Passare all’auto elettrica? Ecco cosa cambierebbe

Gli addetti ai lavori confermano che a breve l’auto elettrica potrebbe diventare una realtà comune. Ma la transizione verso un sistema basato su carburanti non fossili comporterebbe un profondo mutamento negli assetti sociali e soprattutto economici. Scopriamo in che modo.

Passare all’auto elettrica? Ecco cosa cambierebbe
L’avvento dell’auto elettrica non è più in discussione, ormai è solo una questione di tempo. È quindi il caso che l’industria dell’automobile e soprattutto il suo indotto si adeguino per trarne profitto invece che fallire. Questo è il succo del pensiero di Oliver Hazimeh, direttore e capo del settore mobilità elettrica della PRTM, società americana di consulenza al managing. "Come avviene in seguito all’arrivo di ogni innovazione dirompente, la creazione di una nuova catena di valore aprirà numerosi nuovi spazi, ossia grandi occasioni come anche rischi - afferma Hazimeh -. Le compagnie che rivendicheranno attivamente il loro posto in questo quadro saranno quelle che domineranno la scena nella prossima generazione". In effetti man mano che le preoccupazioni riguardo al riscaldamento globale, alla dipendenza dal petrolio e all’inquinamento urbano da traffico crescono, i governi e le case produttrici di automobili cercano sempre più di rendere i veicoli alimentati a batteria elettrica una reale alternativa all’uso delle convenzionali vetture a carburante fossile. Ovviamente, perché la tecnologia si diffonda è necessario che il suo costo sia ragionevole e questo obiettivo sarà presto raggiunto. Il consumatore finale potrà, infatti, a breve permettersi un veicolo elettrico sobbarcandosi spese equivalenti a quelle che comporta il possesso di un’auto con classico motore a combustione interna. Per altro, la tecnologia dell’auto elettrica non è ancora arrivata al culmine del suo sviluppo: le ricerche continuano ed è facile prevedere che le sue performances miglioreranno e i prezzi diminuiranno (anche in virtù del passaggio alla produzione su più larga scala). Secondo gli esperti della sovra citata PRTM, entro il 2020 i veicoli elettrici costituiranno il 10% del parco macchine di nuova vendita, in Usa. Previsioni di osservatori meno 'conservativi' si spingono a parlare del 20%. In ogni caso, la penetrazione di questa tecnologia è in crescita e ciò avrà un impatto non trascurabile su tutto il settore dell'automotive e connessi: dalla produzione delle auto stesse e dei motori, all’indotto che si occupa dei servizi e della manutenzione, fino alla stessa generazione e distribuzione dell’energia elettrica (che entrerà in gioco al posto degli importatori e distributori di carburante derivato da petrolio). Si tratta di un giro di affari e di uno spostamento di denaro pari a varie centinaia di miliardi di dollari. Ovviamente non può passare inosservato, né essere privo di conseguenze. Le compagnie che già oggi includono i motori elettrici tra le voci della propria attività, siano esse impegnate nella produzione di componenti, o nella vendita dei veicoli o ancora nella messa a disposizione di servizi, dovranno identificare in fretta le esigenze dei clienti e le opportunità offerte dal nuovo scenario, in modo da costruire le proprie strategie di sviluppo. È evidente che chi sarà pronto a rispondere alle richieste appena saranno formulate guadagnerà un posto in prima linea nel nuovo mercato. Le imprese che invece non hanno ancora investito in questo settore e sono concentrate completamente sui veicoli a combustibile fossile, senza dubbio vedranno una riduzione nel loro giro di affari che col tempo – si auspica – sarà alquanto significativa. Esse dovranno dunque fare delle scelte, riposizionarsi in qualche modo nel panorama economico, se non vorranno fallire, mandando per giunta sulla strada i loro lavoratori. Anche le professionalità dovranno cambiare, ad alto come soprattutto a basso livello: l’introduzione e lo sviluppo di una nuova tecnologia prevede la formazione di personale addetto che possegga conoscenze specifiche e sia a sua volta in grado di rispondere alle nuove richieste. Hazimeh afferma che la diffusione dei veicoli elettrici creerà addirittura tra il milione e il milione e mezzo di nuovi posti di lavoro. Ad incassare entrate sicure e cospicue saranno le compagnie responsabili della generazione e distribuzione della corrente elettrica. Del resto aggiungere un veicolo elettrico alla rete corrisponde a collegarvi una nuova residenza di medie dimensioni. Con la differenza che nel caso delle auto la rivoluzione, e quindi la crescita di connessioni, sarà più rapida di quanto normalmente accade per gli edifici, se non altro a questo livello. Se gli incassi sono assicurati, di contro si pone un problema: se l’attuale rete elettrica sia in grado di sostenere lo sforzo notevole a cui sarà sottoposta in seguito all’introduzione di una notevole quantità di veicoli elettrici. Le previsioni in merito sono negative, pertanto le compagnie devono intervenire in tempo per adeguare le infrastrutture e la tecnologia alla richiesta. Ciò comporta grossi investimenti di denaro e risorse. Dall’altro lato le compagnie di petrolio saranno colpite dalla contrazione della domanda. Di fatto tale diminuzione di richiesta è esattamente l’obiettivo perseguito, quello che ha determinato l’introduzione delle auto elettriche. Ciò non toglie, ad ogni modo, che la transizione vada pianificata. Un altro segmento dell’indotto dell’industria dell’auto elettrica che vivrà un momento interessante di sviluppo è quello che si occupa della costruzione e messa in commercio delle batterie. Al momento esse sono ancora troppo costose: la sfida per le imprese del settore è ora quella di disegnare e produrre dispositivi con le stesse prestazioni a metà del costo attuale. Per quanto riguarda la manutenzione, è evidente che nuovi specialisti di questi tipi di motori e di veicoli dovranno prendere il posto di quelli precedenti; si devono quindi prevedere percorsi formativi per nuovi lavoratori o per il ricollocamento di esperti della generazione passata di vetture. In linea generale, però, i motori elettrici prevedono meno interventi di quelli a scoppio, quindi in generale potrebbe esserci una contrazione nel settore. Scenari ancora più evoluti potrebbero prevedere poi una delocalizzazione delle colonnine di ricarica dal distributore comune ad uno personale, integrato nell’impianto elettrico di casa. Ciò necessiterà delle modifiche ancora maggiori all’attuale gestione della distribuzione elettrica, cosicché il rapporto tra cliente e gestore potrà prevedere contratti di varia natura a seconda della presenza o meno di una o più auto in famiglia da ricaricare. Anche nel campo dell’informatica, diverse case si software per smart-phone stanno progettando applicazioni che consentano di individuare il luogo di ricarica più vicina e notificare quando la ricarica sia completa. In seguito forse potranno gestire anche una prenotazione del posto-ricarica, oppure comunicare con la centralina dalla propria casa quando il servizio sarà distribuito a domicilio. È molto interessante osservare e studiare la serie di grosse modifiche sociali e riassetti economici che il passaggio all’auto elettrica determinerà nel mondo nei prossimi vent’anni. Ma sicuramente più importante è garantirsi che tale rivoluzione avvenga e che produca gli effetti sperati in campo ecologico. Staremo a vedere. Del resto, affidandoci all’opinione di Hazimeh, ormai è solo questione di tempo.

Commenti

Primo di tutto. Scusa per il mio italiano, pero sonno spagnolo. credo che qualcune volte si parla di eccologia come una religione, no come una sciencia. Specialmente quando si parla dil auto elettrica. Veramente non si vede il fumo a l'auto, pero la risposta è símplice. Si l'electricitá si fa in centrali nucleari i termiche, ¿dove è l'ecologia in l'electricittà?. ¿I si parliamo dil Litio minerale per fare la batteria? http://ecologiaycienciasindogmas.blogspot.com/2010/02/es-ecologico-el-coche-electrico.html
toni valls, 28-09-2010 10:28
Interessante scenario, ma con un punto che suscita non poche preoccupazioni. Se, infatti da un lato ci sarà contrazione di consumo di carburanti fossili per autotrazione, dall'altro ci sarà una notevole richiesta di energia elettrica da immettere in rete. Impressionante la sua quantificazione: se "aggiungere un veicolo elettrico alla rete corrisponde a collegarvi una residenza di medie dimensioni" mi preoccupa come verrà prodotta tutta questa energia in più.
Marino, 28-09-2010 10:28
Ringrazio i lettori per i commenti. Non so Toni Valls a chi si riferisca nello specifico, ma per quanto mi riguarda non considero l'ecologia come una religione e al contrario, data la mia formazione di taglio altamente scientifico, vado alla ricerca sempre dell'analisi tecnica e per l'appunto scientifica, come del resto è constatabile dalla lettura dei miei articoli qui su Il Cambiamento e sul precedente web magazine, Terranauta. Venendo alla questione energia elettrica, è assolutamente vero che il quantitativo richiesto per alimentare l'intero parco macchine sarà notevole e che il problema della produzione di energia si sposterà dalla dimensione locale, l'auto, a quella globale, la rete. Nessuno (salvo forse chi non si informa) sostiene che l'auto elettrica sia una panacea. Il motore elettrico permette di abbattere enormemente le emissioni di gas serra, a patto che si utilizzi a monte una tecnologia pulita per produrre l'energia elettrica. Se questa dovesse essere prodotta con metodi tradizionali, ossia combustibili fossili, si avrebbe in generale una migliore efficienza, dato che la produzione "in massa" permette di evitare alcuni sprechi rispetto a quella in locale (nel motore dell'auto), inoltre si eviterebbero i consumi e le emissioni dovuti al trasporto su gomma del carburante verso le stazioni di rifornimento (i benzinai). Ma non sarebbe comunque un grande successo. La politica ecologica da affiancare all'auto elettrica è la produzione di energia da fonti rinnovabili, alternative ai combustibili fossili (e al nucleare). Infine in questo articolo nello specifico si fa "soltanto" un'analisi proiettiva di quello che sarà lo scenario quando e se l'auto elettrica sostituirà quella con motore a scoppio, basata su quanto affermato da Oliver Hazimeh, direttore e capo del settore mobilità elettrica di una grossa società americana di consulenza al managing d'impresa.
Virginia Greco, 29-09-2010 07:29
"toni valls" ha spiegato in maniera eccellente dove sta l'inghippo! Da dove produciamo l'energia elettrica? In qualsiasi trasformazione di energia parte dell'energia va persa. Se produciamo energia elettrica con centrali a gasolio, a carbone o come vogliamo, perdiamo parte dell'energia. Che è come dire: "la mia auto percorre 25km con un litro di gasolio" oppure "la mia auto elettrica percorre 20km con l'elettricità ottenuta generando un litro di gasolio". Morale: le auto elettriche inquinano più di quelle a gasolio. La soluzione: ottenere energia elettrica da fonti rinnovabili come il fotovoltaico, eolico, ... Ma c'è qualche stato al mondo che ha convenienza (leggi "le spinte delle multinazionali del petrolio") ad usare fonti rinnovabili?
hjubal, 29-09-2010 08:29
Vediamo quindi le possibilità per produrre questo surplus di energia destinato alle auto elettriche. Se continuiamo ad affidarci ai combustibili fossili cambia poco (un po' meglio come dice Virginia o un po' peggio come dice hjubal); le fonti rinnovabili, allo stato attuale delle cose e in un futuro medio prossimo, non dovrebbero essere in grado di far fronte quantitativamente; cosa resta? Non vorrei che l'auto elettrica fosse un potente grimaldello per spalancare la porta del nucleare. Modesta idea: auto elettriche con pannelli solari, in modo che questi ultimi riducano il più possibile la necessità di rifornimento esterno.
Marino, 29-09-2010 04:29
Ciao Virginia Greco. Lo so, lo so quando dico que si parla di eccologia come si fuossi una religione,non mi referisco al túo artícolo. Si vede que è un artícolo documentato. Parlo per tutte achelle volte che si parla di eccologia di una forma interessatta, dove si fa un cambio di un lobbi a altro lobbi però con l'eccologia di argumento.I solo si parla di una cosa i non si parla di altra. In la mía comunitá si parla delle contaminazione per redurre la velocittà i aumentare le multe, però non si parla dil par motore ni di filtri di partícculi. Si parla dil CO2 i no di NOx,depende dil discorso.Si parla delle nucleare come una energia pulita per la no produzione di Co2, senza parlare di la contaminazione nucleare. Si parla che la borsa di plastica è antiecologica senza parlare di la reutilizazione. Anche si dice che le borse di carta reciclatta sono eccologiche senza parlare di la contaminazione degli fiumi o dil bosco. Lo stesso credo che si fa quando si parla di l'auto elettrica. Cuando si parla dell'auto elettrica non si parla de l'extraczione minerale per fare le batterie, i dil problema ecológico degli paesi produttori. Ne anche si fa quando si parla di la manca di Silicio per produre elettricitá solare o de la vita útile delle plache solare. Credo che il auto elettrica è interessante in aplicazione concrete . Però anche è un nuovo negozzio che ancora si pagarebbe piú soldi per parcheggio i ricariccare. Súa bassa autonomía farà che per fare traggetti corti havrà bisogno di dormire in un hotel o prendere un avione. Credo che è simplicemente un nuovo negozzio per aumentare il soldi. Sempre va bene ricaricare con l'energgia eolica.Però credo che anche si fara con la energia termica dil carbone senza pagare a paesi produttore di petrolio. Quando parlo di questo è cuando parlo di regiogione, no dil túo artícolo.Quanso si fa una simplificazione sense guardare que tutto è conesso. Veramente la gente crede che l'auto elettrica è eccològica...Però credo che non è vero.
toni valls, 29-09-2010 08:29
C'è un ulteriore inghippo, assolutamente non pubblicizzato dai sostenitori dell'auto elettrica: "Per ogni auto elettrica venduta, le case automobilistiche hanno la possibilità di mettere sul mercato altre 3,5 auto che consumano molta benzina, e quindi provocano alte emissioni di anidride carbonica." (http://www.blogeko.it/2010/c-zero-e-le-altre-lauto-elettrica-non-e-sempre-ecologica-e-a-emissioni-zero-anzi/). Morale: acquistare un'auto elettrica fa sì che per ogni persona attenta e rispettosa ed attenta all'ambiente ci sia qualche bell'effendi che si gusterà "tutta la potenza e lo spreco di un motore sovralimentato e super inquinante" per puro divertimento o status! :D A dimostrazione di quanto detto... avete notato come tutte le "grandi" case produttrici di auto super-inquinanti (mercedes, audi, bmw, ferrari, ...) si stiano affrettando a dichiarare l'intento di produrre modelli elettrici o ibridi? Ma guarda quando si dice il caso! :D
hjubal, 30-09-2010 09:30
Articolo interessante ed esaustivo. Segnalo inoltre un approfondimento utile, al link: http://www.marcodemitri.it/mercato-auto-elettriche/
Marco De Mitri (www.marcodemitri.it), 30-09-2010 02:30
Il problema sono i costi, ne ho visto una oggi bellina due posti tanta autonomia...23.000 euro!!!
Renato, 11-12-2010 08:11
hjubal e Tony Valls hanno scritto una incommensurabile marea di cazzate che sono i classici luoghi comuni di chi non crede nell'elettrico. li smentisco subito con pochi dati tecnici comprensibili a tutti. l'auto elettrica OK non è a zero emissioni ma è comunque MOLTO piu pulita. ecco perchè: un motore elettrico ha un rendimento del 90%. un motore a benzina a velocità costante arriva a malapena al 30. il resto se ne va in calore. se considerate i momenti in cui il veicolo sta fermo arriviamo a malapena ad un 15%. ora andiamo a monte. ipotizzando di produrre energia elettrica interamente con del gasolio che sarebbe una cosa da assassini , una centrale a rigenerazione ha un rendimento del 70% . il 30% va in calore. il 90% di questo 70% pari al 61% TOTALE va in kw disponibili dentro i veicoli senza sprecarne ne anche una goccia. quindi se facciamo una equivalenza in kw abbiamo molta piu energia a disposizione a parità di consumo oppure viceversa risparmiato un sacco di petrolio che possiamo usare benissimo per altre cose. riguardo al discorso che l'elettrico servirebbe a produrre piu suv questo si chiama TERRORISMO SCIENTIFICO. una volta che l'elettrico sarà la normalità si paghera il bollo in base alle emissioni prodotte. chi inquinerà per sfizio foraggerà la produzione di auto eelttriche e non potrà entrare in città.
Giuliano, 08-02-2011 09:08
scusami amico Giuliano. Pensare diverso a te non è TERRORISMO. Vero che il motore elettrico è piú pulito.Pero credo che solo hai preso l'informazzione che vuoi. Non solo ho parlato di gasolio. Anche ho parlato di carbone, nucleare è di la contaminazione i problematica ambientale di obtenzione de'l litio. Basta di bruciare streghe solo con mezza verità.Il poppolo hai bisogno di sapenza.
toni valls, 08-02-2011 04:08
Toni valls... scusami ma mi sembra che quello che si è messo a bruciare le streghe sei tu. non io. Tanto per cominciare io ho fatto lipotesi peggiore ovvero quella di produrre energia elettrica bruciando gasolio. il CINA piu del 90% delle motociclette sono elettriche. lo sapevi questo? non hanno dovuto potenziare le centrali elettriche per produrre piu energia perche quasi tutti caricano le motociclette di notte. e l'inqueinamento sta drasticamente cambiando. quanto alle batterie , di litio ce ne è molto pii di quanto non si dica e contrariamente a quanti vanno dicendo le batterie al LIFEFO4 e quelle al LIPO sono reciclabili al 100% ed hanno una vita media che va dai 1000 ai 2000 cicli. le conseguenze per l'ambiente saranno ampiamente compensate dalla diminuzione del fabbisogno di petrolio e dalla riduzione della produzione. nel frattempo si potrà fare molto piu uso del rinnovabile che comunque diventa sempre piu efficiente e soprattutto si potrà sprecare molta meno energia isolando meglio le case , usando luci a led e sfruttando meglio la geotermia.
Giuliano, 08-02-2011 05:08
Cina sembra che adesso è un esempio di ecologia. Sí,se si ricarica di notte l'elettricità è ecologica. E se la batteria è riciclàbile sembra che non c'é contaminazione con l'estrazione minera. Vero che isolando la casa, usando geotermia,il LED e tutte Quelle MTD si farà un miglior uso dell'eletricità
toni valls, 08-02-2011 10:08
Come ho gia esposto in altri gruppi di discussione, a chi sostiene che il bilancio energetico sia sfavore dell'auto elettrica, dimentica sempre alcuni aspetti di vitale importanza. Noi italiani ed alcuni paesi del centr'Africa siamo gli unici al mondo a bruciare rissorse fossili per produrre energia elettrica. I paesei sviluppati hanno energia in abbondanza tanto da venderne all' Italia, per esempio la Francia. Secondo e non di minore importanza,quando si afferma "che con 1 littro di gazolio faccio 25km e nella conversione ad elettrico quel litro mi restituisce 20Km", si dimentica dell' energia e sforzo impiegato per recuperare quel littro di gazolio dalle viscere della terra e portarlo al tuo serbatoio. Percio il bilancio energetico pensato in questo modo e' inquinato da vizi. Terzo ed ultimo, mentre noi in Italia stiamo a discuttere del si odel no elettrico, altri in altri paesi l'elettrico e' gia' una realta'. Come sempre da autentici italiani arriveremo per ultimi anche in questo importante cambiamento!!
Mastro Picchiatore, 28-07-2011 03:28

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