Rifiuti, a Roma Colari vuole annullare l'Osservatorio dei cittadini

Rifiuti: il 26 luglio scorso è stato istituito l'Osservatorio ambientale nel Municipio Roma XVI. Adesso la Colari, Consorzio proprietario della discarica di Malagrotta, ne chiede l'annullamento. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato Malagrotta, che denuncia l'operazione come una grave minaccia alla partecipazione cittadina.

Rifiuti, a Roma Colari vuole annullare l'Osservatorio dei cittadini
Il 26 luglio scorso si è tenuta la riunione istitutiva dell'Osservatorio ambientale partecipato della Valle Galeria, nel Municipio Roma XVI, sulla base di un regolamento approvato con voto unanime da tutto il consiglio municipale. Con un incredibile ricorso al TAR del Lazio, la COLARI (Consorzio Laziale Rifiuti, la società proprietaria della discarica di Malagrotta, del gassificatore e dei due grandi impianti di trattamento meccanico-biologico e di produzione di CDR, il combustibile derivato dai rifiuti) chiede ora l’annullamento del Regolamento dell’Osservatorio. Se ne chiede, in sostanza, l’annullamento tout court, cioè l’eliminazione pura e semplice; ancor prima di confrontarsi 'democraticamente' in una riunione operativa, COLARI rifiuta – a priori – un organismo previsto dall’ordinamento locale per favorire la partecipazione dei cittadini. È una lettura surreale, all’insegna di un’arroganza inaudita. Per il Presidente del COLARI, avv. Manlio Cerroni, l’Osservatorio, prima ancora di cominciare a funzionare, già si starebbe avviando "a divenire l’ennesimo luogo di inutile polemica sulle problematiche della Valle Galeria". Esso viene inoltre accusato di costituire una “violazione e falsa applicazione del principio di partecipazione democratica all’azione amministrativa”, di "violazione del principio secondo il quale lo svolgimento di indagini e valutazioni tecniche presuppone il possesso della necessaria, specifica qualificazione professionale", e via di questo passo. Ma allora, ci chiediamo, la stabile presenza nell’Osservatorio dell’ARPA e dell’ISPRA come si puo' configurare, secondo la fantasia della COLARI: forse come una 'instabile' presenza di soggetti 'non' muniti della necessaria qualificazione professionale e di indipendenza? Un’arroganza e una prepotenza che non riescono però a nascondere la paura, lo smarrimento, l’incredulità di fronte alla possibilità concreta che qualcuno possa solamente chiedersi – sulla base di dati scientifici – cosa succede negli impianti della Valle Galeria; di fronte alla possibilità che non dei cittadini incompetenti, ma tecnici ed esperti qualificati, anche internazionali e tanto indipendenti da offrire la loro opera a titolo gratuito, possano anche solo verificare e dare un parere sul contesto di Malagrotta. Perfino un 'parere non vincolante', come specificato all’art. 4 del regolamento, risulta insopportabile per chi spadroneggia da oltre 40 anni a Malagrotta. Altro che "da sempre attento ad ogni forma di leale cooperazione con le pubbliche autorità" come scritto sul ricorso. Si tratta di un segno di arroganza e coscienza inquieta che ci auguriamo venga evidenziato da una reazione forte delle Istituzioni e da un pronunciamento del TAR; in primo luogo il Municipio XVI, messo praticamente alla berlina e accusato di un’incapacità a deliberare democraticamente, addirittura contro la Costituzione, e a gestire la partecipazione democratica. Ma anche il Municipio XV dovrebbe sentirsi chiamato in causa, visto che ha chiesto e ottenuto di partecipare a un tale obbrobrio antidemocratico e anticostituzionale. Così come il Comune di Roma (Dipartimento X) che è in procinto finalmente di costituire formalmente ed attivare operativamente l’Osservatorio Ambientale Permanente della Valle Galeria, approvato in Commissione Ambiente lo scorso 13 gennaio, in presenza dell’Assessore Fabio De Lillo e con la partecipazione dei rappresentanti delle principali agenzie di ricerca e monitoraggio ambientale della Capitale, che sta valutando la complementarità dei ruoli fra i due Osservatori, riconoscendo evidentemente la validità e congruità di quello contestato da Cerroni. Pensiamo che sia evidente a tutti la necessità indifferibile di un monitoraggio indipendente, pubblico, coordinato e sistematico dell’impatto ambientale dei molteplici impianti industriali operanti a Malagrotta e nella Valle Galeria da mezzo secolo. E pensiamo che la provocazione, al tempo stesso scomposta e risibile di Cerroni, sia proprio in quegli aggettivi "indipendente, pubblico, coordinato e sistematico".

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