A proposito di Morellato, un’altra imprenditoria è possibile

Un’altra imprenditoria è possibile e c’è già chi la pratica. È il caso, ad esempio, della ditta Morellato Termotecnica di San Giuliano Terme a Pisa, che ha rifiutato una cospicua commessa per una ditta che avrebbe prodotto componentistica per armamenti. “Questi sono gli imprenditori a cui dare credito e importanza per il futuro”.

A proposito di Morellato, un’altra imprenditoria è possibile
A pochi giorni dal mio articolo scritto sulla effettiva necessità della presenza della Fiat in Italia (articolo che qualcuno ha commentato in maniera assai patriottica, in difesa del sacro orgoglio nazionale e della crescita), ecco arrivare una eccezionale conferma di quello che ho scritto. La conferma che un’altra imprenditoria è possibile e c’è già chi la pratica. Addirittura sulla prima pagina di Repubblica di domenica 15 luglio è apparsa infatti la notizia della ditta Morellato Termotecnica di San Giuliano Terme a Pisa, che ha rifiutato una cospicua commessa per una ditta che avrebbe prodotto componentistica per armamenti. In nome dell’etica, dell’intelligenza e del progresso civile, Valerio Morellato e la maggioranza dei suoi dipendenti hanno infranto la sacra legge del 'tengo famiglia', legge che è il miglior puntello su cui si regge il sistema della devastazione e in nome della quale si giustifica qualsiasi cosa e si procede a calpestare ogni etica e morale. Non è un caso che la ditta Morellato si occupi prevalentemente di energie rinnovabili e quindi di salvaguardia ambientale. Di Valerio Morellato abbiamo conosciuto direttamente il suo entusiasmo poiché negli anni scorsi ha partecipato al nostro corso in Germania all’Energie und Umweltzentrum ad agosto. Ma conosciamo bene anche l’Ingegnera Valentina Bonetti citata nell’ articolo di Repubblica che lavora con Valerio e anche lei ha partecipato allo stesso corso in Germania e ha collaborato con la nostra associazione Paea in varie iniziative. Questi sono gli imprenditori a cui dare credito e importanza per il futuro, non i Marchionne della situazione. Questi sono gli ingegneri con prospettiva e lungimiranza, non gente che si mette a bucare l’Italia per la Tav o per inutili, costose e dannose opere simili. A loro bisogna guardare, a loro bisogna offrire opportunità, non ad una imprenditoria cieca e sorda a qualsiasi visione di futuro. Come si vede, quindi, le alternative ci sono e sono praticabili, bisogna appoggiarle, dare loro supporto e visibilità e bisogna moltiplicarle. Solo con la loro moltiplicazione si ridurrà sempre di più il potere e l’influenza di una imprenditoria che non ha altro interesse che il profitto ad ogni costo e sopra la pelle di chiunque. Leggi anche: Se un'impresa rifiuta una commessa militare per motivi etici

Commenti

Non ci credo! Allora imprenditori degni di questo nome esistono....!? L'unico dispiacere è che sono in netta minoranza con la consueta imprenditoria, dove speculare a discapito di tutto e di tutti è l unico credo. Bisognerebbe dare più visibilità a queste imprese,cosi che, anche la gente possa capire che si puo cambiare per un benessere generale.
Manuel, 25-08-2012 01:25
Cosa dirà il cittadino? Dirà che Morellato è un fesso, che ha perso un affare e che, se lui non vuole, ce ne sarà un'altro che vuole al posto suo. E, tranne che per il fesso, ovviamente, il nostro cinicone anarcoide italico ha fondamentalmente ragione sul piano "pratico", l'unico maledetto piano che conosce. Del resto io mi guardo bene dal tirare per la giacchetta quel grande di Diogene il Cinico e i veri anarchici, i pacifisti che preferiscono la bontà alla legge da sola, dico, non quelli delle bombe sotto al culo dei re: ecco perchè l'uso dei termini è volutamente storpiato. Perchè questo pubblico "di pancia" è una caricatura di sè stesso e il giorno in cui quelle faccie banali, quelle idee sciatte spariranno nella ruota del Tempo, Morellato e io e voi spero ci saremo, a parlare di questa figura antropologica come oggi si parla degli australopitechi. Certo, potrebbe ben accadere il contrario, nel qual caso soccomberemmo agli indifferenti, subito prima che gli indifferenti soccombano da sè stessi. Scusate i toni risentiti, ma non è più tempo di ecumenismi, credo. I tempi sono duri e si sta da una parte sola, per quanto si può, almeno
Marco, 31-10-2012 08:31
Filtrando maggiormente una rabbia comunque più modesta di quanto dovrebbe, direi semplicemente che a) bisogna ben accertarsi della veridicità della cosa, nel qual caso b) il minimo che merita questo imprenditore è della buona, autentica pubblicità, fatta di clienti, intendo. Solo così sarà risarcito della perdita economica. PS E se si scopre che ha rinunciato per motivi che esulano dall'etica, ad esempio perchè non in grado di fornire i componenti richiesti? Non mi stupirei
Marco, 31-10-2012 08:31

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