Emilia Romagna, i sindaci fermano le trivellazioni americane

Accolta da Ministero e Regione, la richiesta di una campagna esplorativa alla ricerca del petrolio presentata da una compagnia americana è stata bloccata dall’iniziativa di una Comunità Montana bolognese. Un bell’esempio di responsabilità che, ancora una volta, arriva dagli enti locali.

Emilia Romagna, i sindaci fermano le trivellazioni americane
“I sindaci dell’Appennino bolognese hanno fermato l’avanzata degli americani”. Così ha titolato il Corriere di Bologna il pezzo con cui pochi giorni fa ha raccontato la coraggiosa iniziativa della Comunità Montana che, bloccando un processo avviato da Roma e rilanciato da una delibera della giunta della Regione Emilia Romagna, ha posto un vincolo formalmente decisivo alla penetrazione dell’oil business americano nel territorio della montagna bolognese, splendido e ricco di storia. Nel 2010 infatti, la società americana Hunt Oil Company, con sede a Dallas, ha avanzato una richiesta di avviare una campagna esplorativa alla ricerca del petrolio nelle valli dei fiumi Reno, Panaro e Secchia. La compagnia texana considera infatti il comprensorio della bassa Emilia una zona con buone potenzialità dal punto di vista dell’estrazione degli idrocarburi e mesi fa ha preso contatti con le istituzioni italiane. La legge prevede però un iter articolato in tre passaggi propedeutici all’avviamento delle trivellazioni esplorative. Uno di essi è ad appannaggio proprio dei Comuni interessati, che hanno la possibilità di porre un veto insindacabile e insuperabile al procedimento. Un po’ per questioni di equilibrio all’interno del partito – il PD della montagna bolognese si è chiaramente espresso contro le trivellazioni –, un po’ per studiare come superare l’imprevista battuta d’arresto, l’assessore regionale alle Attività Produttive Giorgio Muzzarelli ha minimizzato, dichiarando anzi di essere al lavoro con i sindaci per sbloccare questa impasse. Per analizzare brevemente le ragioni del 'no', ritengo invece molto utile ripercorrere alcuni dei punti della delibera con cui il Comune di Gaggio Montano, interessato direttamente alla vicenda, ha respinto l’istanza proveniente dalla Regione. “Le attività di estrazione di idrocarburi hanno effetti distruttivi su ambiente ed economia locale e comportano un degrado irreversibile e grave delle condizioni di salubrità minima per la vita umana e non solo. Le conseguenze sono estese non solo nello spazio ma anche nel tempo e interessano anche le generazioni a venire”. Sulla base di considerazioni difficilmente contestabili di ordine economico e ambientale, la delibera presentata congiuntamente dai gruppi consiliari Alto Appennino e Voltiamo Pagina immagina il quadro caratterizzato da perforazioni e lacerazioni del suolo, inquinamento dovuto agli scarti di lavorazione, elevato rischio di incidenti e incendi che una campagna petrolifera comporterebbe. Un quadro naturalmente inaccettabile. “In Italia, per legge, i profitti dell'estrazione sono totalmente a vantaggio delle imprese estrattrici (eccezion fatta per una piccolissima e risibile quota di royalties a beneficio statale al netto di ulteriori ampie franchigie), rimanendo danni, costi e degrado completamente a carico delle comunità locali”. Abbiamo già parlato dell’Italia come paradiso fiscale per le compagnie petrolifere, che rende il nostro paese il più appetibile al mondo per chi svolge questo tipo di attività. Anche a Gaggio Montano questo problema è stato opportunamente percepito. “La figura del Sindaco è, per legge, responsabile della salute dei paesani di Grizzana Morandi e con essa, dal punto di vista morale, l’intero Consiglio Comunale”. Una matura e consapevole presa di coscienza che valorizza il legame diretto che intercorre fra il territorio, i suoi cittadini e gli enti locali che lo amministrano e lo tutelano. “Dopo l’esito positivo di VIA per la ricerca-idrocarburi inizia lo scippo di competenze da parte di chi ha dato le autorizzazioni ai danni delle comunità e degli enti locali (salvo, in parte, la Regione), e lo scippo inizia già nella fase del pozzo esplorativo”. Viene qua ulteriormente rimarcata l’importanza degli enti locali, il gradino più basso della scala istituzionale che viene sistematicamente scavalcato dalle alte sfere, sicuramente più legate agli interessi forti. Parallelamente agli importanti spunti offerti dalla delibera del Comune di Gaggio Montano, ritengo opportuno ritornare al discorso già affrontato in precedenza della sovranità politica e dell’importanza che la questione energetica ricopre in questo ambito. Opporsi con una chiara presa di posizione politica rappresenta un piccolo ma significativo passo nella direzione dell’emancipazione del nostro paese dall’arroganza dei nostri alleati atlantici, giunto per di più nell’ambito di una tematica per loro – e per noi – assolutamente fondamentale in prospettiva futura come quella delle fonti di approvvigionamento dell’energia. Inoltre, è significativo che tale presa di posizione provenga proprio da quella parte di classe politica che è a più diretto contatto con i cittadini e il territorio, quegli enti locali che da un lato sono ancora fra i pochi parzialmente esenti dal degrado cui politica e società italiane sono oggi soggette, dall’altro, proprio per questo, potrebbero essere la base su cui ricostruire la nostra struttura istituzionale e amministrativa. Per quanto possa sembrare un’impresa titanica, l’imperativo è provarci. D’altronde sarebbe irrealistico anche pensare che un manipolo di sindaci di provincia possa fermare una multinazionale americana del petrolio, eppure è proprio quello che sta succedendo. Sta agli altri ora seguire la strada indicata.

Commenti

l'articolo contiene importanti omissioni e rilevanti inesattezze che in qualche modo modificano il percorso che in realtà ha portato alla situazione attuale. Conosco bene come sono andate le cose e posso perciò affermare questo senza timore di smentita.
Dante, 20-06-2011 08:20
Caro Dante, tutte le informazioni sono state prese dalla stampa locale del periodo in cui hanno avuto luogo gli avvenimenti, eccetto ovviamente gli stralci del testo della delibera del comune di Gaggio che è un atto pubblico. In ogni caso sarebbe estremamente interessante conoscere come si sono svolti effettivamente i fatti. Ti invito quindi a illuminarci in proposito!
Francesco, 21-06-2011 09:21
Colgo un pò di ironia nella chiusura della vostra risposta ma non sarà per questo che non coglirò il vostro invito. Sulla questione relativa alla ricerca di idrocarburi in vasti territori della nostra Regione che praticamente con divesi nomi ai permessi, riguardano a provincia di Bologna e non solo, la maggiore fonte di documentazione è raccota qui http://marzaforum.forumattivo.com/. Se avrete la voglia di attingere alla rilevante mole di documentazione che da questo Forum è reperibile, e magari interloquire anche via mail con Muratori, Nardella, in particolare, potrete avre il quadro preciso di come è nata la cosa, di chi l'ha sollevata, e di come si siano susseguiti i fatti fino ad oggi. Occorre dire solo per correttezza che questi progetti non sono affatto sventati, anche se lo si auspica, e che uno di questi denominato "fiume Secchia" ha addirittura già avuto l'autorizzazione proprio dalla giunta Regionale.
Dante, 21-06-2011 09:21
Più o meno le cose, per sommi capi, sono andate così: - nel vecchio piano energetico che arrivava fino al 2010 la Regione voleva facilitare le trivellazioni. Lo trovate qui: demetra.regione.emilia-romagna.it/stampa/delibere_pdf/viii%20legislatura/2007/0141-ogg2130.pdf Guardate i punti: Sul Piano Energetico Regionale è infatti scritto: "Le royalties che derivano da tale attività [si riferisce all'up-stream] rappresentano un'importante voce del bilancio dello Stato e della Regione." (pag. 66) E ancora "Un possibile mutamento di tendenza è legato all'inserimento della valorizzazione delle risorse endogene ed in particolare del metano tra gli obiettivi della politica energetica nazionale. In questo senso si esprime la legge regionale n. 26/04 Lo spazio concreto di iniziativa della Regione in questo campo può riguardare: a) il contributo alla semplificazione ed accelerazione delle procedure autorizzative, per quanto di competenza; b) la messa in campo di misure atte ad attrarre nuovi investitori, specie per quello che riguarda gli incentivi alla coltivazione dei giacimenti marginali, previa valutazione dei possibili fenomeni legati alla subsidenza" (pag. 67) - in realtà da tali concessioni la Regione intasca solo 9 milioni di euro di royalties, i singoli comuni pochissime migliaia di euro. Non valgono certo la sicurezza di tutti noi e la tutela del nostro futuro - Infatti da qualche tempo ci sono molte procedure di approvazione di sondaggi trivelle in varie zone, anche molto ampie, della regione - il movimento 5 stelle in regione presenta una risoluzione per bloccare le procedure, perché ascoltando cittadini e amministratori locali il disaccordo è forte - il 28 marzo, giorno prima del consiglio in cui si deve discutere della risoluzione del movimento 5 stelle, una delibera di giunta approva l'area di ricerca SECCHIA (molto vasta) - la risoluzione del M5S è bocciata dalla maggioranza che dice che non è un tema di attualità - Il Capogruppo in Regione PD Marco Monari dice che la faccenda non è urgente (www.youtube.com/watch?v=fOpdzGiX1Iw) - il PD regionale viene attaccato dai propri amministratori locali e cerca di correggere il tiro con una risoluzione debole, vaga, inutile. Ma che tenta di salvare la faccia. Lo fa pochi giorni dopo che Monari aveva definito il tema non urgente. W la coerenza. - la Focci (sindaco vergato e pres comunità montane) si fa bella dicendo che 'I Comuni hanno dato un parere negativo al 100% per quanto riguarda la valle del Reno'. E ancora: 'Lo dico perché, oltre che sindaco, sono presidente della Comunità montana. Abbiamo dato parere negativo, dopo un attento esame dei nostri uffici tecnici, mentre alcuni Comuni non si sono ancora espressi". Invece in commissione regionale è giunta l'osservazione dell'Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani sul Piano energetico. Ebbene: a pagina 4 si dice che, per quel che riguarda i 'giacimenti di metano', 'anche questa limitata ma importante risorsa andrebbe ulteriormente ricercata ed esplorata'". E il documento "è siglato proprio da Focci in qualità di presidente della Comunità montana". - ci sono vari incontri sul tema, ma credo sia importante studiare le carte e documentarsi
Alessandro, 21-06-2011 11:21
Grazie delle delucidazioni Dante, nel mio messaggio non c'era affatto ironia ma solo l'invito a illuminarci effettivamente! Direi che questa può essere una buona base per sviluppare un dibattito e un approfondimento molto sentito da chi (come me) è della zona ma anche da chi segue la vicenda da lontano.
Francesco, 21-06-2011 12:21
Alessandro, scusa se insisto ma vorrei capire bene: il succo del discorso è che il sindaco e presidente della Comunità Montana Focci ha sostanzialmente presentato una posizione solo in apparenza contraria alla risoluzione per mitigare la brutta figura del PD che ha prima avallato il progetto e poi maldestramente tentato di fare una parziale marcia indietro a fronte del malcontento dei cittadini? È corretta la mia lettura? Del documento del consiglio comunale di Gaggio Montano che ne pensi? Ti ringrazio per aver partecipato alla discussione e ti chiedo di continuare a tenerci aggiornati sulla situazione, invito che rivolgo anche a Dante e a chiunque altro stia seguendo l'argomento.
Francesco, 21-06-2011 02:21

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