Manovra Monti e decreto Salva-Italia: quale futuro per il paese?

La manovra appena approvata dal 'Governo Monti' può essere analizzata da una duplice prospettiva: quella del paradigma culturale vigente (incentrato sulla crescita del Pil) e quello del rifiuto del paradigma stesso. In entrambi i casi è bene ricordare che la verità non è assoluta e le certezze sono fatte per essere smentite. E che comunque vada, il futuro ora più che mai dipende da noi.

Manovra Monti e decreto Salva-Italia: quale futuro per il paese?
Quanta ipocrisia, quanta approssimazione, quanta superficialità nella stampa, nei politici, negli elettori, in noi tutti. Ogni giorno discutiamo, commentiamo, prendiamo posizione, ci infuochiamo persino. Ma sappiamo davvero quello che diciamo? Abbiamo gli strumenti, il tempo, la voglia e la pazienza per capire? Io sono un giornalista. Un giornalista attento a quanto accade ogni giorno nel nostro paese. Un giornalista che negli anni ha costruito una certa competenza su una serie di temi a lui cari. Eppure spesso sento di non avere gli strumenti per capire esattamente quello che sta succedendo e per raccontare in modo completo ai miei lettori quello che vedo. Inoltre, sono un essere umano e un giornalista che ha una sua visione del mondo. E che in modo limpido e cristallino cerca di trasmetterla con il proprio mestiere. Ma anche questa è spesso contraddittoria. Rivendico il diritto alla contraddittorietà perché la vita è complessa, è piena di sfaccettature e ogni fatto, ogni notizia, ogni accadimento può essere analizzato in modo completamente diverso, variando i punti di vista. Per questo ho deciso di analizzare la manovra appena approvata dal 'Governo Monti' da una duplice prospettiva: quella del paradigma culturale vigente (incentrato sulla crescita del Pil) e quello del rifiuto del paradigma stesso (che è poi quella che più ci contraddistingue). In entrambi i casi, voglio ancora una volta ricordare, che la verità non è assoluta, che le certezze sono fatte per essere smentite. Che l'economia, la vita, l'ambiente, la società, non sono fatti di vero e di falso, di bianco e di nero, ma nemmeno solo di un 'grigio-democristiano', del 'giusto mezzo' e così via. La realtà è semplicemente complessa, inafferrabile, mutevole. PROSPETTIVA 1: il decreto Salva-Italia Usciamo da oltre 15 anni di imbarazzo e mediocrità. La classe dirigente che ci ha guidato in questo periodo (tutta la classe dirigente) ha contribuito, con responsabilità diverse, alla devastazione del nostro paese. Devastazione economica, devastazione ambientale, culturale, sociale. Si è distrutto il buon gusto, il buon senso, la dignità. Si sono umiliate e mercificate le donne, sono state lobotomizzate intere generazioni con la televisione e i tagli alla cultura, si è riempito di vuoto il giornalismo, la critica, il dibattito. Bla bla bla. E poi ancora bla bla bla. Il mondo ci ha deriso e reso barzelletta. Colpevolmente. Molti dei paesi che ci deridono sono guidati da classi dirigenti altrettanto mediocri, ed un certo razzismo nei confronti dell'Italia è innegabile (pizza, mafia mandolino). Ma è innegabile che essere rappresentati da Berlusconi, Brunetta, Calderoli, Bossi, Gelmini e così via ci ha danneggiato irreparabilmente. In questo contesto, il governo Monti segna una rinascita. Il ritorno di 'esseri umani' al governo. Umani ricchi di contenuto. Contenuti criticabili, contenuti che ad alcuni fanno orrore. Ma contenuti. Contro il contenuto si può lottare, si può reagire, si può proporre. Contro il vuoto non si può rispondere che con il vuoto. Ieri sera Monti e la ministra Fornero hanno trasmesso con le loro parole e i loro visi autentica sofferenza, consapevolezza delle loro responsabilità, paura di sbagliare, ma anche fragilità, in alcuni casi persino approssimazione. Un'umanità vera, autentica, ben lontana dalla cosiddetta 'umanità' delle barzellette sulle donne o sul nazismo che caratterizzava il governo precedente. L'umanità non è espressa attraverso lo squallore o la bassezza come in tanti hanno voluto farci credere. L'umanità, nelle sue manifestazioni più nobili, è espressione di dubbio, sofferenza, preoccupazione, passione, incertezza, convinzione. Monti rinuncia al suo stipendio da Presidente del Consiglio e da Ministro dell'Economia. Non è affatto scontata e affatto banale come scelta. Un governo fatto (almeno in alcune sue componenti) di esseri umani quindi. Persone che (ricordiamoci che siamo nella prospettiva 1) hanno fatto il meglio che potevano fare in 17/18 giorni. Gli è stato chiesto di 'salvare i conti' di questo paese, dopo decenni di non governo. Di accontentare Pdl e Pd, con (in teoria) opposte visioni del mondo e della soluzione alla crisi. E i professori ci hanno provato. Vediamo ora alcune delle misure adottate: - Riforma pensioni: io ho 34 anni e sono cresciuto sapendo che non avrò mai una pensione. Come me moltissimi miei coetanei. Non so cosa sia la tredicesima, la maternità o la paternità, la malattia pagata e così via. Non mi lamento. Non mi piace fare la vittima. Sono un italiano, un privilegiato in un mondo pieno di sofferenza e povertà vera. Ma sinceramente mi provoca una profonda insofferenza sentire sempre parlare dell'aumento dell'età pensionabile come un dramma. Forse qualcuno andrà in pensione un anno o due dopo. Beh, beati loro! Io e milioni di mie coetanei non ci andremo mai... Trovo invece assolutamente sbagliato sganciare le pensioni sopra i 1000 euro dall'aumento dall'inflazione. Ma pare sia solo per un biennio. Sinceramente, per quanto io non condivida, il pensiero non mi toglie il sonno. - L'Irpef, per i redditi sopra i 75.000 euro, non viene aumentata come sembrava. Questo per non colpire “i soliti”. Sopra i 75000 euro... 5/6000 euro al mese. Non ce l'ho certo con chi percepisce cifre simili e spero di percepirle presto anche io, ma devo ammettere che anche qui non avrei perso il sonno se percependo una cifra del genere, mi avessero aumentato l'Irpef. - L'IVA invece aumenta, o almeno potrebbe aumentare, di due punti percentuali, dal prossimo settembre. Questo è un provvedimento che colpisce tutti. Molto più dell'aumento sull'Irpef per i redditi alti. Eppure viene accettato più serenamente. Viene poi da chiedersi se, per far “ripartire la crescita” abbia senso aumentare l'IVA e quindi il costo di quasi tutti i beni (esclusi quelli primari che hanno IVA al 4%). Nella manovra sono contenuti moltissimi altri provvedimenti che andrebbero approfonditi, ma vi rimando alla stampa specialistica per questi aspetti. Io, pur rimanendo nella prospettiva 1 (deve ripartire la crescita) mi chiedo: non aveva più senso tagliare le spese militari e tassare gli immobili proprietà della Chiesa? Vi consiglio di leggere le proposte alternative di Boschini e Finiguerra, oltre a quelle di Sbilanciamoci. Si può intervenire in molti modi sui conti, senza per forza dover rendere più difficile la vita a tutti. PROSPETTIVA 2: sopravviveremo? Veniamo ora alla nostra prospettiva: una posizione molto critica sul modello economico italiano, europeo, mondiale. Un modello, come sappiamo, basato su una crescita economica infinita in un mondo dalle risorse finite. Un modello basato sulla crescita dei consumi (tutti e proprio tutti sottolineano sempre l'importanza dell'aumento o della ripartenza dei consumi). I consumi, sono morte. Sono distruzione. I consumi sono 'risorse primarie consumate'. Sono sfruttamento del lavoro minorile, sono deforestazione, cambiamenti climatici, frane in Liguria e Sicilia, abusivismo edilizio, 'grandi opere di cementificazione'. Se 'ripartono i consumi', sempre più porzioni di pianeta dovranno essere definitivamente saccheggiate e la nostra specie sarà rapidamente condannata all'estinzione. Lo sanno in molti. Anche a livello di vertice. Il picco del petrolio, la desertificazione, l'inquinamento dell'acqua e del cibo, non sono problemi da ambientalisti. Sono la base della nostra stessa esistenza. Senza acqua e cibo non vivremo. Anche se avremo pagato il debito e l'euro sarà forte. E allora, forse, questo periodo di crisi devastante dovrebbe essere utilizzato per ricostruire da zero il modello economico, sociale, umano. Abbandonando il paradigma della crescita del Pil, della contrapposizione tra Stato e Mercato, destra e sinistra, ricchi e poveri, paesi sviluppati e sotto-sviluppati e così via. Dovremmo fare piazza pulita di tutto e ripartire da zero. Dal senso delle cose. Dal cibo, dall'acqua, dalle relazioni umane, dalla lotta agli sprechi, dal lavoro finalizzato alla produzione di beni primari, prima che di reddito. Va ripensata l'economia e va fatto adesso. Non sarà Monti a farlo. Non sarà Merkel. Non sarà Obama. Nei loro discorsi non c'è traccia del mondo reale. Alcuni di loro possono essere onesti, preparati, ben intenzionati. Ma sono ciechi. Non vedono la realtà. “Io so di non sapere” diceva Socrate. E io sottoscrivo. Io so di non sapere. Non sono un economista. Non ho le ricette per uscire dalla crisi. Non so come salvare il mondo. So però che questa non è la strada. So che non posso aspettare che qualcuno venga ad indicarmela. Devo studiare, faticare, agire. Ascoltare sempre. Senza pregiudizi e senza entusiasmi precostituiti. Non voglio essere a favore o contro un politico. Voglio discutere sui contenuti. Voglio imparare e voglio criticare. Ma soprattutto voglio prendere sul mio corpo, sulla mia vita, sulla mia giornata, la responsabilità del mio futuro. E spero che lo stesso farà ognuno di noi. Questa economia, questo modello, è fallito. Onore a Monti per il suo tentativo. Ma prepariamoci. Perché non ci salverà. Nessuno ci salverà. Dobbiamo salvarci da soli. Da soli, ma insieme. È difficile, spaventoso, complicato. Ma è l'unica possibilità. Ed è meraviglioso essere artefici del proprio destino.

Commenti

Piu' che far ripartire la crescita, se vogliamo lavorare ad una reale alternativa, bisogna guardare ai bisogni reali delle persone legate al territorio e preparare il terreno perche' tutti, anche gli ultimi e le nuove generazioni, abbiano la possibilita' di soddisfare i loro bisogni non sollecitati da alcuna interferenza economicista e mass-mediatica. Anche io commento spesso cio' che leggo e partecipo al brain-storming collettivo senza pretendere nessuna autorevolezza. Non castigate chi si esprime comunque sia perche' sarebbe una intimidazione inaccettabile e tutti hanno diritto a partecipare. Quanto a Monti sarei cauto circa i suoi valori umani: saro' un complottista ma ho imparato che parecchi nei supremi salotti dell'elite sono devoti alla religione di Satana.
spartan3000it, 05-12-2011 05:05
Anche 'Io so di non sapere', ma sono anch'io daccordo con te. Serve nuove risposte per i soliti problemi ricorrenti. Un nuovo sistema economico per ripartire e per cercare di avere, o sperare di avere, un futuro migliore.
Simone, 05-12-2011 06:05
Le considerazioni in prospettiva 2 sono pienamente condivisibili e rendono del tutto superfluo ogni giudizio sull'operato di Monti & C.
Marino, 05-12-2011 07:05
La maggioranza delle persone non sa cosa significa continuare a far sopravvivere questo sistema di consumo, preferiscono morire di inquinamento pur di avere l'ultimo oggetto alla moda. Alla troppa ignoranza corrisponde un disastro ancor più grande!!!
Fabio, 05-12-2011 08:05
E' uno dei migliori commenti che ho letto alla manovra Monti, condivido in pieno, aggiungerei solo una considerazione sullo stracciarsi le vesti dei nostri politici ognuno per il suo elettorato senza mai cercare una visione complessiva. Io penso che Monti sia il meglio che questo modello sbagliato può produrre, ma noi non ci rassegnamo all'esistente cerchiamo il cambiamento, é questo il nostro impegno, non dover più lottare contro il nulla che ci annulla ci deve portare a lottare di nuovo per un nuovo mondo possibile.
Luigi Mochi Sismondi, 05-12-2011 09:05
Society, di eddie vedder - into the wild http://www.youtube.com/watch?v=xUagu0Sidk0&feature=fvst Oh, it's a mystery to me We have a greed with which we have agreed And you think you have to want more than you need Until you have it all you won't be free Society, you're a crazy breed Hope you're not lonely without me When you want more than you have You think you need And when you think more than you want Your thoughts begin to bleed I think I need to find a bigger place Because when you have more than you think You need more space Society, you're a crazy breed Hope you're not lonely without me Society, crazy indeed Hope you're not lonely without me There's those thinking, more-or-less, less is more But if less is more, how you keeping score? Means for every point you make, your level drops Kinda like you're starting from the top You can't do that Society, you're a crazy breed Hope you're not lonely without me Society, crazy indeed Hope you're not lonely without me Society, have mercy on me Hope you're not angry if I disagree Society, crazy indeed Hope you're not lonely without me TRADUZIONE Per me è un mistero abbiamo un'avidità con la quale abbiamo accettato di convivere pensi di dover volere più di quello di cui hai bisogno finchè non hai tutto non sarai libero società, sei una razza folle spero che tu non sia sola senza di me quando vuoi più di quello che hai, pensi di averne bisogno quando pensi più di quello che vuoi, i tuoi pensieri cominciano a sanguinare penso di dover trovare un posto più grande perchè quando hai più di quello che pensi, hai bisogno di più spazio società, sei una razza folle spero che tu non sia sola, senza di me società, pazza e profonda spero che tu non sia sola, senza di me ci sono quelli che pensano, più o meno, ma il meno è di più ma se il meno è di più, come fai a mantenere il punteggio? significa che per ogni punto che fai scendi di livello è un pò come cominciare dalla cima non puoi farlo... società, sei una razza folle spero che tu non sia sola, senza di me società, pazza e profonda spero che tu non sia sola, senza di me società, abbi pietà di me spero che tu non ti arrabbierai se non sono d'accordo società, pazza e profonda spero che tu non sia sola, senza di me
Virginiano Spiniello, 05-12-2011 09:05
Sono sorpreso di leggere questo articolo...quasi morbido nei confronti di una manovra che non è strutturale ma agisce con i soliti strumenti. Forse non è chiaro chi è Mario Monti (trilaterale, bilderberg, goldman...) e quale è il problema alla base della nostra economia. Monti ha detto: "Il debito dell'Italia e' colpa degli italiani, non degli europei, colpa di chi in passato non ha pensato alle future generazioni: in questo momento il capo dello Stato ha chiesto a questo governo di salvare l'Italia". Il debito non è degli italiani ma delle banche e della speculazione finanziaria. p.s. Bella idea quella del capodanno del Cambiamento ;)
damianop, 05-12-2011 09:05
Gli impegni presentati da Monti possono convincere quelli che stanno nel sistema e non convincere quelli che si sono resi conto che quel sistema è destinato, per la sua natura di distruzione di risorse accumulate, ad arrivare ciclicamente a sfiorare il kaos della guerra oppure a tuffarvisi tragicamente dentro quando non riesce a escogitare misure e ricatti atti a far masochisticamente fermare le aspirazioni degli uomini verso la giustizia sociale. Il cambiamento è solo nelle mani e nelle aspirazioni di quella moltitudine che non ha il potere e il potere è invece nelle mani di quei pochi che si organizzano ferreamente per dividere quella moltitudine. E come la dividono? Con i prodotti del consumo, le collanine agli indios amerindi, le autovetture ai girovaghi, le armi da caccia e da caccia..ta ai contadini e ai montanari, lo sport e le picozze d'alta montagna ai temerari, la chirurgia estetica e le cure dimagranti ai mille narcisi, i suicidi assistiti ai ricchi e via via con altri "pomi della discordia" di biblica memoria. Per arrivare all'odierna "mela" della manovra: nessuno dice quali produzioni dovranno essere aiutate a crescere e non si ha riguardo alla competenza della forza lavoro necessaria.Perchè? Ve lo diranno dopo, quando dopo avervi convinto a fabbricare mille tipi di occhiali per farvi vedere le aurore boreali e le macchie solari, i pesci sott'acqua e le persone che vi stanno alle spalle, la riposante oscurità della notte in pieno giorno e la rigenerante freschezza dell'aurora in piena notte, si accorgeranno che non ci saranno più orecchie per sostenere tanti cambi di occhiali nelle 24 ore. Le produzioni dovremo condizionarle noi nel senso che se vanno a beni di comune e pubblica utilità avranno contribuzione pubblica, se vanno a consumo individuale avranno altro trattamento non incentivante. Monti ci ha chiesto che se dopo un anno e mezzo sarà riuscito a rimettere il Paese in una posizione di partenza non sarà giusto non pretendere altro impegno. E allora, forza e impegno per noi e per il cambiamento anche adesso.
Franco, 05-12-2011 11:05
Io sono una pensionata a 1027 euro al mese e quindi verrò penalizzata (in più pago mensilmente un'adozione a distanza), ma sono contenta perchè mi sento una cittadina, un'italiana e questo governo finalmente mi rende orgogliosa di esserlo. Come dice l'articolo, "il governo Monti segna una rinascita. Il ritorno di 'esseri umani' al governo. Umani ricchi di contenuto. Contenuti criticabili, contenuti che ad alcuni fanno orrore. Ma contenuti. Contro il contenuto si può lottare, si può reagire, si può proporre. Contro il vuoto non si può rispondere che con il vuoto." Li ho sentiti parlare da persone competenti e comprese del loro compito, non da populisti, non da clown: è iniziata un'era diversa. Tutto si può migliorare e completare, altri problemi aspettano dibattiti e proposte: verrà il tempo anche per tutto il resto.
Francesca M., 06-12-2011 12:06
Io non credo affatto superfluo invece il giudizio su questa manovra, che lungi dal salvare ciò che Monti & c.dicono di voler salvare, si mostra terribilmente iniqua. Se la crisi riuscirà a ridurre il consumo di risorse ben venga, ma la mazzata che ci stanno preparando colpirà pesantemente la vita di chi già ha poco, di chi con un reddito basso si vedrà portare via dalle tasse metà del proprio stipendio e magari non ha più i soldi per curarsi. Questi signori della finanza si sono guardati bene dal toccare pensioni e privilegi, dal ridurre le spese militari, dal tagliare le opere inutili che devastano il territorio e ci indebitano per tutti gli anni a venire, si sono guardati bene dal colpire veramente i grandi patrimoni e gli evasori fiscali. Se uno mi chiede i sacrifici li deve fare per primo lui, soprattutto se è causa principale di questo disastro.... Monti ha rinunciato bontà sua allo stipendio di Presidente del Consiglio, bel gesto ovviamente ma forse ci dimentichiamo che lui percepisce 60.000 euro al mese? Io sono stanca di essere presa in giro da questa gente!
Marta, 06-12-2011 12:06
piccola proposta; inviamo una e.mail per dire no alle spese militari ed all'acquisto dei nuovi aerei,a chi???? tutti i partiti, ai parlamentari, ai consiglieri regionali, a quelli provinciali e a quelli comunali, agli amici e parenti, gridiamo la Ns indignazione. facciamo catena subito, denunciamo che non abbiamo bisogno di strumenti che portino morte, ma di lavoro per la vita; se costruiamo armi da guerra, perche non spacciamo eroina e cocaina???? Donne, sollevatevi siete le uniche che avete la forza e il coraggio di gridare, noi maschietti siamo dei falliti. Giovani,non fatevi rubare il futuro, in modo pacifico manifestate A tutti i 50enni, a chi negli anni 80 è sceso in piazza contro il riarmo nucleare, a chi ha bloccato le strade contro i missili a Comiso, a chi vuole un futuro degno di essere vissuto, se non vi siete bevuti il cervello o siete seduti su un SUV fatevi sentire. (forse i vs nipoti vi ringrazieranno)
Fulvio, 06-12-2011 07:06
è evidente che dietro la manovra ci sono molte altre cose indicibili; è evidente che l'imperativo categorico è l'ambiente; ma è necessario anche consumare! sono economista e sono perfettamente convinto della bontà ma anche della parzialità di quanto traspare dall'editoriale di sopra. è il momento di unirci per trovare una soluzione che non è quella della casta da decenni al potere. dovremmo riunirci per discutere e decidere le priorità. conoscete la mia mail.
canio trione, 06-12-2011 08:06
ottimo modo di porsi, veramente bel'articolo! Non è solo questione di cecità, è anche questione di coraggio, cosa che nella 'cultura della paura' stiamo perdendo.
Eric, 06-12-2011 09:06
Condivido pienamente l'articolo, salvo un dettaglio, peraltro marginale. Le spese militari sono già ai minimi storici, mentre molti dei nostri vicini scivolano in situazioni di turbolenza cronica più o meno grave e potenze ostili crescono in diverse parti del pianeta. In un quadro (per me molto probabile, se non certo) di lunga, grave e generale crisi, ridurre ulteriormente le FFAA sarebbe, pensa, molto imprudente e rischieremmo di rendercene conto troppo tardi. Piuttosto potremmo spendere molto meglio quello che spendiamo, per esempio realizzando un vero esercito europeo, invece della ridicola accozzaglia di cani sciolti che siamo oggi. Ma non lo faranno mai.
Jacopo Simonetta, 06-12-2011 11:06
Non mi stupisce il fatto che un trentenne veda lucidamente il proprio futuro senza certezze, Ciò che mi stupisce è che non si arrabbi, che lo accetti supinamente, che non lotti con ogni strumento a disposizione per contrastare la violenza che sta subendo. Se è così, è forse perché ritenete dinon meritare di più.
Clarus, 07-12-2011 12:07
Caro Clarus, accettare supinamente? Per me accetta supinamente chi sta a casa a lamentarsi e non fa niente per cambiare le cose. Io, con il mio lavoro, con le mie scelte quotidiane, con ogni istante del mio tempo libero, lavoro per cercare - nel mio piccolo - di cambiare le cose. Certo sarebbe facile lamentarsi, imprecare, insultare. Molto liberatorio. Facile consolarsi pensando che è colpa di altri, che non posso fare niente, che il mondo fa schifo. Ma io ho deciso che non serve. Io parto da me, dal mio vicino, dalla mia giornata. E non giudico frettolosamente come fanno alcune persone piene di pregiudizi...
Daniel Tarozzi, 07-12-2011 10:07
avevo paura di rispondere a questo articolo tutto introspettivo per paura di dire qualche sciocchezza ma poi stamattina ho letto un commento su home page affari e finanza di risposta ad alesina (il capitalismo tra le onde del debito )che cosiglio al sig..giornalista di leggerlo perche ritengo che nonostante i mlle dubbi che noi abbiamo che comunque fanno parte della vita,ce sempre una strada per uscire da qualsiasi situazione e che la stessa situazione che oggi e una via di uscita domani potrebbe diventare un ostacolo ad una situazione nuova ,visto che la perfezione non esiste (per fortuna).la perfezione e come lo zero assoluto ci si puo andare vicina ma mai raggiungerla.MA QUESTO E IL BELLO DELLA VITA SE NO CI SAREBBE SOLO NOIA .
claudio 50, 07-12-2011 11:07
Mi piace molto lo stile di Daniel: il sottolineare, garbatamente, l'importanza delle piccole cose, la persistenza di chi lavora duro e sa che impegnarsi vuol dire non fermarsi a guardare se hanno sbagliato o fatto bene gli altri. Semplicemente ci si interroga per capire se quello che facciamo è utile alle persone a cui vogliamo bene, che stimiamo, per le quali proviamo affetto, amore o rispetto. Se vogliamo conservare i vantaggi della società (sanità e cultura/istruzione/formazione, ad esempio) dobbiamo innovare la tradizione, rendendoci consapevoli che tradizione è il progressismo ad oltranza iniziato con la separazione uomo natura, un'agricoltura chimica, una medicina non olistica, un uso della energia e non un abuso, anche delle rinnovabili. Eccetera, eccetera, eccetera.
Virginiano Spiniello, 07-12-2011 11:07
Sembra paradossale che nel fronteggiare una presunta crisi italiana, si riescano ancora a trovare ingenti risorse economiche per acquistare armamenti bellici d'attacco offensivo. In opposizione all'art.11 della Costituzione Italiana, stiamo dilapidando 20 miliardi di euro (mica bruscolini)per rifornire l'aviazione militare italiana di 130 aerei cacciabombardieri. Non sono certo i soldi a mancare in questo Paese. Forse mancano solo atti di onesto coraggio, trasparenza politica e rispetto per le vite umane. Chi è contrario alla violenza armata come strumento di risoluzione dei conflitti, può aderire al seguente appello ( http://www.disarmo.org/rete/a/34753.html )
Juan Carlos, 07-12-2011 03:07
Punto primo: i debitori sono credibili se hanno un reddito adeguato su cui contare per pagare le rate del debito. Sia che esso sia una persona che uno stato. Deprimere il reddito è l'anticamera dell'insolvenza; espandere il reddito è la via più certa per pagare il debito e ridurne i costi. Punto secondo: l'economia è un unicum; da chiunque (lavoratore, classe media, risparmiatore o evasore) prendi danaro, pagherà l'economia nel suo insieme secondo la relativa importanza di ogni settore. In qualunque modo tassi l'economia essa sarà danneggiata di pari ammontare (moltiplicato per il numero di volte che quel danaro passa di mano nell'unità di tempo). Punto terzo: una cosa è l'economia altra cosa è l'econometrica; le nostre Università sono di econometrica e quindi i relativi professori non sono preparati ad affrontare le situazioni nuove; sono bravissimi a misurare e valutare le grandezze macroeconomiche e i fenomeni dopo che si sono verificati, ma di capirli ed evitarli non se ne parla proprio. Il governo appena insediato, con tutta la solennità delle attuali condizioni disperate, è evidentemente ignaro delle elementarietà di cui sopra e con lui le autorità estere che sono ispirate anch'esse dall'econometrica dominante; in pochi giorni il nostro governo ha realizzato provvedimenti che vanno nella direzione inversa allo sviluppo. Peraltro da loro stessi (ripeto: molto bravi nei conti e quindi credibili quando ci si cimentano) certificato preconizzando crescita zero per almeno due anni. Non c'era bisogno di grandi contabili per accorgerci che siamo in recessione e che vi rimarremo per molto tempo; ma questo significa che bisogna mettere nel conto anche una riduzione del gettito fiscale pur in presenza di un aumento delle tasse!!! Ben lo hanno capito gli operai e i disoccupati come anche i giovani che sulla propria pelle stanno sperimentando l'assoluta mancanza di prospettive e di speranza. L'ennesimo trasferimento di ricchezza dalle classi medie e dalle piccole imprese allo stato, alle grandi aziende e ai finanzieri non solo non è risolutivo di nulla ma, se rimane senza correttivi, accelera l'arrivo di un disastro generale e totale dell'economia che trascinerà banche, grandi imprese, finanzieri ed economie "virtuose". Così come il pesce piccolo è alimento insostituibile di quello medio e questi di quello grande così nell'economia la salute delle piccole imprese garantisce reddito alle medie le quali sono il mercato naturale per le grandi (basti pensare al rapporto dettagliante, grossista, produttore oppure tra Pmi, banche, finanza). Ipotizzare che una economia o uno stato, anche per periodi brevi, salti o ignori questa elementare verità è una stupidaggine gravissima e letale. La finanziaria Monti -che è l'ennesima di questo annus orribilis e che promette di aprire una fase di finanziaria in permanente divenire- spaventa a tal punto il piccolo imprenditore da evirare ogni ipotesi futura di investimento; chi si azzarderà più a fondare un'impresa o allargare quella che già c'è? E che modello di vita si trasmette alle future generazioni? Che possibilità ha la grande impresa di soddisfare la domanda di lavoro (e di reddito) dei nostri giovani? Non sono domande di economia e tanto meno di econometrica ma sono domande che la gente pone alla politica e all'economia. Protestare contro questa finanziaria per ragioni rivendicative di ruoli o di pensioni negate come fanno i sindacati è sacrosanto ma veramente riduttivo. Sembrerebbe che tutto si riduca alla ridotta democraticità del sistema (mancata consultazione dei vertici del sindacato) e alla iniquità (peraltro ovvia per ogni provvedimento umano); non è solo così: qui si tratta di uccidere il sistema! Ed in poco tempo! Altro che equità: nel giro di sei mesi il mercato finanziario si accorgerà che il debitore sovrano non riuscirà a rastrellare il gettito atteso perché il sistema economico perderà quote di Pil; anche per le economie virtuose che vantano enormi esportazioni (il loro mercato interno ha gli stessi problemi nostri) se le vedranno calare e quindi anche la Germania diverrà malata. Si dirà che è colpa nostra che non lavoriamo abbastanza per pagare i debiti. Ma non è così: la medicina di lacrime e sangue non è quella giusta; ce ne sono altre e serve lo sviluppo, punto; e se i professoroni di econometrica non sanno bene cosa sia e come lo si crea senza stimoli o assistenze, non accettino incarichi che sono fuori delle loro competenze. Il vero disastro non è quello che oggi evitiamo non uscendo dall'euro (che pure sarebbe grande!) ma quello che prepariamo con le finanziarie di tasse e recessione.
canio trione, 07-12-2011 04:07
Grazie per aver scritto questo articolo. Sono d'accordo su tutto. Anche io non mi intendo di economia, ma informandomi mi sono avvicinato al movimento delle Transition Towns (per info cercare su gougle "transition Italia"). Non sono diventato un "militante", ma questo movimento mi ha dato l'opportunità di approfondire temi importanti: economia, picco del petrolio, ambiente, provenienza dei beni di consumo, agricoltura industriale, ecc. Sono d'accordo che questa di Monti è una soluzione da "economisti", ma a me fa comodo in questo momento. Non sono preparato per affrontare un default, non ancora. Ho bisogno di ancora qualche anno, esattamente quegli anni che ci separano dall'inevitabile declino di questo modello economico-sociale. Riguardo a questo ultimo argomento, credo che non ci sia niente da fare: l'uomo non cambierà sistema fino a quando l'attuale non avrà esalato l'ultimo respiro. Alla fine, nonostante tutto, sono contento di avere un presidente del consiglio come lui, è una persona che non lo fa "a tempo perso", ma per passione, si fa rispettare e non è ricattabile, è intelligente, ma non la usa solo per fare i suoi interessi come un "furbacchione"... questo significa "fare cultura" dando il buon esempio... (savignotransizione.blogspot.it)
paigam, 07-12-2011 07:07
sicuramente quanto lei dice e' condivisibile,ma penso che lei abbia sentito il Prof. Monti dichiarare in TV che la IMU e' dovuta anche poerche' ogni appartamento vive in un contesto di servizi che la citta' da'.- perfettamente condivisibile,ed allora mi chiedo: ma il vaticano non usufruisce degli stessi servizi per le sue proprieta'?..... e' mai passato,per esempio,davanti al Museo vaticano ? avra' visto sicuramente una fila lunga circa 4/500metri ,avra' visto sicuramente un minimo di 6 Vigili sia di giorno di lavoro che di giorno festivo... e cosa dire dei palazzi che il vaticano ha e che affitta ad inquilini vari? e dei negozi?.......... Inoltre mi chiedo: ma come faranno dei poveri vecchietti a risquotere la loro pensione di euro 510?????.....molti di questi vivono in strutture,sono disabili, hanno diverse patologie: come faranno a recarsi ad aprire un C.C. oppure a richiedere una carta di credito?...molti di loro hanno dato delega a qualche familiare per andare a ritirargli la pensione in Posta...... quello che vorrei dire e': in via teorica tutto e' condivisibile,ma poi si dovrebbe scendere sulla pratica e non si puo' certo penalizzare un cittadino: chiedere la solidarieta' per salvare l'Italia e' giusto,ma bisognerebbe anche dare solidarieta', altrimenti la cosa non risulta equa... cordialita' ilio Consorti
ilio Consorti, 09-12-2011 12:09
Mi voglio riferire al bel contributo di Ilio Consorti, ricollegandomi al mio del 5.12 per associarmi alla considerazione e all'auspicio ivi manifestati. E'giusto, a mio parere, che, pur nelle specifiche difficoltà di intervenire in una materia disciplinata da un accordo di carattere internazionale, la Chiesa Cattolica non si defili da un preciso dovere morale di dare il suo contributo, anche patrimoniale, per arrestare gli effetti devastanti di una crisi economica di carattere e origine internazionale. L'impegno per il cambiamento coincide con quel rinnovamento predicato nei secoli dai Vangeli e il bene comune, cui devono tendere le realtà statuali civili come quelle religiose,non deve essere posposto a interessi di parte. Le recenti affermazioni dell'ex presidente del Consiglio al congresso PPE di Marsiglia, esser cioè contrario all'imposizione dell'ICI anche alla Chiesa, suonano lontanissime da questa direzione morale e sociale e hanno tutto il sapore dell'interesse propagadistico elettorale con una venatura di richiesta di riconoscenza per i favori mantenuti e anche incrementati nella propria gestione politica. rinnova l
Franco, 09-12-2011 06:09
ANCHIO COME ALTRI NON CAPISCO MOLTO DI ECONOMIA SE DI ECONOMIA SI INTENDE FINANZA MA HO UN,ALTRA LAURA CHE MI SONO DATO DA SOLO CIOE PROFESSORE DI BUON SENSO PER CUI DICO CHE SONO FORTEMENTE DACCORDO CON IL SIGNOR TRIONE ANCHIO COME LUI PENSO CHE MOLTE COSE SI POSSONO FARE MA UNA COSA E CERTA CHE NON SI DEVE FARE CIOE AUMENTARE LA DEPRESSIONE .PER CUI UNA RIFORMA FISCALE SIA BENBENUTA PER FAR SI CHE TUTTI PAGANO LE GIUSTE TASSE IN RAPPORTO A QUELLO CHE GUADAGNANO E INDISCUTIBILE MA SE CON LA SCUSA DI ELIMINARE L,EVASIONE LO STATO TENDE A RACIMOLARE ANCORA RISORSE,MENTRE AI VERI EVASORI NON LI TOCCA E ADDIRITTURA LI FAVORISCE NON SOLO LA CHIESA MA ANCHE ALLE BANCHE CHE HANNO PATRIMONI NASCOSTI IN PARADISI FISCALI,SCUSATE SE SONO USCITO UN PO FUORI TEMA MA IO NON SONO DISPOSTO A SENTIRE CHE SE UNO ELUDE UN POCHINO LE TASSE SIA UN CRIMINALE E CHI COME LO STATO E CRIMINALE PER ECCELLENZA BASTA VEDERE TUTTE LE TASSE OCCULTE CHE HA CREATO IN QUESTI ULTIMI TEMPI E I GIOCHI D,AZZARDO CHE SONO ULTERIORI TASSE SENZA CONTARE IL REATO POLITICO DI CUI SI SONO MACCHIATI CIOE QUELLO DI ALTO TRADIMENTO
claudio 50, 10-12-2011 11:10

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