Conoscere i rapaci per poterli salvare

Martino Danielli, naturalista e attivista ambientale, ha un'azienda agricola dove pratica un'agricoltura ecologica e sostenibile. Appassionato animalista, ci parla dei rapaci, della drastica diminuzione degli esemplari in questi decenni e dell'importanza che hanno per l'ambiente. E soprattutto ci spiega come salvaguardarli.

Conoscere i rapaci per poterli salvare

La mia passione di naturalista mi ha portato, fin da ragazzino, ad interessarmi degli animali che vivevano nelle  campagne intorno alla mia casa. Tra le innumerevoli specie che frequentavano i pascoli, i campi e i boschi, vi sono stati e vi sono ancora diversi rapaci, sia diurni che notturni.

Si tratta di specie dalle caratteristiche fisiche, dall’ecologia e dal comportamento assai diversi fra loro, eppure tutte sono accomunate da due caratteristiche: sono all’apice della catena alimentare e sono predatori. Questi animali affascinanti e abbastanza elusivi hanno stimolato la mia curiosità e ammirazione, e con il passare degli anni e le frequenti letture di cui erano protagonisti ho imparato a conoscerli meglio, e di conseguenza a capire quanto siano importanti per l’ecosistema, quanto sia fragile il loro equilibrio e quanto sia in pericolo la loro sopravvivenza.

I rapaci sono ottimi volatori, hanno una vista eccezionale e un udito molto sviluppato; sono estremamente legati alla prole che accudiscono e nutrono con tutte le loro energie.

Uno dei rapaci più grandi e più in pericolo di estinzione è, per esempio, il gipeto. Un avvoltoio di grandissime dimensioni, che raggiunge i tre metri di apertura alare e i sette chili di peso. Vive nelle montagne più impervie e selvagge, come i Pirenei e le Alpi; ha una dieta estremamente specializzata, nutrendosi prevalentemente di ossa e tendini. La sua popolazione in Europa si aggira intorno ai duecento individui ed è pericolosamente minacciata di estinzione. Bracconieri e pastori ne hanno uccisi centinaia e centinaia nel corso dei secoli, fondamentalmente per ignoranza, dato che questi animali non rappresentano alcun pericolo per le greggi. Per questo, e per l’abbandono della pastorizia tradizionale, il gipeto è in declino un po’ ovunque.

Ho avuto la fortuna di poterlo vedere volare negli immensi spazi delle Alpi, dove lentamente sta ritornando a vivere grazie anche a progetti di reintroduzione.

Nel corso delle mie escursioni ho osservato molte specie di rapaci nel loro ambiente naturale. Uno di questi è il biancone, o aquila dei serpenti europea. Si tratta di un maestoso uccello dalla livrea molto particolare:la parte inferiore è bianca con striature scure, la parte superiore è bruna e la testa grigio-bruna. La sua dieta è quasi esclusivamente composta da serpenti, migra in autunno al di sotto del Sahara, dove trascorre l’intero inverno. E’ un animale maestoso e intelligente, poco conosciuto ed estremamente fragile.

I cambiamenti climatici, gli incendi, i tralicci dell’alta tensione e le attività criminali dei bracconieri hanno decimato i bianconi come altre decine di specie di rapaci. Per molti di loro il futuro è particolarmente incerto e pericoloso, rischiano l’estinzione e il declino, quando ancora poco si sa delle loro caratteristiche, dei loro comportamenti e del ruolo che li unisce agli altri organismi viventi.

Le migrazioni sono diventate sempre più difficili, i territori dove vivono da decine di migliaia di anni sono cementificati, inquinati e alterati in mille modi, l’ignoranza e la cattiveria di bracconieri e dei collezionisti hanno falcidiato intere popolazioni, i cambiamenti climatici alterano habitat e comportamenti.

Per questi motivi e per il fascino che esercitano su molte persone questi esseri misteriosi, ho deciso nell’ambito della mia attività di Guida Ambientale di realizzare un corso che abbia lo scopo di far conoscere questi animali e i loro problemi, ed allo stesso tempo insegni il riconoscimento sul campo attraverso l’analisi dei richiami e delle immagini di sagome e piumaggio. Il corso di ornitologia si svilupperà con l’intento di apprendere le basi della biologia e dell’ecologia dei rapaci.

Perché un aiuto concreto alla natura passa dalla sua conoscenza, ed in particolare dalla conoscenza dei meccanismi che regolano gli equilibri tra gli esseri viventi e l’ambiente che li circonda.

Questa è la mia filosofia di vita e la filosofia del mio lavoro.

 

 

 

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