E' salpata Mediterranea, l’imbarcazione “scollocata”

E' salpata un’imbarcazione frutto di un grande progetto di scollocamento, ideato e voluto fortemente da uno “scollocato Doc”, Simone Perotti. Mediterranea è uno di quei progetti che dimostrano ancora una volta che se si vuole si possono realizzare anche imprese difficili, quasi impensabili, sogni che diventano realtà.

E' salpata Mediterranea, l’imbarcazione “scollocata”

Innanzi tutto lo staff di Mediterranea, per realizzare il proprio sogno, non si è voluto arrendere a sponsorizzazioni di facile introito ma di dubbia provenienza. Erano state offerte grandi cifre, che sono state rifiutate perché non in linea con gli obiettivi etici della spedizione. Un esempio che si auspica molti altri possano seguire. Oggi sono tanti quelli che alla fine accettano sponsor cadendo in contraddizione, malgrado il progetto lodevole o ambientalmente compatibile che si porta avanti.   La scelta di Mediterranea è stata quella del “co-sailing” cioè di farsi supportare soprattutto da chi crede nel progetto e vi parteciperà attivamente; una carta vincente non solo dal  punto di vista operativo ma anche contenutistico, di grande rottura rispetto alle logiche imperanti che quindi non sono intoccabili e immutabili. La forza economica delle persone singole, delle ditte e della finanza etica sono dirompenti e possono avere un peso notevolissimo per spostare gli equilibri di forza e di potere che troppo spesso si continuano a lasciare nelle mani dei soliti noti.

L’associazione Paea ha voluto supportare tecnicamente fin da subito  questo progetto (fornendo competenze e conoscenze nelle tecnologie sostenibili), non solo per il suo forte messaggio, ma anche perché è di importanza fondamentale il prezioso lavoro di salvaguardia ambientale e la grande sfida culturale che propone. In un mondo in cui si pensa ad alzare muri e vedere il diverso come nemico, fare un viaggio attraverso i vari punti di vista dei paesi del Mediterraneo dando voce alla cultura, all’arte, alla scienza, alla letteratura per riannodare i fili che legano i vari popoli, è di grande spessore e lungimiranza.

E’ ammirevole il coraggio delle persone che hanno realizzato il progetto e altrettanto ammirevole è la loro voglia di trovare speranza e vita, allontanandosi da pessimismo e chiusura.

A Simone, Daniela, Marco, Manuela, Giuliana e agli altri membri di questa esaltante avventura auguriamo non un buono, ma uno splendido vento, che li conduca a tutti i traguardi che ispirano i loro sogni.

Scheda tecnica

L’associazione Paea e il Parco energie rinnovabili hanno riqualificato energeticamente Mediterranea per rendere sostenibile non solo la navigazione, ma anche la produzione energetica. L'imbarcazione possiede eco-credenziali in grado di evitare di utilizzare fonti fossili per l'approvvigionamento energetico della vita di bordo, utilizzando un cocktail energetico che combina efficienza energetica , energia fotovoltaica e energia eolica.

Tutto è dimensionato secondo la formula del PeR e dell'associazione Paea del qb, ossia del “quanto basta”. 460w di fotovoltaico policristallino e 450w di generatore eolico sfruttati sapientemente da una tecnologia MPPT (Maximum Power Point Tracker) in grado di sfruttare al meglio anche pochi raggi di sole e gestire sapientemente i 550 Ampere di accumulo in batteria così da garantire sempre sicurezza e confort. Un illuminazione a LED e un monitoraggio costante della situazione energetica completano la dotazione tecnologica. I cablaggi e le connessioni sono stati accuratamente e sapientemente realizzati con particolari cavi in grado di resistere alle azioni corrosive del mare ed agli agenti atmosferici per oltre vent'anni. Anche la logica delle emergenze è stata considerata con un doppio sistema di regolazione di carica che permette di non rischiare mai una avaria totale del sistema.

Si ringrazia in maniera particolare Alessandro Ronca per il suo intervento e capacità tecnica.

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