Il piano Clini per i rifiuti? Bruciarli nei cementifici

Ad un convegno organizzato da Aitec (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento) e Nomisma, il ministro dell'Ambiente ha annunciato un prossimo decreto che prevederà l'utilizzo di combustibili solidi secondari, ricavati dai rifiuti, per alimentare alcune industrie, soprattutto cementifici. Ecco dove finiranno le famose 'ecoballe', che nessuno vuole più bruciare.

Il piano Clini per i rifiuti?  Bruciarli nei cementifici
Il ministro dell'ambiente Corrado Clini ha le idee chiare su come risolvere l'annoso problema dei rifiuti in Italia. Bruciandoli. È di qualche giorno fa l'annuncio che entro fine mese verrà varato il decreto per trasformare i rifiuti in combustibili per le industrie, soprattutto per i cementifici. Il decreto in cantiere “prevede l’impiego di combustibili solidi secondari nei processi industriali, in particolare nel settore del cemento, che aiuterà anche molte regioni ad uscire dallo stato di emergenza”, ha dichiarato Clini nel suo intervento al convegno organizzato da Aitec (Associazione Italiana Tecnico Economica Cemento) e Nomisma per presentare lo studio di Nomisma Energia sui Combustibili solidi secondari (Css), ricavati dai rifiuti. Nell'idea del ministro, e di chi sponsorizza il provvedimento, il decreto offrirebbe numerosi vantaggi dal punto di vista economico, occupazionale, energetico e nella lotta alla malavita organizzata. I rappresentanti di Aitec e Nomisma si sono lanciati in lodi sperticate nei confronti dell'idea di Clini. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ha sostenuto che “in Italia ogni anno si buttano in discarica 2,5 miliardi di euro di potenziali combustibili invece che utilizzarli negli impianti industriali”. “Una prassi insostenibile – gli ha fatto eco Carlo Colaiacovo, vicepresidente Aitec – oggi più che mai, considerati i danni ambientali e gli sprechi economici che ne derivano”. E poi la bolletta, ha continuato Tabarelli con il provvedimento che potrebbe far risparmiare “una cifra importante per ogni contribuente. Solo l'uso dei rifiuti come combustibile per le cementerie potrebbe portare un risparmio medio per famiglia di 40 euro l'anno in media, con picchi di 192 euro in Campania o di 146 euro nel Lazio”. E che dire del diritto al lavoro e del rispetto per l'ambiente? Il decreto concorrerebbe a risolvere anche questi problemi: infatti secondo Nomisma Energia potrebbe “evitare l'emissione di 7,9 milioni di tonnellate di CO2 e creare oltre 10mila nuovi posti di lavoro. Oltre ad evitare l'acquisto di 3,7 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio”. E infine il fiore all'occhiello, la lotta al crimine organizzato. Qui è il ministro a riprendere la parola: “L’ uso come combustibile in centrali, cementifici o anche termovalorizzatori – spiega Clini – può essere una strada da seguire per risolvere il problema dei rifiuti, per valorizzare energicamente i rifiuti e per uscire fuori da un circuito nel quale la malavita organizzata ha avuto un ruolo molto importante. Il nostro obiettivo è quello di far uscire i rifiuti dal ciclo ordinario per portarli in un ciclo industriale, qualunque sia: raccolta differenziata, recupero di energia o recupero di materiali”. Insomma con un unico decreto si risolvono di botto i problemi del paese. Peccato che ci siano molte zone d'ombra cui il ministro ed i suoi partner non accennano. Ad esempio, cosa sono i Css, Combustibili solidi secondari, di cui il decreto si dovrebbe occupare? Art. 183 del dlgs 205/2010 definisce il “Combustibile Solido Secondario [come] il combustibile solido prodotto da rifiuti che rispetta le caratteristiche di classificazione e di specificazione individuate delle norme tecniche Uni Cen/Ts 15359 e successive modifiche ed integrazioni; fatta salva l'applicazione dell'articolo 184-ter, il combustibile solido secondario, è classificato come rifiuto speciale”. In pratica non sono altro che l'evoluzione nominale di quel Combustibile da rifiuti (Cdr) di cui sono composte le famose ecoballe, che restano disseminate nei campi e stipate nei capannoni perché nessuno le vuole più incenerire, data la loro composizione tossica. Se il nuovo decreto verrà approvato è facile immaginare che le ecoballe saranno i primi rifiuti a finire bruciati nei cementifici, diffondendo nell'aria sostanze incredibilmente nocive. Piuttosto che trovare i metodi migliori per bruciare i rifiuti, compito di un ministro dell'ambiente dovrebbe essere quello di cercare soluzioni per ridurne la produzione, incentivarne il riciclo ed il riuso. E fra i tanti corretti “riusi” dei rifiuti, di certo non è incluso quello come combustibile.

Commenti

L'ho subito capito che clini fosse già fagocitato dalle grandi lobbis. Eppure questo non ha interessi politici, o no?
pio, 24-04-2012 08:24
e questi sono i professori? hanno delle idee veramente geniali. Anch'io ho un'idea geniale, sulla stessa linea. per risolvere in un colpo solo il problema della disoccupazione e della Tav: per creare 1 milione di posti di lavoro: facciamo la TAV e facciamola scavare tutta a mano in 25 anni ad 1 milione di persone pagate 5000 %u20AC l'anno. Poi, secondo passo, siccome in europa ora la Tav non la vuole piu' nessuno,ma l'Italia arrivera' a capirlo 25 anni dopo, facciamo, sempre a mano, richiudere le gallerie ormai inutili con lo stesso materiale scavato , da 1 altro milione di lavoratori( i primi saranno gia morti di asbestosi)allo stesso costo per lo stesso periodo di tempo.. Costo totale dell' opera: 1.000.000 x 5.000%u20AC x 50 anni = 250 miliardi di %u20AC. 22 miliardi sono gia' previsti, ma in Italia i costi lievitano anche di 10 volte, fanno 220 miliardi, quindi siamo a posto. poi si risparmiano anche i costi del pensionamento, dato che i lavoratori muoiono prima.Se non ci sono i soldi, si puo' portare l'IVA al 50%. VANTAGGI: - due milioni di posti di lavoro creati. - ambiente naturale preservato, dato che il materiale scavato ritorna al suo posto, serviranno anche giardinieri ed esperti agricoli e forestali per ripristinare l'ambiente naturale: altri posti di lavoro creati. Non e' geniale? degna di prof Clini.. Scusate lo sfogo, ma questi, dove li hanno trovati? io personalmente non gli darei neanche il mio cesso da pulire. per idee e soluzioni simili bastava la Marcegaglia! PER FAVORE:NON FATELO LEGGERE a Clini, magari lo copia. scusate, vado ad affilare il mio forcone.
farnco bressanin, 24-04-2012 08:24
e così, invece di combattere le mafie, lo stato userà i uoi stessi metodi!!!!! FERMIAMOLI.
ape3lla@gmail.com, 25-04-2012 12:25
Caro A.D., Non credo che ci sia da preoccuparsi del fatto che l'utilizzo del CdR possa essere nocivo. Le attuali tecnologie di trattamento fumi assicurano infatti dei livelli di inquinamento atmosferico del tutto trascurabili, soprattutto se paragonati al rischio ben maggiore che potenzialmente costituiscono le ecoballe in se' e per se' (percolati tossici tanto per dirne uno). Se poi si vuole fare polemica fine a se stessa, tanto per andare controcorrente, e' un altro discorso..ma con la polemica distruttiva non si otterra' mai molto. A maggior ragione dato che l'incenerimento avrebeb un effetto utile, cioe' quello di sostituire un combustibile (e quindi PETROLIO). Cosa suggerireste di fare voi con tutti i rifiuti indifferenziati che produciamo?
Giacomo, 26-04-2012 06:26
a Giacomo. non e' difficile suggerire cosa fare con i rifiuti indifferenziati, o meglio cio' che resta dopo il riciclo, : lavoriamoli come fa il centro riciclo di Vedelago, che ci ricava sabbia sintetica inerte. certo non ci devono essere sostanze tossiche nel rifiuto " residuo", ma non vedo neanche perche' ci debbano essere. per le ecoballe: dovrebbero essere trattate in modo da ricavarci tutto il materiale riciclabile. il residuo, dato che certamente conterra' prodotti tossici, verra' trattato come tutti gli altri rifiuti tossici oggi: discariche speciali e lavorazioni ad hoc per essi. non capisco come si possa ancora supportare la balla di fare energia bruciando i rifiuti!. almeno siete convinti che l'energia prodotta in questo modo sia conveniente? bruciare una bottiglia di plastica produce molto molto meno energia di quanta ne serve per costruirla.E poi: per evitare di produrre le diossine si alza la temperatura di combustione, e questo produce nanoparticelle che sono non -filtrabili non filtrabili. si vuole bruciare le ecoballe solo per ottenere i contributi del cip6, che vanno in base al peso delle sostanze da bruciare. la convenienza e' solo di chi costruisce e gestisce inceneritori.
farnco bressanin, 27-04-2012 03:27
NON HO ANCORA CAPITO QUALI SIANO I COSIDDETTI "RIFIUTI INDIFFERENZIATI". QUELLI CHE NON VOGLIAMO RICICLARE? E NON CAPISCO PERCHE' SI CONTINUI A PARLARE IN QUESTI TERMINI. NON VOGLIO ESSERE POLEMICO, MA IL TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO CHE RICICLA IL 98% DEI MATERIALI, PERCHE NON VA BENE? IO LA RISPOSTA LA SO MA NON VOGLIO ESSERE POLEMICO, CHE LA DIANO ALTRI.
pio, 27-04-2012 10:27
VOMITEVOLI QUESTI SIGNORI! Ci vogliono morti a norma di legge. I limiti nei cementifici sono per le polveri totali: mg 30/Nm3; per il biossido di zolfo: mg 600/Nm3; per l'ossido di azoto: mg 1.800/Nm3. Mentre per gli inceneritori i limiti per le medesime sostanze sono: polveri totali, mg 10/Nm3, biossido di zolfo, mg 50/Nm3, ossido di azoto: mg 200/Nm3.
Ilaria, 27-04-2012 06:27

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