Una speranza contro il quadrilatero geotermico sull’Amiata

L'Enel e la Regione Toscana si apprestano a varare il raddoppio della produzione geotermica sull'Amiata, con la costruzione della centrale di Bagnore 4. Sebbene i tempi siano ormai molto stretti, una speranza è rappresentata dal popolo dell'acqua che si sta mobilitando per fermare questo progetto.

Una speranza contro il quadrilatero geotermico sull’Amiata
Si tratta di una figura geometrica implacabile il cui perimetro è costituito da Enel (bipartisan), dalla Regione Toscana Pd (partito unico da quel dì e oramai consolidato centro di potere), dalle provincie e sindaci (valvassori e valvassini) rigorosamente ‘compagni’ Pd, e dalla popolazione locale (vecchi per lo più), oramai e da lungo tempo assuefatti a quello che dice il Partito Unico, quello di Bersani per intenderci. Il Partito Unico controlla attraverso i sindaci ‘compagni’, le due Comunità Montane e le due Province, tutto: posti di lavoro, prebende, sovvenzioni CEE per l’agricoltura. Le cooperative sono emanazioni dirette (e controllate!) di questi poteri locali e le assunzioni vanno di conseguenza. Quindi non cade foglia che il Pd non voglia. Quando Enel nel 2007 si decise ad allargare (coi soldi di noi tutti, i cosiddetti certificati verdi) i cordoni della borsa (pagava alla Regione un’inezia!) in cambio di un raddoppio di produzione (da pochi milioni di euro a 650 milioni!) il gioco era bell'e fatto. La fetta infinitamente più grossa andava alla Regione, gli spiccioli (comunque cospicui) a pioggia, come si suol dire, in loco. Gli ‘assuefatti’ e cioè i cittadini ‘geotermici’ accettavano, accettano, accetteranno. Tanto per dare un’idea nel solo comune di Arcidosso (3.000 abitanti circa) lavorano circa 700 extracomunitari, per lo più in cooperative, lavori umili, precari, pagati quando lavorano (perché in agricoltura, si sa, il lavoro segue l’andamento delle stagioni…). Chiaro che i rari posti sicuri di Enel sono un miraggio (rigorosamente Pd e non per gente ‘di fori’ e tanto meno per extracomunitari!) per i figli dei ‘compagni’ fidati. È un sistema da tempo consolidato e oliatissimo. Un ambiente ideale per Enel. E sull’Amiata, diversamente che a Porto Tolle, diversamente che per il Vajont, diversamente che per tutta la sequela di paesi latinoamericani dove incomincia ad esserci la reazione sopratutto delle popolazioni indigene, Enel è considerato dai ‘compagni’ locali un benefattore, per i concerti, i raduni motociclistici, le prebende varie. Solo una sparuta minoranza, da contare sulle dita, sono quei cittadini, ‘indignados’ e non assuefatti e omologati, che si provano, da mentecatti, ad infrangere l’implacabile quadrilatero. L’escalation geotermica ovviamente è supportata dai poderosi studi ‘scientifici’ che la Regione ha commissionato all’Università di Siena (dove si dice che la cattedra di geologia è stata ed è sostenuta da Enel) e all’Università di Firenze. Naturalmente ogni geologo sa, almeno in Toscana, che se vuoi lavorare, è molto, ma molto pericoloso mettersi contro (Enel). Un grande avvocato e grande italiano, Odoardo Ascari, scomparso da poco, per le migliaia di vittime della diga del Vajont la spuntò proprio con Enel che si trincerava, come per i danni ‘geotermici’, dietro il fatto ‘assolutamente’ fortuito. Ascari nell’occasione della difesa dei parenti delle vittime della tragedia di Stava pensò bene di premunirsi (siamo in Italia perbacco!): come consulenti tecnici della difesa chiamò geologi e ingegneri inglesi (allora immuni da influenze esterne, adesso con la globalizzazione chissà…). Purtroppo nel quadrilatero geotermico dell’Amiata, Enel bipartisan e i ‘compagni’ del Pd appaiono inespugnabili. E quindi ci si appresta a varare l’ecomostro di Bagnore 4. I morti in più che ci sono e via via aumentano per il cocktail di fumi, al top mondiale, che tristemente detengono le centrali amiatine, sono una realtà sottaciuta e accettata supinamente dagli assuefatti locali. Il progressivo calo nella portata delle principali fonti, documentato, cifre alla mano, soprattutto a partire dall’entrata in funzione di Bagnore 3, subirà un’impennata con la mega Bagnore 4. Ma siamo o non siamo nella patria del Partito Unico, la Toscana? Di geotermia non bisogna parlarne più se non per plaudire e lodare. Se l’acqua mancherà sarà perché piove poco e semmai si faranno dei grandi invasi sull’Orcia, o sulla Merse. Le fonti d’acqua millenarie pur ridotte quasi del 50%, e con le percentuali d’arsenico oramai oltre i limiti dell’OMS (su molte hanno dovuto infine mettere degli abbattitori dopo lo ‘sgamo’ tutto italiano di 6 anni deroghe…) continuano a servire 700.000 persone. Appunto fino a quando? Non certo dopo Bagnore 4 . La geotermia così come Enel è venuta sviluppandola riduce i paesi coinvolti alla riduttiva dizione di ‘comune geotermico’ nelle aree cioè più povere, insalubri e desolate della Toscana. L’Amiata forse non merita questo destino. I ragazzi del popolo dell’acqua che si sono battuti per la vittoria nel referendum, hanno successivamente scoperto la gravità della situazione accuratamente qui sottaciuta. L’acquifero amiatino è gravemente compromesso dalle esistenti centrali Enel, figuriamoci con il loro prossimo raddoppio e quindi, forti dell'esperienza maturata con il referendum si stanno schierando (forze fresche e creative!) con l’oramai sempre più esiguo drappello degli ‘indignados’ locali. Di schierati erano rimasti il WWF, regionale e nazionale, il quale sta riportando in seconda istanza, alle autorità di Bruxelles, la gravità sottaciuta dell’Amiata e Italia Nostra di Siena cui va ascritta l’opera instancabile in difesa del territorio. I tempi sono strettissimi: varato il piano di riassetto delle centrali di Piancastagnaio, la Regione sta passando a Bagnore 4. Il tam tam del popolo dell’acqua, attivato anche grazie a Roberto Barocci, veterano per eccellenza del movimento ambientalista nel grossetano è partito. Alla buon’ora! Il Pd e Enel e il resto del quadrilatero geotermico che avevano quasi annichilito i comitati storici dovranno ora vedersela con questa forza nuova, imprevedibile. Alleghiamo la lettera scritta circa due anni fa da un parroco dell’Amiata (ingegnere oltretutto) alla dott.ssa Bramerini (amiatina doc), assessore all’ambiente della Regione Toscana. Ci pare una lettera essenziale ed emblematica (oltre che attuale) ora che Enel e la Regione, contro l’evidenza di questa geotermia sporca, contro l’evidenza delle fonti d’acqua grandemente ridotte e inquinate, contro l’evidenza delle percentuali (abnormi) di tumori e di malattie respiratorie (in montagna!) si apprestano a varare il raddoppio della produzione geotermica. In particolare con la centrale di Bagnore 4 da 40 MGW che si affianca a Bagnore 3 da 20 MGW prolungata al 2024 senza VIA. I comuni oramai ‘geotermici’ come S.Fiora e soprattutto Arcidosso, dove si convogliano gli esiziali fumi, esibiscono fieri in bacheca le possibili assunzioni di personale tecnico riservate a residenti. Che manna! Oltretutto l’Enel benemerita, soprattutto col ricavo dei certificati verdi, paga profumatamente (cioè paghiamo noi) i cosiddetti ‘compensi ambientali’. Quindi sia i morti che i vivi possono dormire in pace.

Commenti

...rivoluzione civile pacificamente inflessibile...sono d'accordo, e d'accordo con tutto quello che dici. "Per rimandarli tutti a casa" ce ne vorrà, ma non c'è altro da fare. Grazie Franco.
carlo carlucci, 11-10-2011 03:11
L'articolo mi ha fatto scoprire una realtà toscana prima ignorata.Ma siccome la realtà ENEL mi è ormai politicamente e tristemente nota ( bellissimo il richiamo alla vita e all'impegno dello scomparso avv. Odoardo Ascari), mi desta ancor maggiore apprensione il fatto che una forza politica come il PD, che si professa di opposizione, cavalchi disinvoltamente le progettualità ENEL ( leggi TESORO-Ministero Tremonti-Vendita dei "gioielli di famiglia") a scapito del lavoro, della salute e dell'ambiente. Il che mi fa seriamente riflettere sulla tardiva salita del predetto partito sul treno dei referendum acqua, nucleare e sulla ipocrita giustificazione di rispetto delle autonomie dei movimenti civili e sindacali alla base di tali vittorie e resistenze. Mi sa che finchè ogni forza politica non saprà camminare senza gli "zoccoli duri" del suo elettorato garantito, la strada della rivoluzione civile pacificamente inflessibile dovrà essere percorsa senza tentennamenti e affidamenti ad un sistema di caste che dimostra sempre più, sfacciatamente da un parte con vecchia ipocrisia dall'altra, di non aver interesse alcuno per le verità e le ragioni della società civile e di averne solo per il mantenimento clientelare del suo potere. Gli errori programmatici sullo sbandierato bisogno di crescita per la proclamata rinascita del paese dovranno essere inflessibilmente smascherati, riportando le parole al loro significato: la società civile ora sa bene la differenza tra "crescita" ed "escrescenza"! Avanti! Per "rimandarli tutti a casa", specificando che quella casa non è fatta di "zoccoli" ma di severa e concreta scuola sul significato vero della convivenza umana.
Franco, 11-10-2011 10:11

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