I Fantozzi italiani che bruciano il paese e il nostro futuro

Se c'è qualcuno che il carcere lo merita è certamente colui che, becero, delinquente e meschino, appicca incendi su e giù in questo paese martoriato, vittima dei suoi stessi abitanti.

I Fantozzi italiani che bruciano il paese e il nostro futuro

Il grande Paolo Villaggio aveva inquadrato perfettamente i Fantozzi che impestano la nostra penisola, nocivi a loro e a tutto ciò che li circonda. Un Fantozzi  che non ha alcun senso civico ma pensa che gli altri e il mondo siano a sua disposizione e lui ovviamente il più furbo di tutti perché di tutti approfitta. Malato cronico di menefreghismo, l’italiano medio, nel senso che non riesce in nessun modo ad elevarsi dalla sua condizione di mediocrità che caso mai sfocia nella bassezza, si contraddistingue per una stupidità e mancanza di senso civico che non ha pari. I recenti incendi che scoppiano ovunque, oltre alla gravissima matrice mafiosa, speculativa, hanno anche un’altra matrice che conferma ancora una volta che i politici che rubano, truffano, devastano sono solo lo specchio dei Fantozzi nostrani. Imprecando contro i politici e dandogli tutta la colpa inoltre ci mettiamo al riparo, i responsabili sono loro, noi siamo povere vittime e sfortunati. Ma la realtà è che non siamo né povere vittime, né sfortunati, siamo solo degli sciagurati idioti.  Si fa fatica a capire infatti come possa la stupidità umana arrivare a tanto, al punto di dare fuoco alla propria terra per intascare pochi spiccioli che altrimenti non sarebbero arrivati come nel caso dei pompieri volontari pagati solo in caso di intervento.  O se possibile ci si spinge ancora più avanti nei meandri della follia, con chi appicca il fuoco per intervenire ed emulare i propri eroi delle serie televisive.

L’Italia è allo sfascio, al declino, non solo per colpa dei politici ma anche di questa gente che rappresenta purtroppo una non indifferente fascia di popolazione che pensa che il nostro paese sia solo una discarica da mandare a fuoco tranquillamente ogni estate.  Fino a quando non ci sarà più niente da mandare a fuoco ma sarà già troppo tardi, l’ossigeno sarà già finito da un bel pezzo.

Quale pena potrebbe fare girare qualche rotella nel cervello di queste persone, accendere un barlume, dare  una minima prova dell’esistenza di una qualche forma di pensiero?  Cosa fare con le persone che si divertono a distruggere il loro e altrui sostentamento, il loro e altrui ossigeno, la loro e altrui terra, la bellezza della loro e altrui natura? Di sicuro sono reati paragonabili al delitto plurimo: delitto nei confronti della natura, degli esseri viventi che ci vivono, degli umani in genere e nello specifico anche di quei malcapitati che si trovassero loro malgrado nei posti dove questi pazzi criminali decidono di dare fuoco alla ultime steppaglie della loro intelligenza. Il carcere così come è strutturato non rieduca e non serve a granché come riabilitazione ma forse qualche decennio di riflessione sarebbe il minimo da dargli, invece che una ammenda, un rimprovero e poi via a casa a fare ancora danno. E se qualcuno il carcere lo merita, ai primi posti ci metterei proprio gli incendiari assassini del futuro di tutti: umani, piante ed animali.

 

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