Cycle 2 Recycle: in bici attraverso le Alpi per raccogliere la plastica abbandonata

Lei è Myra Stals, ha 34 anni, e ha ideato il progetto Cycle 2 Recycle, che la sta portando in Europa con una bici-cargo per raccogliere plastica abbandonata. Tornerà a Torino a itinerario terminato, dove vuole aprire un centro di riciclo per agire e sensibilizzare la popolazione.

Cycle 2 Recycle: in bici attraverso le Alpi per raccogliere la plastica abbandonata

Lei è Myra Stals, ha 34 anni, e ha ideato il progetto Cycle 2 Recycle, che la sta portando in Europa con una bici-cargo per raccogliere plastica abbandonata. Tornerà a Torino a itinerario terminato, dove vuole aprire un centro di riciclo per agire e sensibilizzare la popolazione. E proprio per realizzare questo Centro ha avviato una campagna di raccolta fondi dal basso.

Il Cambiamento sostiene la scelta di Myra e se volete sostenerla anche voi potete contribuire QUI

Myra è di origini olandesi, ha vissuto prima a Firenze e ora si è trasferita a Torino. Ha una laurea in Lingua e Cultura Italiana e ha lavorato come Academic Coordinator per un’università americana.

Ora porta avanti con convinzione e impegno il suo progetto, Cycle 2 Recycle.

«L’ho ideato dopo aver messo in fila un po’ di pensieri e di riflessioni – spiega Myra – Negli ultimi anni ho fatto due viaggi lunghi in bicicletta: il primo nel 2016 di 4 mesi, attraversando 18 paesi europei, da sola, e il secondo nell’estate 2018, di 6 settimane nei Balcani, sempre da sola. Durante questi viaggi una cosa mi irritava sempre tantissimo: l’enorme quantità di plastica che trovavo ovunque lungo la strada. Volevo in realtà raccoglierla, ma avendo già quattro borse sulla bici semplicemente non avevo spazio».

«Poi ho visto il documentario “A Plastic Ocean”; stavo già pensando a fare un altro viaggio in bici questa estate. Quindi non ci voleva tanto per mettere le due passioni insieme: la passione per la bici combinata con la passione per l’ambiente, per la natura. E ho deciso di creare Cycle 2 Recycle. Per questa iniziativa sto pedalando con una bici cargo, che è molto pesante e non proprio fatta per i viaggi lunghi e montagnosi, da Torino verso la Valle della Mosella in Germania, e dopo l’arrivo lì tornerò anche pedalando a Torino. Lungo l’itinerario raccolgo della plastica che trovo per strada».

«Il mio obiettivo principale è di sensibilizzare le persone all’enorme problema della plastica e di ispirare le persone ad usare meno plastica monouso – continua Myra – Poi ho creato una campagna di crowdfunding, perché vorrei aprire un piccolo centro di riciclaggio a Torino, dove potrò riciclare la plastica raccolta con Cycle 2 Recycle e crearne nuovi oggetti durevoli e sostenibili».

«Vorrei dimostrare che tutti noi, se vogliamo, possiamo contribuire a fare qualcosa. È sbagliato aspettare che gli altri risolvono i problemi. Le rivoluzioni vere e di successo iniziano sempre dagli individui, dalla gente e credo che anche con il problema della plastica sia proprio così. Se noi iniziamo a cambiare i nostri abitudini e i nostri comportamenti, poi anche il mondo commerciale, industriale e politico deve seguire».

«Ho imparato che anche i paesi più organizzati, come la Svizzera, hanno plastica dappertutto nella natura. Ho percorso un tratto di 25 chilometri in Svizzera fra Martigny e Monthey ed era pieno di bottigliette gettate lungo la strada. Il 90-95% della plastica che si trova abbandonata lungo la strada è costituita da bottiglie. Sto raccogliendo tantissimi chili di plastica, l’equivalente di migliaia di bottiglie di plastica da 500 ml. Se riusciremo a liberarci dalle bottiglie di plastica monouso, sarà un enorme cambiamento».
«La mia famiglia è già abituata al fatto che ogni tanto parto con un progetto un po’ particolare. Quindi il fatto che sto pedalando da sola ormai per loro è molto normale. Poi sono molto orgogliosi dell’iniziativa della plastica!

 

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