Moria di uccelli e pesci, la sola certezza è il degrado ambientale

La recente moria di uccelli e pesci verificatasi in alcune zone del mondo ha scatenato la fantasia di molti e la corsa alle spiegazioni più assurde. Questo purtroppo ha contribuito a spostare l’attenzione dall’unica certezza che possiamo ricavare da questa vicenda, ovvero che i segni del degrado ambientale del Pianeta sono numerosi e allarmanti e non possono più essere ignorati.

Moria di uccelli e pesci, la sola certezza è il degrado ambientale
Si sa che ciò che da sempre ci fa più paura è l’ignoto, l’inspiegabile. Quei fenomeni a cui è difficile, se non impossibile, dare una interpretazione razionale spaventano da secoli l’umanità e scatenano la corsa alle teorie più fantasiose. Uno degli ultimi casi che rientrano in questa tipologia di eventi è la diffusa moria di pesci e uccelli che dalla notte di capodanno ha interessato diverse zone del mondo, dall’Arkansas alla provincia di Ravenna. Fatalmente, si è subito scatenata una gara a chi la sparava più grossa per spiegare l’accaduto. Molto difficili da accettare sono le teorie che riconducono le stragi ai botti di capodanno o a delle tempeste di fulmini, ipotesi che è possibile smontare facilmente semplicemente verificando la cronologia dei fatti (a Faenza San Silvestro viene festeggiato con due giorni di ritardo?) o le condizioni dei corpi degli animali (è difficile credere che un fulmine non lasci segni di bruciature). Della stessa stregua, senza fondamento, sono altre congetture simili, dall’epidemia alla tempesta di grandine. Com’era inevitabile poi, sono state rievocate in massa le suggestioni legate a credenze mistiche o religiose che non si poggiano su basi scientifiche bensì su profezie e divinazioni, prima fra tutti quella che in base al calendario Maya predice la fine dell’era dell’Oro il 21 dicembre 2012, data in cui la Terra verrà sconvolta da grandi cataclismi di cui queste morie non sono che un’anticipazione. Altri hanno identificato nel macabro evento una delle sette trombe che anticipano l’Apocalisse. Ma c’è anche chi lavora di fede o di fantasia su binari differenti, come Adam Kadmon, un predicatore che è apparso in una recente trasmissione televisiva collegando gli avvenimenti di Arkansas, Faenza, Louisiana e Svezia all’elettromagnetismo e in particolare all’HAARPHigh Frequency Active Auroral Research Program. In realtà, parlando di HAARP si introduce un argomento più interessante e scientificamente fondato, che attiene a un programma sperimentale che il governo americano porta avanti da molti anni a Gakona, in Alaska. Ufficialmente l’obiettivo è quello di realizzare un potente impianto in grado di emettere e ricevere onde elettromagnetiche a scopi civili e militari, anche se ci sono diversi cospirazionisti che ritengono che gli americani stiano in realtà approntando un’arma elettromagnetica capace di influire sugli eventi climatici e di influenzare le persone e gli animali agendo sul loro cervello. In base a questa ultima interpretazione, la moria di uccelli sarebbe stata intenzionalmente provocata per testare il meccanismo o addirittura per mandare segnali e avvertimenti a ipotetici nemici. Al di là della fondatezza o meno delle diverse ipotesi che si possono fare sul reale impiego di HAARP, resta il fatto che quel tipo di tecnologia è sospettata di avere pesanti ripercussioni sull’ambiente, tanto da essere stata oggetto già nel 1999 di una segnalazione da parte del Parlamento Europeo. Tornando all’argomento in esame, si registrano diversi tentativi di decifrare il fenomeno con spiegazioni di carattere militare ma anche ambientale, come per esempio una contaminazione dolosa finalizzata a testare armi batteriologiche, che coinvolgono sempre il governo americano nei suoi vari livelli, dalla CIA all’EPA, l’ente di protezione ambientale. Ma se per i casi di Arkansas e Louisiana queste ipotesi, per quanto azzardate, potrebbero essere fondate o quantomeno vicine alla verità, rimane difficile credere che lo siano anche nei casi italiano e svedese, troppo simili nelle modalità e vicini nelle tempistiche da non essere collegati a quelli d’oltreoceano. Proseguendo nell’analisi, incontriamo una teoria che sembra avvicinarsi più di altre alla verità ed è quella che chiama in causa l’attività estrattiva di idrocarburi dagli scisti, sabbie bituminose che potrebbero potenzialmente sostituire il petrolio nel ruolo di combustibile fossile più utilizzato se non fosse per i tempi e i costi di lavorazione troppo elevati. Sembra però che una nuova tecnica, detta fracking, consenta di sfruttare la risorsa eliminando i problemi che la rendevano antieconomica. Sarebbe così partita una campagna estrattiva abbastanza massiccia, che comporta però conseguenze negative per l’ambiente molto pesanti, come la dispersione in atmosfera del gas fuoriuscito dalle rocce e la contaminazione del suolo con potenti additivi chimici. Anche in questo caso però la spiegazione alla moria non è pienamente soddisfacente, poiché i siti di estrazione sono concentrati ancora una volta solo nelle zone in territorio americano (fra Texas, Louisiana e Arkansas, proprio dove è avvenuta la strage di uccelli). Da tutte queste ipotesi incerte e spesso incomplete sembra impossibile dedurre una tesi soddisfacente. Personalmente non mi azzardo neanche a procedere per tentativi, poiché per farlo necessiterei di competenze tecniche e scientifiche che non possiedo. Trovo interessante però rilevare alcune curiosità che riguardano l’intera vicenda. Anzitutto, per quanto riguarda il caso italiano, è strano il riserbo che gli organi di informazione hanno mantenuto: la notizia è passata in secondo piano sui quotidiani nazionali ed è stata parzialmente approfondita solo dall’informazione locale, che fra l’altro rileva come un episodio simile ma di proporzioni inferiori si sia verificato anche nel modenese, sempre ai danni della popolazione di tortore. Inoltre, la cronaca è accompagnata dalle solite spiegazioni esitanti e poco convincenti, che attribuiscono la morte dei volatili ora a una indigestione di semi di girasole, ora a un avvelenamento intenzionale, fino ad arrivare a un improbabile impallinamento di massa dovuto a uno scherzo. Fra le righe dell’informazione ufficiale poi, in Italia così come all’estero, è quasi impossibile trovare accenni alle ipotesi tutto sommato più probabili e fondate, cioè quelle che riconducono a contaminazioni ambientali dovute a gas, pesticidi o altre sostanze nocive per gli animali, forse troppo vicine a una scomoda verità per essere sbattute in prima pagina. Proprio questo è purtroppo l’unico punto fermo di tutta la vicenda: quale che sia la reale spiegazione – chissà se ce la sveleranno mai – è innegabile che una simile moria di specie animali è indice di un gravissimo degrado ambientale, che guarda caso si concretizza in alcuni fra i siti più inquinati al mondo, dall’America meridionale, ostaggio di attività estrattiva e coltivazioni chimiche, alla pianura padana, uno dei distretti industriali più inquinanti d’Europa.

Commenti

un motivo in più per mettere al bando l'energia nucleare che peggiorerebbe le già precarie condizioni del pianeta,basta con notizie false e forvianti che " pubblicizzano positivamente" il nucleare
Balconi Rita, 19-01-2011 04:19
Salve a tutti, pensate che qui vicino a Bologna, circa 10 giorni fa sono morti inspiegabilmente più di 10000 esemplari di tortorina, l'argomento è appena stato sfiorato dai media locali, che ovviamente hanno liquidato l'accaduto con una scusante a dir poco vergognosa... si dice che la morte di questi volatili sia da attribuire ad indigestione da semi di girasole..... Non so se ridere per la sciocchezza o piangere per quelli che ci credono, fatto sta che i girasoli di questo periodo....valli a trovare se ci riesci!!!
silvano, 19-01-2011 08:19
oggi pomeriggio a S.Piero a Sieve (FI)ho trovato una tortora morta in giardino,piena di sangue, mezza mangiata, penso, dai miei gatti. Ho telefonato al centro recupero rapaci LIPU di Vicchio e mi hanno detto di telefonare alla ASL vetrinaria di Borgo S.Lorenzo per sapere se possono farla analizzare allo Zooprofilattico.Domattina lo farò. La cosa mi ha inquietato perchè fino a pochi giorni fa era pieno di tortore nei due alberi qui davanti in cortile e nel boschetto qui accanto.Anche di merli ce ne erano tanti ma sono già scomparsi da due anni, non ne ho più visto uno.
Alessandra Alleva, 19-01-2011 09:19
ritengo molto giusta tale analisi.. ma vorrei dire che altri tipi di animali ( in tali circostanze sono deceduti.. ( i pesci tamburo e altri ) come dico sempre in questi casi.. da semplice spettatore senza titolo.. ritengo che le cause siano sempre le stesse ( il tutto si spiega con alcune semplici parole.. l'uomo produce molto male le sue ricchezze ) ponendo oltremodo inquinanti nell'ecosistema, ponendo in oltre armi molto sofisticate, quindi ritengo che uno scenziato potrebbe edurre il tutto dicendo, che se si opta per altre fonti, e si diviene un pochino meno bellicosi anche nei confronti dei propi popoli, oltre che nei confronti di altri paesi, il tutto sicuramente nei prossimi anni cambierebbe,ma dato che le cose pongono ancora oggi in tale modo, come dice il proverbio chi vivrà vedrà.. un cordiale saluto da sbirulino..
sbirulino.., 20-01-2011 02:20

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