Scorie nucleari, Sogin: pronta la lista con 52 siti

La Sogin ha presentato una lista con 52 siti potenzialmente adatti a raccogliere scorie nucleari. Ma la documentazione ufficiale rimarrà chiusa nel cassetto del Governo, almeno fino all'istituzione dell'Agenzia per la sicurezza del nucleare. Per l'attuazione del programma i tempi si allungano. Intanto al ministero dell'Ambiente mettono le mani avanti onde evitare le mobilitazioni dei territori: "si proceda con i piedi di piombo".

Scorie nucleari, Sogin: pronta la lista con 52 siti
La lista dei 52 siti potenzialmente adatti a raccogliere le scorie nucleari è pronta. Allegata alla documentazione che la Sogin (Società gestione impianti nucleari) - la società controllata dal Tesoro per la gestione degli impianti nucleari – ha completato nei giorni scorsi. Le zone più coinvolte sono quelle a cavallo tra Basilicata e Puglia, Puglia e Molise, Lazio e Toscana. Il nord Italia è stato toccato marginalmente per via di una fitta presenza di edilizia, fabbriche e ferrovie, mentre sono state escluse Sicilia e Sardegna, le località di alta montagna, le zone ad alta densità demografica, i terreni con rischio sismico rilevante, i luoghi soggetti a frane o allagamenti. Ma il lavoro svolto dalla Sogin rimarrà chiuso nel cassetto in attesa della istituzione dell'Agenzia per la sicurezza del nucleare, che doveva già essere avvenuta prima dell'estate. Manca pure la procedura di valutazione ambientale strategica che non è stata avviata e la carica di ministro dello Sviluppo economico che per ora sarà ricoperta ad interim dal premier Silvio Berlusconi. Proprio nei giorni scorsi, Berlusconi, in veste provvisoria di ministro, si è complimentato con la Sogin avvertendo però che la divulgazione ufficiale dei dati "potrà essere validamente attivata solo a seguito del verificarsi dei presupposti". Tempi ancora lunghi insomma, rispetto a quelli previsti per l'attuazione del programma nucleare del Governo. La prima pietra per il nucleare, infatti, era stata annunciata per il 2013, ma adesso si parla già di 2014. Corrado Clini, direttore per lo sviluppo sostenibile del ministero dell'Ambiente, mette le mani avanti per evitare le mobilitazioni dei territori. C'è bisogno di muoversi con i piedi di piombo,dice: "dobbiamo evitare quello che è accaduto con il deposito unico di Scanzano Jonico non si può decidere che si va lì se prima non si sono verificate le condizioni di fattibilità". sec.

Commenti

E questa è democrazia? Prima decidono a priori il ritorno al nucleare, contro l'ormai famoso referendun che lo aveva messo al bando, e ora Loro decidono in segreto dove stoccare le scorie nucleari senza interpellare i cittadini dei territori interessati. Esistono sistemi di produzione a basso impatto ambientale, perchè non li incentivano? Sicuramente non gli conviene. E la chiamano ancora "Democrazia", hanno un bel coraggio. E' ora che si vergognino.
congiulio, 27-09-2010 05:27
Provate a scrivere nel motore di ricerca yahoo:incidenti nucleari nel mondo, o altro,vedrete se non é pericoloso il nucleare quello che esce é impressionante.
Franco, 05-10-2010 10:05

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