"Macao non finisce qui", a Milano sgomberata la torre Galfa

Con un blitz di polizia e carabinieri è iniziato questa mattina, alle prime luci dell'alba, lo sgombero della torre Galfa di Milano, il grattacielo abbandonato da anni e occupato il 5 maggio scorso da lavoratori dell'arte e della cultura con l'obiettivo di creare un nuovo centro per le arti aperto a tutti: Macao. E davanti alla torre parte l'assemblea pubblica, "quasi in mille" per dire che il progetto comune non finisce qui. L'appello: “venite tutti, è il momento in cui Macao deve essere più forte”.

Dalle minacce si è passati ai fatti e vano si è rivelato l' appello lanciato nei giorni scorsi dai Lavoratori dell'Arte. È iniziato infatti questa mattina, alle prime luci dell'alba, lo sgombero della torre Galfa di Milano, il grattacielo abbandonato da anni e occupato il 5 maggio scorso da cittadini e lavoratori dell’arte, dello spettacolo e della cultura con l'obiettivo di creare un nuovo centro per le arti aperto a tutti. Lo sgombero (VAI ALLA DIRETTA VIDEO) è iniziato all'alba con un blitz di polizia e carabinieri ed è avvenuto senza incidenti. Una ventina di uomini sono entrati da via Galvani, altrettanti da via Fara, seguiti dai carabinieri in assetto antisommossa. Non c'è stato però bisogno di alcuna carica: le trenta persone che dormivano all'interno del grattacielo sono state radunate al piano terra, poi una parte degli occupanti è uscita senza opporre resistenza, mentre un piccolo gruppo è rimasto all'interno dell'edificio a guardia del materiale per gli spettacoli e gli eventi che si sono tenuti nei giorni scorsi. Gli occupanti hanno quindi ottenuto il permesso di poter rientrare a piccoli gruppi per prelevare il materiale. E mentre i Lavoratori dell'Arte abbandonano la torre, aumenta il numero delle persone che si trovano all'esterno dell'edificio, tra giornalisti, cittadini e sostenitori delle ragioni del collettivo Macao che dal suo sito internet ha invitato tutti a recarsi davanti al palazzo. In moltissimi hanno risposto infatti all'appello degli occupanti: “Venite tutti! La cultura non si sgombera!”. Davanti alla Torre Galfa è arrivato questa mattina anche Dario Fo, che era stato già ospite di Macao nei giorni scorsi, il quale ha definito “folle” il gesto dello sgombero. La notizia dello sgombero ha dato vita ad un’immediata mobilitazione su Facebook e Twitter: gli hashtag #iostoconmacao e #macao sono diventati trendtopic fin dalle 7 di questa mattina. “Tutta la mia solidarietà a #macao. Occupare uno spazio abbandonato e degradato per fare cultura non è un diritto, è un dovere!”, “Lo sgombero di #Macao è l'atto più grave che Milano subisce da almeno due decenni”. scrivono gli utenti su Twitter. C'è chi se la prende con la famiglia proprietaria del palazzo abbandonato da anni (“Dopo 7 anni di abbandono la famiglia Ligresti si sveglia?”) e chi si rivolge al sindaco di Milano (“Perché Pisapia permetti questo?”). Proprio ieri il sindaco Giuliano Pisapia aveva dichiarato che il Comune non aveva nessuna responsabilità nella decisione di un eventuale sgombero, in quanto non è proprietario dell’edificio, e che questa spettava ad altre istituzioni a partire dalla prefettura e dalla questura. "Siamo quasi in mille", dalla sua pagina Facebook Macao esorta tutti a recarsi davanti alla torre Galfa perché è proprio questo, scrivono i Lavoratori dell'Arte, il momento in cui Macao deve essere più forte. GUARDA LE FOTO Leggi anche: "Tutti su Macao", a Milano l'arte occupa la torre Galfa

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