Nasce Familink Travel, un nuovo modo di viaggiare in famiglia

Dall'idea di due coniugi marchigiani nasce il portale internazionale che mette in contatto famiglie che abitano in luoghi differenti per fornire ospitalità reciproca. Si chiama Familink Travel ed è un modo di viaggiare al di fuori dei circuiti classici, che ricuce la frattura fra turista moderno e abitanti del luogo. E che, a differenza del turismo tradizionale, non ha impatto sul territorio e sull'ambiente.

Nasce Familink Travel, un nuovo modo di viaggiare in famiglia
“Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta” diceva la scrittrice ed esploratrice francese Alexandra David-Néel. Chi ama viaggiare lo sa da sempre. Non c'è modo migliore di conoscere un luogo che vederlo attraverso gli occhi di chi ci vive, lo abita quotidianamente ne conosce ogni angolo, aspetto, tradizione. Purtroppo il turismo moderno ha creato una serie di circuiti commerciali che spezzano sul nascere il legame potenziale fra viaggiatore e abitante del luogo. Il viaggiatore diventa così “turista”: un corpo estraneo, privato di ogni possibile legame con l'ambiente esterno, che gode di ogni comfort, di intrattenimenti a lui dedicati, ma che incontra in ogni luogo un mondo creato a sua immagine e somiglianza e difficilmente resta arricchito dall'esperienza. E gli inconvenienti non sono soltanto per il viaggiatore. Anche il luogo resta spesso mutilato dall'incontro col turismo: i paesaggi vengono squarciati da nuove costruzioni, resort e villaggi, le spiagge coperte da lingue di cemento, le culture e tradizioni locali si snaturano e diventano rappresentazioni di esse stesse, nel tentativo di catturare l'attenzione fugace del turista. Per fortuna c'è ancora chi vede nel viaggio un'occasione per arricchirsi di nuove culture, esperienze e conoscenze. È il caso di Diletta Romei e Riccardo Urbani, due coniugi marchigiani che hanno ideato un modo di viaggiare semplice, economico e sostenibile. Si chiama Familink Travel ed è la prima community internazionale per chi viaggia in famiglia. Il sito gestisce scambi di ospitalità tra le famiglie appartenenti alla community. Abbiamo parlato con l'ideatore Riccardo Urbani. Come vi è venuta l'idea per il progetto? L'idea ci è venuta dopo anni di viaggi; semplicemente, ci siamo accorti che quando facevamo amicizia con persone del luogo e quando loro ci accompagnavano, cambiava immediatamente il nostro sguardo ed il nostro approccio. Si vengono a conoscere un sacco di cose, la vita reale, pregi e difetti, luoghi sconosciuti ai più e soprattutto si conosce tanta gente che ti racconta com'è vivere lì, che ti dà le dritte, che ti aiuta. Faccio un piccolo esempio: fino all'anno scorso abitavo a Vicenza; ci sono comitive di turisti che arrivano in città e fanno il solito giro: piazza dei Signori, Teatro Olimpico, Rotonda del Palladio. Ma nessuno conosce la Vicenza di oggi, solo con un vicentino puoi andare all'osteria più bella, solo con un vicentino puoi conoscere i colli Berici, le cantine, i vicentini, il vero baccalà alla vicentina, ecc. A chi si rivolge l'iniziativa? Si rivolge alle famiglie. Famiglie nel senso moderno del termine: coppie etero e gay, genitori separati con figli, famiglie formalmente sposate o meno, famiglie ristrette e famiglie numerose. Perché le famiglie? Perché per i giovani c'è già molto, ad esempio c'è il couchsurfing. Familinktravel tuttavia ha, lo ripeto, come parola chiave l'incontro, mentre Couchsurfing ha la libertà. Entrambe significative, ma che contraddistinguono due finalità specifiche. Pensate che possa essere da stimolo per un turismo diverso, più rispettoso delle usanze locali e dunque a minor impatto ambientale? Assolutamente sì, è chiaro che se tutta una nostra vacanza o parte di essa, viene vissuta in una famiglia, diminuisce l'impatto ambientale e il rapporto con chi vive in quel determinato luogo è paritetico ed improntato all'apertura ed alla curiosità. Inoltre, questa community a parte la risibile quota d'iscrizione, non prevede costi aggiuntivi, pertanto stiamo parlando di scambio di "servizi", non vi è scambio monetario: tu vieni a casa mia e io a casa tua, oppure uno dei due visita l'altro punto e basta. Ciò non toglie che specialmente dove vi è uno squilibrio economico, dove per esempio un occidentale visita un paese in via di sviluppo, possa esserci una qualche forma di rimborso o di compenso che le due famiglie stabiliranno in modo autonomo e libero. Il nostro giornale si chiama Il Cambiamento perché cerca di assemblare e dar voce alle varie realtà che si mettono in moto per cambiare le cose. In che modo pensate che il vostro progetto possa contribuire ad un cambiamento più generale nella società? Questa crisi che attraversa l'intero Occidente è una grande occasione per ripensare ai nostri stili di vita, ai nostri obiettivi: Familink Travel è un'occasione per vivere il turismo in modo poco consumistico. L'attore principale è la famiglia residente, vi è grande rispetto nei confronti del paese e delle persone che ci ospitano. Inoltre permette di ridimensionare l'aspetto monetario a favore di uno scambio di servizi o semplicemente del dare: per noi questo è già un grande cambiamento.

Commenti

Ho letto l'articolo con l'interesse di chi sà di aver trovato un piccolo tesoro! Viaggiare con una famiglia è spesso molto costoso e, alla fine, ci si rinuncia o si rimanda. Familytravel mi sembra un'ottimo progetto alternativo!
ANNA, 15-01-2013 02:15

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