Settimana Vegetariana Mondiale: cresce il popolo 'veg'

Termina domani, 7 ottobre 2011, la Settimana Vegetariana Mondiale promossa da attivisti e associazioni animaliste/vegetariane in tutto il mondo. In Italia e negli altri paesi il popolo dei vegetariani è in forte crescita. Recenti sondaggi rivelano infatti come la dieta ‘veg’ stia raccogliendo sempre più consensi.

Settimana Vegetariana Mondiale: cresce il popolo 'veg'
Dal 1 al 7 ottobre si celebra la Settimana Vegetariana Mondiale, istituita nel 2008 e promossa da attivisti e associazioni animaliste/vegetariane in tutto il mondo attraverso eventi gastronomici, incontri, conferenze, tavoli e quant’altro sui vantaggi dello stile ‘veg’. Tra gli appuntamenti merita di essere citato l’ormai consolidato World VEG Festival di San Francisco, in California, arrivato alla sua 40° edizione. In Italia sono state numerosissime le iniziative in ogni regione; tra queste, a Roma, al Garbatella Jazz Festival si è celebrata la giornata del 1° ottobre con un menù vegetariano e la raccolta di 250 firme per l’abolizione del foie gras. L’organizzazione della Settimana Vegetariana Mondiale consiste in un network di persone e associazioni aderenti le quali, ciascuna nel proprio paese, realizza iniziative sul tema facendosi a sua volta promotrice presso i volontari e altre associazioni in loco. Punto di riferimento della VW (Vegetarian Week) è il sito International Vegetarian Week gestito dall’ideatore, Mateus Mendes, attivista portoghese, dove ogni anno vengono raccolti i contributi dei partecipanti: materiale video e fotografico, divulgativo, articoli, resoconti delle attività, elenco dei vip e delle personalità che supportano l’evento, ecc. Quest’anno il supporter d’eccezione è stato Dan Piraro, famoso fumettista americano, vegan e attivista attraverso i suoi sketch, video e fumetti sul vegetarismo. La settimana vegetariana cade, non a caso, in concomitanza con la Giornata Vegetariana Mondiale – che si celebra il primo ottobre, dal 1977, e con un'altra ricorrenza significativa: il 4 ottobre, giorno di S. Francesco. Il Santo, patrono d’Italia insieme a S. Caterina Da Siena, è notoriamente simbolo dell’amore verso tutto l’universo creato, in particolare verso gli animali, al punto che adottò un regime alimentare rigorosamente vegetariano. Mai come quest’anno, per lo meno a Roma, la giornata dedicata a questo umile Santo, e la settimana ‘animalista’, si sono riempite di significato, grazie alla straordinaria iniziativa di un prete cattolico, Padre Tomasz Jaeschke. Padre Tomasz, che in Austria ha da sempre vissuto la sua fede come “Animal Pastor”, proprio in questi giorni è arrivato a Roma per raccogliersi in preghiera di fronte al Vaticano e invocare il diritto di tutti gli animali, come creature di Dio, ad essere rispettate. Dal 2 al 4 ottobre, si è recato ogni giorno in Piazza S. Pietro, per chiedere a Papa Benedetto XVI: “Quo vadis Vatikan?”, ossia qual è la strada che la Chiesa intende percorrere di fronte alla sofferenza di tutte le creature di Dio, umane e non umane. “Metterò un piccolo segno – dice Padre Tomasz – ricorderò a Papa Benedetto XVI quello che già gli ho scritto nel febbraio 2010: Santo Padre, di fronte alla sofferenza dei nostri fratelli animali, non dobbiamo più guardare da un altra parte… non dobbiamo davvero farlo più… Semplicemente perché non è leale nei confronti dei nostri fratelli, delle nostre sorelle, degli animali e neanche nei confronti dell’Uomo di Nazareth, che è venuto al mondo per annunciare l’amore incondizionato per tutte le creature e che per la sua lealtà e coraggio di dire la verità è stato crocifisso”. Padre Tomasz, profondamente convinto della necessità di un ripensamento serio e profondo da parte della Chiesa Cattolica, scrisse più di un anno fa una lettera al Papa con la quale esortava la Chiesa a prendere una posizione più consona allo spirito cristiano, inteso proprio come amore verso tutte le creature di Dio, sull’esempio di S. Francesco. Il Vaticano ad oggi non si è espresso in merito, non replicando in alcun modo alla lettera di Padre Tomasz, né tanto meno accogliendo la sua richiesta di essere ricevuto in Vaticano. Ma il Padre non si è perso d’animo e ha voluto ugualmente programmare una sua visita a Roma. Dopo i primi due giorni (2-3 ottobre) di ritiro solitario in meditazione silenziosa, digiuno e in preghiera – “come atto consapevole di solidarietà con tutte le creature viventi (animali ed umani), che non hanno la possibilità di comunicare verbalmente, di far sentire la loro voce e il loro urlo di dolore” - il giorno di San Francesco ha voluto incontrare tutti coloro che sostengono il suo messaggio. Dalle 16.00 in poi è stato infatti a disposizione per benedire gli animali di quanti hanno voluto essere presenti per testimoniare la loro solidarietà e un caloroso sostegno è venuto da parte del popolo vegetariano romano che ha sostenuto il suo coraggioso gesto accompagnandolo nel pomeriggio del 4 ottobre, nei momenti di preghiera e meditazione a piazza S. Pietro e, più tardi, a S. Giovanni, proprio ai piedi della statua dedicata a s. Francesco. In Italia e nel mondo il popolo dei vegetariani è in forte ed esponenziale crescita. Recenti sondaggi rivelano infatti come la dieta ‘veg’ stia raccogliendo sempre più consensi, soprattutto tra i più giovani, mossi non solo da motivazioni etiche e salutistiche ma anche da una maggior consapevolezza ambientalista. Il primato mondiale per la percentuale di vegetariani spetta all’India, con oltre il 20%. In Italia si oscilla tra il 9% e il 10% (Rapporto Eurispes 2011 e sondaggi AC Nielsen) per un totale quindi di 5-6 milioni di italiani che rifiutano di cibarsi di animali; di questi l’1% è vegan, esclude cioè ogni tipo di prodotto animale come latte, uova, miele, seta, ecc. Seguono Inghilterra con il 9%, la Germania con l’8%, l’Irlanda con il 6%, per arrivare ai fanalini di coda: 2% per Francia, Repubblica Ceca, Belgio, Portogallo, Norvegia e l’1% per Polonia, Slovacchia e Danimarca. Percentuali relativamente basse, ma in evidente aumento tanto che, sempre secondo Eurispes, nel 2050 i vegetariani in Italia arriveranno a 30 milioni. La dimostrazione di questa piccola rivoluzione in atto nei consumi alimentari è lo stesso mercato, che si popola di punti vendita, fiere, eventi, ristoranti, libri e siti appositamente rivolti ad un target di vegetariani e vegani. Il dato più significativo è la comparsa di prodotti per vegani nei circuiti della grande distribuzione alimentare: se fino a pochissimi anni fa per acquistare alimenti come seitan, tofu, latte e panna di soya era necessario rivolgersi ai negozi ad hoc – con i disagi dovuti alle distanze - ora li si può trovare tranquillamente anche in alcuni supermercati (Carrefour, Esselunga, Auchan, Coop, PAM) benché con una scelta ancora limitatissima.

Commenti

È piacevole vedere che l'Italia abbia questo primato positivo!
GioGio, 06-10-2011 09:06
Si, è vero, anche se l'ottima posizione in classifica dell'italia, per amor del vero, va detto che non è dovuta a una maggior sensibilità degli italiani verso una dieta più compassionevole o più salutista, bensì alla nostra tradizione culinaria. La dieta mediterranea, che si basa sul piatto forte della pasta e della pizza fa si che la carne già venga consumata 'naturalmente' in misura ridotta rispetto ad altri paesi. Quindi partendo da un comsuno di carne già ridotto è più facile passare all'eliminzaizione completa. MA c'è anche un altro aspetto, forse più importante. Pare che in Italia l'accezione della parola 'vegetariano' venga intesa in senso (molto) lato... Per cui in questi sondaggi spesso e volentieri chi si dichiara vegetariano non esclude completamente carne e pesce. Molte persone si definiscono vegetariane per aver eliminato solo la carne, ma continuano a mangiare il pesce; non solo, alcune si definiscono tali, anche se mangiano la carne.. saltuariamente!! D'altra parte i vegetariani stessi ammettono che quel 10% in italia non corrisponde proprio alla realtà.., volendo attribuire alla parola vegetariano il suo reale significato. Basta fare mente locale: ci risulta che su dieci persone che conosciamo una sia vegetariana? Bè, a me no... Però ben venga questo dato 'gonfiato', magari può essere d'incoraggiamento!!!
Giovanna, 08-10-2011 06:08
Dare al termine vegetariano un senso molto esteso non è sicuramente una prerogativa solo italiana. Dubito altamente che i vegetariani contati in Francia siano migliori di quelli in Italia. I dati sono dati, ma del resto come possono essere gonfiati possono anche essere sgonfiati ;-). Su dieci persone che conosco più di una è vegetariana.
GioGio, 11-10-2011 09:11
Secondo me la gente e sopratutto i mass media non vogliono sapere e non vogliono pensare alla sofferenza degli animali. Ora, grazie anche a internet si può essere più informati su questi argomenti e, sopratutto per i giovani, decidere di rinunciare alla carne e al pesce e a tutti i derivati animali. Penso che sapere le cose possa smuovere le coscienze.
Marta, 10-10-2011 11:10

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