Lib(e)ri sulla Carta

La Fiera dell'Editoria Indipendente, Liberi sulla Carta, si è conclusa domenica sera, 17 settembre a Farfa (RI) nella splendida cornice dell'Abbazia benedettina. Una tre giorni densa di eventi e presentazioni di nuovi autori. Protagonisti assoluti sono gli editori e i librai indipendenti che hanno così, ogni anno dal 2009, la possibilità di farsi conoscere e di presentare al pubblico i loro autori che, altrimenti, non avrebbero la possibilità di essere visibili.

Lib(e)ri sulla Carta

L'editoria indipendente non ha vita facile, infatti, ed è vitale darle gli spazi, la forza, il sostegno e la visibilità che merita.

Liberi sulla Carta è un impegno fortissimo e congiunto di editori, librai, autori, lettori, appassionati e volontari che insieme credono fermamente che la letteratura non sia per pochi ma per tutti, che il mercato non debba farla da padrone selezionando solo alcuni e non lasciando alcuna possibilità ad altri.

Quest'anno molti dei libri presenti sono stati selezionati con particolare attenzione alle storie prese ai margini della vita e che trattano tematiche come povertà, immigrazione, disabilità recupero post-carcerario, precarietà e disoccupazione.

Ne parliamo con Fabrizio Moscato, ideatore dell'evento e organizzatore della nona edizione.

Come è nata Liberi sulla Carta?

Con un gruppo di amici decidemmo di aprire un locale nel quale fare un tipo di intrattenimento che non si trovava in Sabina. Era una sorta di Caffè Letterario che si trovava a Poggio Mirteto. Si chiamava Arthè e adesso non c'è più. Eravamo un gruppo di giovani e organizzavamo mostre, concorsi letterari e momenti di lettura. Spesso succedeva che noi stessi  fossimo gli unici frequentatori del locale e pensammo un giorno di organizzare qualcosa che potesse coinvolgere tutte le persone interessate ai libri. Così è nata Liberi sulla Carta nove anni fa.

Qual è l'obiettivo di questa Fiera?

Il nostro obiettivo è stato sempre tenere altissima la qualità, anche quando le istituzioni non ci hanno aiutato. Non sempre è stato possibile contare sui contributi pubblici ma abbiamo creato una tale sinergia che siamo sempre riusciti a farcela. Lo sforzo è grandissimo tra volontari e appassionati che si dedicano all'organizzazione. All'inizio eravamo soli ma adesso partecipano anche altre associazioni come, ad esempio, Rietica. Abbiamo fatto, per alcune edizioni, campagne di crowdfunding e la gente ci ha aiutato.

Gli appuntamenti sono tutti gratuiti?

Sì, questo ci ha permesso di poter estendere a tutti l'accesso alla cultura. Liberi sulla Carta è anche una festa in cui si susseguono presentazioni, concerti, laboratori, concorsi letterari e spettacoli aperti a tutti.

Gli artisti e agli autori presenti come partecipano?

Molti si rendono disponibili gratuitamente perché credono nei nostri obiettivi.

Come vengono selezionati gli editori e i librai?

Non c'è una selezione vera e propria. E' a prenotazione e ad esaurimento posti.

Quali sono le difficoltà?

E' un giocattolo molto fragile che si può rompere con grande facilità e spero non sia sempre legato a lla nostra personale resistenza ma che ci sia qualcuno che pensi di mettere in sicurezza la nostra Fiera.

Che cosa vorresti?

Spero che le istituzioni se ne prendano carico. E' una manifestazione che costa molto poco e che ha un valore altissimo non soltanto per la Sabina ma per tutta la regione.

Quanti tra editori e librai partecipano quest'anno?

Quest'anno sono 39 perché è impossibile ospitarne di più. La qualità degli editori presenti è cresciuta di anno in anno perché nel tempo abbiamo guadagnato credibilità. La stessa credibilità che ci permette di avere scrittori importanti ogni anno.

Che cosa ti auguri per le prossime edizioni?

Mi auguro che qualcuno si prenda la responsabilità di non disperdere tutta questa energia. Chiunque possa decidere di tenerci in vita con un contributo.

E per il futuro?

Venire come spettatore alla Fiera dell'Editoria Indipendente.

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