Aspettando il referendum. Il popolo dell'acqua, una fucina creativa

Quello che segue vuole essere una raccolta ed un omaggio a tutti i contenuti informativi, i materiali, i contributi in varia misura prodotti dal 'popolo dell'acqua'. Azioni e relazioni che hanno contribuito in maniera fondamentale all'espansione di una coscienza per l'acqua pubblica. Un appello perché chi legge possa decidere di contribuire egli stesso, prendendo parte ai referendum del 12 e 13 giugno.

Aspettando il referendum. Il popolo dell'acqua, una fucina creativa
Uno dei più grandi inganni perpetrati dal potere ai danni della popolazione è stato convincerla della sua impotenza. Convincere ciascuno di noi che è impresa impossibile ai comuni mortali quella di agire concretamente sulla società che ci circonda. Persino insigni sociologi hanno accolto questa visione, accettando che la società contemporanea sia ormai troppo destrutturata e 'liquida' perché si possa sperare di afferrarne un lembo, un nodo, e maneggiarlo. Senza voler per questo sminuire o criticare l'opera di grandi pensatori – in alcuni casi veri e propri geni – quali Zygmunt Bauman, Richard Sennet e soci, penso che il movimento per l'acqua sia una dimostrazione che qualcosa, per cambiare la società, lo può fare, eccome, chiunque di noi. La diffusione a macchia d'olio del movimento, ignorato dai media tradizionali e osteggiato da una buona fetta della politica, è dovuta in buona parte proprio all'impegno dei cittadini nel diffondere quotidianamente informazione e consapevolezza. 'L'asta'. Lo spot per il referendum sull'acqua pubblica In una società in cui si è assistito alla transizione dalla comunità alla rete come modello di base della socializzazione – e questo, ahimè, al prezzo di gravi perdite a livello culturale e antropologico – c'è di guadagnato che le informazioni si trasmettono oggi ad una velocità senza precedenti e che chiunque può farsi al tempo stesso fruitore, veicolo e creatore di contenuti informativi. Bene, se fin qui ci siamo preoccupati – continueremo a farlo – di fornirvi aggiornamenti quotidiani sui prossimi referendum del 12 e 13 giugno, oggi vogliamo rendere omaggio proprio a coloro che – ciascuno con i propri mezzi, spesso poco più dell'innata creatività – hanno fornito contributi grandi e piccoli al movimento per l'acqua bene comune. E mi scuso fin d'ora visto che tralascerò, per dimenticanza o esigenze di spazio e di tempo, qualcosa o qualcuno, ma tante sono state le creazioni del popolo dell'acqua in questi ultimi mesi che certo non potrà un articolo enumerarle tutte. Quello che segue vuol essere una parziale rassegna, che dimostri l'importanza di questa particolare dinamica nella diffusione capillare del movimento e che, nella migliore delle ipotesi, spinga altre persone a farla propria. Iniziamo. Chi voglia organizzare una festa e far divertire e riflettere grandi e piccini, può scaricare gratuitamente il gioco dell'ACCAdueOca creato dal comitato Accadueò di Urbino. Una specie di gioco dell'oca gigante con le caselle a tema acqua e ripubblicizzazione: Santa Cannella, San Rubinetto, la banca (che fa stare fermo un turno in fila allo sportello) il call center della multiservizi, ecc. Come si vota: due sì per l'acqua pubblica E che dire della Mostra Educativa sull'Acqua, realizzata da un gruppo multidisciplinare nato in seno al Crap (Coordinamento romano acqua pubblica). La mostra è formata da 10 tavole che illustrano con immagini e parole semplici l'importanza dell'acqua in ogni aspetto della vita. La si trova scaricabile sul sito www.acquabenecomune.org. Una produzione particolarmente abbondante è stata quella dei video promozionali. Il comitato di Velletri ha realizzato lo spot 'L'asta', mentre Enzo Monaco ha voluto dare anch'egli un suo contributo ai referendum; un altro spot a costo zero lo ha girato il comitato provinciale di Lucca. E poi la campagna 'Bere comune' per sensibilizzare a bere l'acqua di rubinetto e a portarsi dietro la borraccia, invece che comprare acqua minerale in bottiglia. Un capitolo a parte, fin troppo ampio, meriterebbero i video che testimoniano le azioni svolte dai vari comitati: ce ne sono a centinaia, da ogni parte d'Italia. Alcuni testimoniano momenti storici, come la consegna delle firme in cassazione, le varie manifestazioni del 4 dicembre 2010 a Torino, del 26 marzo 2011 a Roma, presidi come quello di pochi giorni fa di fronte alla Rai. Altri presentano riflessioni, trovate improvvise, performance, concorsi. Molto altro ci sarebbe da dire, ma si capisce che l'angusto bacino di un articolo non è un contenitore di capienza sufficiente a raccogliere una produzione tanto vasta. Senza contare, poi, tutti quei materiali che, non essendo confluiti su internet, non possono essere rintracciati ex-post. Qui si vogliono fornire semplicemente degli esempi che siano di ispirazione ad altre persone per capire che tutti noi possiamo fare qualcosa per contribuire ad una causa in cui crediamo. Il popolo dell'acqua: in Cassazione un milione e 400mila firme Già, se vogliamo che questo referendum passi, tutti noi dobbiamo uscire dalla logica degli ascoltatori e farci produttori di informazione, con tutti i mezzi che sono a nostra disposizione. Immettere le nostre conoscenze in rete, fare rete noi stessi. Non è un'operazione facile o naturale, richiede sforzo e non vi garantirà neppure alcuna contropartita economica. Ma contribuire in prima persona alla diffusione delle informazioni è necessario se vogliamo a coinvolgere 25 milioni di persone.

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e anche http://reti.ilcambiamento.it/berecomune/
A, 10-05-2011 02:10

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