Çevir hanno preso parte alla marcia da Galatasaray a Gezi Park accanto all’Associazione di Traduzione ed Interpretazione, al ÇevBir (l’ organizzazione turca di traduttori professionisti), al TÜÇEB nonché alla piattaforma degli editori. Durante la marcia di traduttori ed editori è stato posto l’accento sulle difficoltà riscontrate nella libertà di espressione e di stampa. Nonostante Gezi İçin Çevir abbia raggiunto un ampio numero di lettori, il sito è stato chiuso a causa delle forti pressioni esercitate dal governo su tutte le forme di comunicazione e social media. Numerose persone sono state inoltre arrestate per i messaggi che avevano diffuso in rete. Dopo Gezi İçin Çevir, Translate for Justice è emerso come piattaforma alternativa online. In qualità di membri di un movimento di traduzione creatosi nel contesto delle manifestazioni per Gezi Park, ci siamo ovviamente concentrati sugli incidenti che le proteste hanno messo in evidenza. Translate for Justice si è tuttavia spostato dagli obiettivi troppo monotematici di Gezi İçin Çevir al fine di attirare l’attenzione su tutti gli incidenti che in Turchia violano la giustizia e i diritti umani. Traduciamo svariati tipi di testo, riguardanti temi differenti quali ad esempio gli ostacoli alla libertà di espressione e alla ricerca, la criminalizzazione del pensiero critico, le misure intraprese per sopprimere l’opposizione nei regimi autoritari, l’immigrazione forzata, le sofferenze che affrontano gli immigrati, le violazioni dei diritti umani e animali. Traduciamo notizie provenienti sia dai media tradizionali sia da fonti alternative, sia testi critici di analisi sociale sia relazioni e comunicati stampa preparati da svariate organizzazioni professionali nonché testi visivi come manifesti o video. Ad oggi abbiamo pubblicato quasi 300 traduzioni di testi e video in 15 lingue. Il nostro movimento è stato soggetto di numerosi programmi televisivi e radiofonici nonché di articoli di quotidiani e riviste. I mass media tedeschi hanno fornito al movimento Translate for Justice una notevole copertura mediatica. Translate for Justice riunisce traduttori meticolosi e di alto profilo da tutto il mondo. Sono tutti volontari accomunati dal desiderio di aiutare a far capire cosa stia realmente succedendo in Turchia in questo periodo. Le revisioni di tali traduzioni vengono svolte da redattori professionisti a conoscenza della lingua d’arrivo. La difficoltà più grande che abbiamo riscontrato è stata quella di definire un piano d’azione che avrebbe dato la possibilità a tutti i nostri traduttori con diversi gradi di esperienza di usare le loro abilità nel modo più efficace possibile. Avendo a che fare con così tante lingue e con così tanti testi, non è facile coordinare tutto il processo organizzativo o supervisionare minuziosamente l’uso della lingua nei testi. Poiché pubblichiamo testi in 15 lingue e non abbiamo la possibilità di comunicare faccia a faccia con i nostri traduttori, a meno che non siano parte effettiva del nostro nucleo centrale, sono necessarie qualità comunicative eccellenti. Inoltre, per continuare ad avere un’efficace presenza online è necessario usare gli strumenti tecnologici più all’avanguardia. Attualmente dobbiamo fare affidamento sui traduttori volontari per via della scarsità delle risorse finanziarie. Oltre a fornire un flusso di informazioni in un periodo che potrebbe passare alla storia nella società turca, Translate for Justice dimostra anche quanto sia fondamentale la professione del traduttore. La solitudine è l’habitat ideale di scrittori e traduttori, ma la professione e la solidarietà personale provata da questo gruppo di volontari hanno creato un network sociale che non si distruggerà tanto facilmente. Siamo orgogliosi dei legami che abbiamo stretto con i nostri colleghi. La nostra sensibilità a valori sociali quali il rispetto e la compassione corrispondono perfettamente con la nostra solidarietà ed il nostro desiderio di portare avanti questa lotta critica per i diritti umani. Nonostante preferiamo mantenere Translate for Justice anonimo, puntiamo a conferire un ruolo di assoluta centralità al traduttore. Nella nostra piattaforma online e nelle nostre attività sui social media, è infatti il traduttore ad assumere un ruolo indispensabile nella comunicazione culturale e sociale. Qualcuno potrebbe dire che il nostro punto di vista sulla visibilità del traduttore (un argomento spesso oggetto di discussione nei media e nelle ricerche dei Translation Studies) al livello dei traduttori individuali, sia un’eccezione alla regola. È vero. La normale economia del mercato della traduzione basata su variabili quali il grado di difficoltà di un testo, le scadenze per le traduzioni, gli onorari per i lavori, il prestigio di aver completato un lavoro, non è oggetto d’interesse per questo sito. Ci auguriamo che i giovani e futuri traduttori che collaborano con noi possano vedere questa professione sotto una nuova prospettiva. Ci auguriamo inoltre che questo progetto, che riteniamo arricchisca significativamente la nostra professione, continui a crescere. Affinché ciò avvenga, abbiamo bisogno del supporto di traduttori professionisti. Invitiamo tutti i colleghi traduttori che credono nella solidarietà professionale a contattarci. Abbiamo bisogno del vostro aiuto e speriamo che voi abbiate bisogno di aiutare. Tradotto dalla lingua inglese alla lingua italiana da Translators for Justice Fonte Babil Postası Testo inglese su Translate for Justice

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