La crisi è un’opportunità. Per uscire dall’empasse

“Solo la crisi ci può salvare”, il nuovo libro di Paolo Ermani e Andrea Strozzi, sabato al Salone del libro di Torino mentre domani sarà presentato in anteprima nazionale a Villanova d’Asti. Intanto un assaggio delle riflessioni che scuotono l'ipocrisia...

«La crisi è una benedizione»: può apparire un’affermazione provocatoria, ma gli autori assicurano che non è per nulla campata in aria. È il messaggio che si trae dal libro “Solo la crisi ci può salvare” che sarà presentato domani, venerdì 13 maggio, in anteprima nazionale a Villanova D’Asti alle ore 20.45 a Palazzo Richetta, in piazza Supponito, alla presenza degli autori. Sabato 14 invece approderà al Salone del libro di Torino allo stand dell’editore Punto d’Incontro.

La chiave di lettura del libro?

Eccovi un assaggio del capitolo da titolo “La crisi è una benedizione: l’economia dei beni non monetari”.

«Vogliamo iniziare questa trattazione da una frase di Luca Zaia, esponente della Lega Nord e governatore del Veneto, il quale – dopo l’ennesima alluvione con tanto di morti – ad un intervista a Repubblica, rispondendo a una domanda sulla cementificazione del territorio, disse queste testuali parole:

Ora c’è la Crisi e il problema della cementificazione non c’è nemmeno più.

Forse non si è nemmeno reso conto di quello che ha detto, ma ha lo stesso involontariamente centrato il problema. Anche lui, infatti, dimostra che la Crisi è una benedizione, perché interviene efficacemente per limitare un problema come quello della cementificazione. Zaia ammette implicitamente che la cementificazione è un problema, ma la cementificazione aumenta il PIL, quindi se ne deduce che Zaia sia nemico del progresso e del bene del paese. Insomma, una frase che è un concentrato di contraddizioni, ma che rende però ben chiara la schizofrenia della situazione in cui da una parte si vuole la crescita del PIL, ma la crescita del PIL porta problemi, quindi meglio non avercela; e se poi non ce l’abbiamo siamo in crisi, ma la Crisi porta bene, perché non c’è la cementificazione, ma la cementificazione porta anche bene perché aumenta il PIL; e così via, in un avvitamento di contraddizioni insanabili. Contraddizioni insanabili, perché siamo di fronte ad un postulato completamente sbagliato cioè che la Crescita generi intrinsecamente dei benefici. Ma è ovvio, lo capirebbe chiunque: più Crisi c’è e meno aumenta il PIL; di conseguenza, si cementifica meno, si producono meno rifiuti, si sprecano meno risorse, si produce meno inquinamento, si risparmiano soldi, si sta meglio anche sanitariamente (visto che Big Pharma è una gigantesca macchina per fare soldi, che con la salute delle persone ha poco a che vedere). Quindi è evidente che più la Crisi si aggrava e maggiori benefici reali otteniamo, noi e l’ambiente. Anzi: di Crisi ce n’è pure poca. Dovrebbe inasprirsi sempre di più, un po’ come il costo dei combustibili fossili, che finché rimane troppo basso non darà possibilità di indurre grossi cambiamenti al modo in cui ci spostiamo. Visto che tanto l’argomento che tocca tutti più da vicino è “il soldo”, quando un litro di benzina costerà venti euro, forse ci renderemo conto e saremo costretti a cambiare qualcosa nelle nostre abitudini di mobilità».

Gli autori

Paolo Ermani, scrittore, facilitatore, formatore, consulente energetico, presidente dell’associazione PAEA Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente, tra i fondatori del giornale web Il Cambiamento e dell’Ufficio di Scollocamento; da venticinque anni si occupa di economie alternative, stili di vita, energie rinnovabili e risparmio energetico. Si è formato e ha lavorato nei maggiori centri europei per le tecnologie alternative.

Andrea Strozzi, ex-manager di direzione in banca per quindici anni, una mattina del 2014 non si ripresenta in ufficio e, da quel giorno, dedica competenze ed energie al progetto divulgativo e formativo “Low Living High Thinking”, da lui stesso fondato e ispirato a decrescita, bioeconomia e downshifting. Oggi scrive per il Fatto Quotidiano, il Cambiamento e altre testate.

 

Solo la Crisi ci può Salvare

Commenti

La crisi ha generato soprattutto una esasperazione della disuguaglianza tra le persone, tra quel 1% che comanda e sfrutta, quasi sempre in maniera crudele, il resto dell'umanità. La crescita della ricchezza non si è affatto arrestata, anzi è aumentata ma a favore sempre di meno soggetti. La crisi non è una cosa che è caduta dal cielo, è stata scientificamente e precisamente pianificata da chi ci comanda, ed è stata la scusa per una diminuzione di diritti, beni comuni e servizi pubblici soprattutto nei paesi, come il nostro, che si trovano in una posizione privilegiata da questo punto di vista. La stragrande maggioranza della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno, per loro la crisi cosa significa? cosa significa decrescita? Chi deve decrescere? Noi, d'accordo, ma soprattutto quel 1% che continuerà a distruggere la terra come se fosse di sua proprietà. Nel Medioevo tutta la popolazione Europea viveva con meno di niente, le risorse erano poche, ma pochi erano anche quelli che le detenevano; le risorse adesso sono tante ma sempre detenute da pochissimi, è lì che ci stanno riportando... La chiave di lettura della crisi è questa. Che poi abbia generato per caso effetti positivi è secondario..
elisabetta, 12-05-2016 01:12

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.