Riciclo totale dei pannolini: nasce in Italia il primo impianto al mondo

Presso il “Centro Riciclo Vedelago” è stato installato in questi giorni il primo impianto al mondo per il riciclo 100% dei pannolini sporchi. L’impianto è destinato a realizzare la prima filiera completa per il recupero totale, al 100%, di pannolini, pannoloni e assorbenti.

Riciclo totale dei pannolini: nasce in Italia il primo impianto al mondo
Vi siete mai chiesti dove vanno a finire tutti i pannolini sporchi 'usa e getta'? Prima vengono gettati nel bidone del secco indifferenziato e, poi, inviati agli inceneritori oppure seppelliti nelle discariche. Si calcola che i pannolini usati rappresentano, infatti, il 3% dei 32 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno in Italia, con conseguenze devastanti sull’ambiente. L’ideale sarebbe utilizzare i pannolini lavabili, lo sappiamo bene, e smettere di produrre i pannolini 'usa e getta'. Ma, dal momento che una grossa parte della popolazione non riesce proprio a farne a meno, un’azienda italiana ha cercato di trovare una soluzione al problema. E ci è riuscita. La soluzione innovativa a questo problema dall’enorme e devastante impatto ambientale nasce a Vedelago (Treviso) ed è destinata a fare scuola a livello globale. In questi giorni è stato installato il primo impianto al mondo per il riciclo 100% dei pannolini sporchi, presso il “Centro Riciclo Vedelago”. E non poteva essere altrimenti: il “Centro Riciclo Vedelago s.r.l.” (CRV) è un impianto di stoccaggio e di selezione dei rifiuti all’avanguardia e conosciuto in tutto il mondo. Nata alla fine degli anni ’90, l’impresa della famiglia Mardegan (soprattutto grazie all’infaticabile Carla Poli) da piccola realtà locale è diventata leader internazionale nel settore della selezione e del recupero dei rifiuti, nonché nella produzione di “materia prima seconda”. Oggi il CRV si appresta a compiere un ulteriore balzo in avanti, perché è arrivato dagli USA - dove è stato costruito, grazie alle preziose indicazioni e sotto la supervisione dei tecnici del CRV - il primo impianto al mondo per il trattamento dei pannolini 'usa e getta'. L’impianto è destinato a realizzare la prima filiera completa per il recupero totale, al 100%, di pannolini, pannoloni e assorbenti.  Si tratta di una tecnologia del tutto inedita e di un investimento da circa 5 milioni di euro, che è stato sostenuto dal CRV in partnership tecnologica con la Fater SpA, azienda italiana produttrice di pannolini usa e getta. “Fater ha scelto noi e ha scelto il Veneto”, ha dichiarato Carla Poli, fondatrice e portavoce di CRV, “perché qui esiste la punta avanzata della raccolta differenziata in Italia. L’impianto che stiamo per inaugurare è il frutto di 3 anni di ricerche e di test sul campo, alle quali ha dato un contributo determinante il Comune di Ponte nelle Alpi, nel Bellunese, dove la raccolta differenziata dei pannolini usa e getta si fa da anni”. Il Comune di Ponte nelle Alpi (Belluno), lo ricordiamo, è stato nominato per ben 3 volte “Comune più riciclone d’Italia”. “La nostra politica ambientale ed i progetti di sensibilizzazione per spostare il recupero degli scarti plastici eterogenei intervenendo alla fonte della produzione, e non a valle, hanno dato col tempo i loro frutti portando indubbi benefici alle aziende produttrici”, ha proseguito. “La nostra filosofia di precorrere i tempi ci porta oggi a riorganizzare il nostro core-business in funzione dell’importante ruolo di leader di settore nel quale, grazie ad un consolidato know-how e alle prestigiose collaborazioni internazionali, ci siamo trovati ad operare”. Carla Poli, infatti, ha portato il progetto di 'eco-innovazione' anche all’Unione Europea e alla Conferenza di Rio +20 sullo sviluppo sostenibile, spiegandone i vantaggi ambientali, sociali ed economici. Dal produttore al consumatore finale, tutti sono coinvolti nella filiera e tutti ne traggono un beneficio in termini di risparmio: la tecnologia sviluppata dal CRV permette un riciclo effettivo del 100%, perché consente di recuperare tutta la cellulosa (di ottima qualità) e tutta la plastica contenute nei pannolini. E quando l’impianto sarà operativo, a partire da fine 2012,  la plastica potrà essere utilizzata in molteplici processi produttivi, ad esempio per realizzare arredi urbani ed altri oggetti in plastica, mentre  la componente organico-cellulosica potrà dar vita a cartoni da imballaggio. “E anche il 'contenuto' di produzione umana”, ha spiegato Carla Poli, “viene sterilizzato e precipita come sale organico, che è riutilizzabile. Questa, dal nostro punta di vista, si può considerare una filiera completa di green economy. Sono le nuove frontiere di quella che io chiamo 'economia circolare': la nostra civiltà non può più permettersi di produrre scarti che costituiscano un problema per il futuro e che generino costi molto elevati per il loro smaltimento”. Il progetto, nella sua fase operativa, prenderà avvio con l’attuazione dell’Accordo siglato tra l’amministratore delegato di CRV, Alessandro Mardegan (figlio di Carla Poli), Roberto Marinucci, direttore generale di Fater Spa e Riccardo Szumski, presidente di SAVNO, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti urbani in 42 comuni del Veneto nord-orientale. L’accordo contribuirà allo sviluppo del “Progetto Sperimentale di Riciclo” chiamato “Zero% discarica, 100% nuova vita” promosso da CRV, insieme Fater spa e Comune di Ponte nelle Alpi . Finalità del progetto è validare l’intera filiera dalla raccolta differenziata specifica di tutti i prodotti assorbenti per la persona, fino alla trasformazione in nuove materie prime. Il nuovo sistema di riciclo 100% dei pannolini 'usa e getta' sarà operativo a partire da fine 2012 e si calcola che, a regime, verranno eliminati ben 3.250 metri cubi di rifiuti destinati alla discarica e recuperate fino a 1.250 tonnellate di nuova materia prima.

Commenti

Sono queste le notizie che mi permettono di non abbandonarmi ad un profondo senso di disgusto e di mausea verso le nostre classi dirigenti,politiche,religiose,e di una buona parte di quella industriale. GRAZIE!! P.S.A questa meritevole ditta all'avanguardia nel riciclo,nel portare a nuova vita innumerevoli materiali,non potrbbe tentare di creare un macchinario dove infilare le categorie sopracitate,nella quale verranno,ripuliti,rigenerati,in modo tale da uscirne onesti,generosi,con l'unico obbiettivo di eesere utili a chi li ha votati e che li paga ? BO!!
gino, 03-09-2012 04:03
e fuori dal veneto come facciamo? i nostri pannolini che fine fanno?
beppe, 04-09-2012 01:04
Non credo sia proprio una novità....... come sempre Articolo del 2009. "Lo sapevate che in Gran Bretagna si sta avviando (anche se in forma ancora sperimentale) un impianto per il riciclo dei pannolini usati? Ci sta provando, non senza qualche difficoltà, la Knowaste, che già nel 2000 aveva realizzato a Mississaugua, nell'Ontario, il primo impianto sperimentale al mondo di questo tipo. Lynette Pierce, direttore marketing della Knowaste, afferma che la società sta concentrando le sue attenzioni sullo sviluppo di siti in Europa e nel Regno Unito, avendo trovato l'atteggiamento ambientale e la volontà politica "giusti"per realizzare questo tipo di impianti. L'ubicazione dell'impianto pilota, che inizialmente era previsto a Tyseley, vicino a Birmingham, è stata appena %u2018spostata' per problemi con le autorizzazioni, ad una zona industriale vicino a West Bromwich, Midlands, e secondo i piani la sperimentazione dovrebbe poter iniziare ad aprile 2010. Un altro %u2018intoppo', oltre allo spostamento dell'impianto pilota in Gran Bretagna, era stato la chiusura nel 2007 dell'impianto di Arnhem (Olanda) a causa di problemi nel rifornimento della materia prima oltre il confine con la Germania, e a causa della %u2018concorrenza' di due inceneritori costruiti nelle vicinanze. Nonostante cio' la Pierce ritiene che il nuovo impianto previsto, il primo di questo tipo nel Regno Unito, porterà profitti, e che terminata con successo la fase sperimentale, si potrà rendere pienamente operativa la fase di riciclo dei pannolini, dal momento che in Gran Bretagna non si ripeteranno le questioni %u2018transfrontaliere' che hanno fatto fallire l'esperimento olandese, e che la tecnologia Knowaste si è evoluta notevolmente rispetto ai precedenti esperimenti, consentendo di abbattere i costi di trattamento grazie anche all'unità di gassificazione, che potrà rendere l'impianto più redditizio. Si stima che fino a 800.000 tonnellate di pannolini usa e getta siano conferiti in discariche del Regno Unito ogni anno: per garantire il giusto rifornimento al proprio impianto, Knowaste ha stretto un accordo nel gennaio 2009 con la società Alpha Wastecare, per fornire un rifornimento di pannolini e prodotti per l'incontinenza dagli ospedali della regione, e sta ora cercando di sviluppare accordi con imprese di pulizia per gli assorbenti femminili. Ms. Pierce ha dichiarato "Stiamo cercando di essere l'alternativa economica e ambientale alle discariche e agli inceneritori" Nel febbraio 2008 (prima che la crisi economica rallentasse inevitabilmente gli investimenti in tal senso) , Knowaste aveva manifestato l'intenzione di investire 20 milioni di sterline in tre strutture Regno Unito, e di voler realizzare 20 impianti in tutta Europa." ed inoltre articolo del 2012 Avviato in Scozia un progetto per il riciclo dei pannolini usa e getta responsabili, per il loro incenerimento dell'emissione di tonnellate di anidride carbonica. Nel riciclo verranno utilizzate la parte plastica, assorbente e organica. Il ministero dell'Ambiente inglese ha fatto i suoi calcoli: un bambino, nei primi anni di vita e prima di passare al vasino, consuma in media 4,16 pannolini al giorno. Secondo noi mamme, queste stime sono ottimistiche: nelle prime settimane, infatti i neonati arrivano a utilizzare anche otto o nove pannolini al giorno, per poi calare a sei - sette. Solo verso i due anni, quando un bambino inizia ad avere un certo controllo di vescica e sfinteri, i pannolini calano in effetti a quattro al giorno. Comunque sia, il calcolo è presto fatto: quattro o cinque pannolini al giorno, per ciascuno dei milioni di bambini che ne fanno uso per anni in ogni parte del mondo, significano miliardi di materiale usa e getta, migliaia di tonnellate di fluff altamente inquinante, che viene smaltito ad un costo molto alto per tutti: tonnellate di anidride carbonica. Dal pannolino al mobile da giardino L'ideale sarebbe una magia che riuscisse a trasformare tutti questi rifiuti inquinanti e indistruttibili in qualcosa di utile. Una volta tanto la magia si trasforma in realtà: in Scozia è partito un progetto pilota con l'obiettivo di trasformare migliaia di pannolini in suppellettili utili come oggetti di arredo e materiali da costruzione. Proprio in questi ultimi giorni di luglio, infatti, termina la raccolta dei pannolini dei piccoli che vivono in quattro contee scozzesi, da parte di una società che si è incaricata di questa ricerca particolare. I pannolini sporchi saranno trasformati in cartoni da imballaggio, arredi per il giardino, panchine da esterno, perfino lamiere e tegole per tetti. Le migliaia di famiglie con bambini che vivono nelle aree coinvolte nel progetto sono state entusiaste di depositare ogni giorno, per le sei settimane della raccolta, i pannolini fuori dalla porta di casa, in speciali contenitori. Il materiale è stato raccolto e consegnato a un impianto specializzato nel riciclo. Quando il progetto sarà concluso, la società potrebbe iniziare una nuova raccolta, riutilizzando perfino gli assorbenti igienici per signora e i pannolini per adulti con problemi di incontinenza, comprese le traverse da letto. Un'idea da copiare, nata in Inghilterra La geniale idea del riciclo dei pannolini non è scozzese doc: infatti è stata varata per la prima volta in Inghilterra, quando vicino a Birmingham è stato inaugurato nel 2011 il primo impianto inglese per il riciclaggio dei pannolini. L'impresa è nata da una collaborazione tra una società britannica e una canadese, l'obiettivo era la trasformazione in materiale edilizio, tegole per la precisione. Con circa 500mila pannolini l'anno, raccolti presso asili e ospedali, secondo i calcoli sarebbe stato possibile evitare la produzione di oltre 20mila tonnellate di anidride carbonica, prodotta dall'incenerimento dei pannolini stessi. La società canadese che ha costruito l'impianto in Inghilterra ha già all'attivo aziende dello stesso tipo in Canada, California e Olanda. Anche la Francia, la Suez Environment si sta impegnando per riciclare i pannolini usa e getta. Il progetto francese è ancora più ambizioso: oltre a produrre energia dal rifiuto organico, quello prodotto dai bambini, vorrebbe utilizzare questa parte come concime e addirittura riciclare la parte di plastica all'interno del pannolino stesso. Un'idea super-ecologica, sicuramente da imitare!
Paolo, 04-09-2012 03:04
Ma se siamo a crescita 0 di chi sono sti pannolini? Degli pensionati? Con quello che prendono di pensione resta poco da evacuare... si e no rimane una scorreggina che non lascia neanche il segno! ;D Scherzi a parte ottimo articolo, ma adesso mi domando, questo riciclaggio non sarebbe da passare come spesa alle aziende che producono l'articolo? Se lo facciamo già con i produttori di computer, batterie, etc. perché non fare lo stesso con l'industria del pannolino? Alla fine i costi saranno sempre del consumatore visto che verranno inclusi nel prezzo finale dei pannolini, ma per lo meno si dovrebbe assicurare che i fondi non mancheranno a queste nuove iniziative di riciclo. (Ovviamente controlli su fondi ricevuti e materiale riciclato saranno da mantenere altrimenti si lascia campo libero a "creste" e frodi). Mi rallegra leggere buone notizie tanto per cambiare!
sf-nyc, 04-09-2012 10:04
Straordinario, oltre che salutare per l'ambiente e, quindi, per noi.
Teresa, 07-09-2012 07:07
Qual'e' il vantaggio per l'ambiente se per smaltire i pannolini dobbiamo affrontare altri costi per produrre altre cose che dovranno poi nel futuro essere smaltite? se invece di utilizzare pannolini tradizionali ... Che contengono tra l'altro sostanze nocive per la salute - vedi derivati del petrolio...poveri pupi... Si cominciasse a portare piu informazione nei confronti di pannolini compostabili, totalmente di origine vegetale e completamente biodegradabili nel terreno? Questi pannolini, non provocano irritazioni, non devono ne essere bruciati ne utizzati per produrre altro materiale...vanno smaltiti assieme ai residui di cibo.. Nessun costo aggiuntivo per il riciclo http://www.ecowip.com/prodotti-bimbo-ecologici/default.asp?id=370 a me sta idea del riciclo mi da piu l'idea di un bel business che del reale interesse per l'ambiente...
ab, 11-09-2012 01:11
Grande Carla Poli, che ho avuto il piacere di conoscere telefonicamente per la mia intervista sul blog Pink is the new Green http://blog.organyc-online.com/ Sperando che questa sia una fase di transizione, che porti ad un nuovo momento storico, in cui non verranno più prodotti pannolini e assorbenti di plastica e con sostanze chimiche artificiali... !
Michela, 13-09-2012 02:13
Cara Michela i pannolini e gli assorbenti totalmente naturali e di origine vegetale senza l'uso di plastica e sostanze chimiche artificiali sono già stati inventati e sono già sul mercato, si chiamano e'cosi e sono prodotti da w.i.p., sono compostabili e biodegradabili in breve tempo nel terreno, vedi commento precedente. Fater (partner di questa iniziativa) distribuisce pampers, realizzati in materie appunto plastiche e che contengono sostanze dannose alla salute. Vedi http://www.pannolini-lavabili.it/it/blog/81-greenpeace-denincia-componenti-tossici-nei-pannolini-usa-e-getta.html, consiglio di approfondire l'argomento sul web sostenendo soluzioni che diano reale benessere per la salute e rispetto per l'ambiente. La montagna di pannolini reciclati diventerà una montagna di altri oggetti...... Impariamo a pensare alla salute dei nostri figli e mondo che gli lasciamo...
ab, 13-09-2012 11:13
Ciao ab sono pienamente d'accordo con te. Infatti, forse non ci avrai fatto caso, il blog di cui mi occupo è il blog di Organyc, linea per l'igiene intima femminile 100% cotone biologico. Sono prodotti completamente in cotone bio, senza plastica, schiariti con acqua ossigenata, biodegradabili. :) Il blog è dedicato in particolare alla sostenibilità al femminile... Il mio commento si riferiva appunto alla speranza che una nuova consapevolezza raggiunga presto tutti noi. Come te credo fortemente nella necessità di tutelare la nostra salute, e... quella in futuro dei nostri bimbi! :) Un saluto
Michela, 14-09-2012 03:14
CIAO CARLA!SEI UN GENIO! COMPLIMENTI!FAGLI VEDERE DI CHE PASTA SIAMO!RECICLARE LE COSE è UNA COSA CHE SENTO DAL CUORE!MAGARI POTREI AVERE QUALCHE TUO CONSIGLIO PER FARLO IN GRANDE!QUESTO APPARTE AD ESSERE UN DESIDERIO PER ME MA SI REALIZZEREBBERO I MIEI SOGNI QUELLI PERSI A PENSARE DI TROVARE UN MODO PER INIZIARE ATTIVITà DI RECICLAGGIO DIRETTAMENTE DAI COSUMATORI,VISTO CHE COMUNQUE CASE PRODUTTRICI NON SI ASSUMONO IL COMPITO DI RECICLAGGIO.ANCORA UNA VOLTA SEI UN MIT13894339172
Davide Lombardi., 12-03-2013 12:12
è una cosa meravigliosa, speriamo che questo servizio si diffonde in tutta l'Italia. A proposito, un impianto simile c'è anche nel Regno Unito. fgsrottami.it
linda, 14-03-2013 02:14
a quando la fine della sperimentazione e l'avvio dei primi conferimenti??sarebbe davvero una rivoluzione. mi chiedo se il recupero vale anche per i pannoloni degli anziani.volumi enormi che non se ne andrebbero più in discarica oltre a recuperare qualche prezioso risparmio nelle già misere pensioni depauperate.
nadia, 22-03-2013 10:22

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