Rifiuti: anche piatti e bicchieri di plastica nella differenziata

A partire dal 1 maggio 2012 è possibile conferire negli appositi cassonetti piatti e bicchieri di plastica monouso, sinora destinati all'indifferenziato. Resteranno invece esclusi dalla raccolta degli imballaggi in plastica, posate, piatti e bicchieri durevoli non usa-e-getta, anche se in plastica.

Rifiuti: anche piatti e bicchieri di plastica nella differenziata
A partire dal 1 maggio 2012 è possibile conferire negli appositi cassonetti piatti e bicchieri di plastica monouso, sinora destinati all'indifferenziato. Resteranno invece esclusi dalla raccolta degli imballaggi in plastica le posate e piatti e bicchieri durevoli non usa-e-getta, anche se in plastica. La decisione è stata comunicata ufficialmente da parte del Comitato di Coordinamento ANCI-CONAI (Associazione Nazionale Comuni Italiani-Consorzio Nazionale Imballaggi). Si tratta di una buona notizia in quanto l'estensione della raccolta differenziata allarga in maniera considerevole la quantità di rifiuti destinata ad essere recuperata. Il Comitato sottolinea che è comunque importante porre attenzione a come si conferisce: piatti e bicchieri monouso devono essere privi di qualsiasi residuo solido o liquido. Vanno quindi adeguatamente svuotati prima del conferimento, fatte salve le normali tracce di quanto hanno contenuto, ciò al fine di non sporcare tutto il materiale raccolto e di non rendere più gravoso ed antigienico il successivo lavoro di selezione e di avvio a riciclo o recupero. “Quella dei piatti e bicchieri di plastica – ha spiegato il Delegato Anci all’Energia e ai Rifiuti, Filippo Bernocchi - è un’importante novità, che va nella direzione di facilitare ai cittadini il conferimento dei materiali nella raccolta differenziata. Sono state così accolte le istanze di numerosissimi Comuni italiani. Da questa estensione, potrà derivare non solo un beneficio ambientale ma anche l'opportunità per i Comuni di veder potenzialmente aumentare in misura considerevole i corrispettivi ricevuti a fronte del materiale correttamente conferito. Ci appelliamo ai cittadini e alla loro collaborazione perché per dare successo a questo processo è necessario conferire piatti e bicchieri che non contengano residui di cibo e bevande”. Sebbene quella adottata dal Comitato di Coordinamento ANCI-CONAI sia un'importante novità, è fondamentale ricordare che, al fine di ridurre in maniera significativa la quantità di rifiuti prodotti, l'utilizzo di prodotti usa e getta dovrebbe essere drasticamente limitato. In merito alla decisione comunicata dal Comitato di Coordinamento ANCI-CONAI Roberto Pirani di Buonsenso.info, esperto in gestione e riduzione di materiali post utilizzo, ha dichiarato alla redazione del Cambiamento: “Un ottimo accordo. Certo... per chi fa CDR o come lo chiamano adesso CSS. A parte impianti modello Vedelago le plastiche miste NON sono riciclabili. Dati Corepla: il 49% delle plastiche raccolte in Italia in modo differenziato finiscono a recupero energetico (incenerimento). Le plastiche vanno separate per polimero e per colore: solo alcune vanno a recupero materia soprattutto PE e Pet”. “Le plastiche usa e getta – continua Pirani - non sono mai riciclabili se sono sporche di residui di cibo: chi risiede in Comuni che applicano il porta a porta (oltre 2500 in Italia, e decine in provincia di Roma) lo sa. I romani lo sanno solo a Villaggio olimpico e Colli aniene (tolto un 10% che si informa approfonditamente da sè)”. “Il solo modo di risolvere il problema – sostiene Pirani - è non accettare di produrre (comprare) scarti usa e getta, o almeno dotarsi di piatti e bicchieri in cellulosa e stoviglie in Legno (sono compostabili) per le occasioni conviviali. Conai per l'ennesima volta sfugge ai suoi doveri nella riduzione di scarti inutili. Tutto il resto sono chiacchiere, utili solo a consolare se stessi rispetto alla propria responsabilità individuali, ma molto utili... a favorire precisi interessi economici (53 inceneritori operanti in Italia)”.

Commenti

prima, che erano fatti della stessa plastica e li buttavo nella plastica, se non era corretto per un problema tecnico ho sbagliato, ma se era per un problema amministrativo di un accordo è una presa per i fondelli dai burocrati!
Alessandro, 09-05-2012 11:09
Un ottimo accordo. Certo... per chi fa CDR o come lo chiamano adesso CSS. A parte impianti modello Vedelago le plastiche miste NON sono riciclabili. DATI COREPLA: il 49% delle plastiche raccolte in Italia in modo differenziato finiscono a recupero energetico (incenerimento). Le plastiche vanno separate per polimero e per colore: solo alcune vanno a recupero materia soprattutto PE e Pet. Le plastiche usa e getta non sono mai riciclabili se sono sporche di residui di cibo: chi risiede in Comuni che applicano il porta a porta (oltre 2500 in Italia, e decine in provincia di Roma) lo sa. I romani lo sanno solo a Villaggio olimpico e Colli aniene (tolto un 10% che si informa approfonditamente da se). Il solo modo di risolvere il problema, è non accettare di produrre (comprare) scarti usa e getta, o almeno dotarsi di piatti e bicchieri in cellulosa e stoviglie in Legno (sono compostabili) per le occasioni conviviali. Conai per l'ennesima volta sfugge ai suoi doveri nella riduzione di scarti INUTILI. Tutto il resto sono chiacchiere, utili solo a consolare se stessi rispetto alla propria responsabilità individuali, ma molto utili... a favorire precisi interessi economici (53 inceneritori operanti in Italia)
Roberto, 09-05-2012 11:09
Segnalo i DATI più RECENTI. (L'ULTIMA RIGA è LA SOLITA FAVOLETTA CHE SI RACCONTA SULLA RIDUZIONE DI CO2) Confermano comunque quanto sottoposto all'attenzione della Redazione pochi giorni fa. Mancano gli imballaggi che sfuggono al controllo per quanto riguarda il "recupero energetico". Dove si ricicla in modo disorganizzato, specie al livello stradale, aumenta l'incenerimento (sopra il 20% di impurità Corepla non retribuisce i carichi di plastica ai Comuni, e i carichi vengono avviati a smaltimento) Ambiente: nel 2011 recuperate 1,4 mln tonnellate plastica Piu'7% raccolta differenziata urbana 09 maggio 2012 (ANSA) - RHO-PERO (MILANO), 9 MAG - Nel 2011 in Italia sono state recuperate 1,4 milioni di tonnellate di imballaggi in plastica. Un dato, diffuso in occasione del salone Plast a Fieramilano, che conferma, spiegano gli organizzatori della rassegna, come l'Italia ha da tempo superato i limiti minimi definiti dalle direttive europee. Nel dettaglio, il riciclo complessivo degli imballaggi in plastica (da raccolta urbana e industriale) ha superato le 745.000 tonnellate mentre quelli termovalorizzati, riutilizzati cioe' come combustibili per produrre energia, sono arrivati a 662.000 tonnellate. In particolare, la raccolta differenziata urbana effettuata dal Corepla (il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica, presente in questi giorni in fiera) e' cresciuta l'anno scorso del 7% rispetto all'anno precedente, per un totale di 657 mila tonnellate (quasi 11 kg pro capite), di cui oltre 390.000 tonnellate destinate al riuso e oltre 225.000 avviate al recupero energetico. In questo modo sono state risparmiate emissioni di CO2 in atmosfera per 770 mila tonnellate.
Roberto, 11-05-2012 12:11
ecco cosa dice Federico Valerio dell'Istituto tumori Genova: "Che circa la meta' delle plastiche miste raccolte in modo differenziato sia incenerito non e' una novità. La scusa e' che sono troppo sporche per essere riciclate. E la "sporcizia", spesso, e' la presenza di plastica non da imballaggio: giocattoli, cd, rasoi, , spazzolini, forchette e cucchiai usa e getta... Il problema vero e' che senza plastica gli inceneritori non stanno in piedi e dato che spesso chi gestisce questi impianti e' lo stesso che fa la raccolta differenziata, il palese conflitto di interesse spiega il tutto. Quello che non mi torna nel comunicato ANSA e' avere accumulato riciclo ed incenerimento di plastiche post consumo nel risparmio di 770000 tonnellate di anidride carbonica in atmosfera. I risparmi di gas clima alteranti, di energia, di inquinamento si ottengono solo con il riciclo e il riuso delle plastiche. L 'incenerimento delle plastiche, ricavate dal petrolio con grandi consumi energetici, e' un costoso spreco energetico fatto pagare tre volte dal consumatore: con il contributo Consorzio Nazionale Imballaggi quando acquista una merce imballata con la plastica, con la Tassa Rifiuti, con la tassa per incentivare le fonti di energia rinnovabile sulla bolletta della luce, tassa che si riconosce alle plastiche trattate dall' inceneritore di Acerra, con la scusa dell'emergenza. E ovviamente l'incenerimento di plastiche, vista la loro origine fossile, aumenta l'emissione di anidride carbonica in atmosfera: circa tre volte di più della anidride carbonica emessa con il riciclo della stessa quantità di plastica. Ci sono poi da mettere in conto tutti gli inquinanti prodotti dall' incenerimento e assenti o emessi in minore quantità dal riciclo".
Roberto, 15-05-2012 09:15
I piatti e bicchieri monouso andrebbero vietati o quanto menno tassati al 500% per ridurne il consumo. Con i proventi della tassazione si potrebbe finanziare la costruzione di discariche a norma.
cezy, 26-08-2012 12:26
E' anni che sono marchiati colle tre frecce a triangolo del riciclo. E sono polipropilene anche se di scarsa qualità (almeno a volte). Ma visto che ci sono obblighi e divieti incrociati oggi fare la differenziata sta diventando come la dichiarazione dei redditi. Altro che norme mondiali-europee e il semimitico, evanescente "buon senso" e l' abitudine e così via. Ogni comune o regione ha regolamenti sottilmente diversi, credo e conoscerli a fondo è faticoso. Da me stando alla Municipalizzata, tramite loro sito, i bicchieri di plastica NON sono riciclabili e buttarli nella plastica potrebbe essere persino infrazione lieve. Burocrazia o ecologia?
Marco, 02-09-2012 04:02
Se facessero posate monouso commestibili, potrei mangiarle al posto di respirarle.
dariogemello, 30-09-2012 05:30
Vorrei far notare che le posate in plastica spesso sono in ottimo stato (specie cucchiai e forchette) e basterebbe lavarle e disinfettarle (lo so, questo non piace all'industria). Non c'è niente di cui disgustarsi. Anche le bottiglie ed altri oggetti potrebbero passare direttamente al riutilizzo, migliore addirittura del riciclaggio.
Ignorante, 30-09-2012 07:30

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