Linda Maggiori ha 34 anni. Vive con suo  marito, Giovanni Angeli, di 36 anni, e tre figli, di 8, 5 e 3 anni in  un trilocale in affitto a Faenza. Lei, volontaria in varie associazioni,  ha fondato un gruppo di auto aiuto sull'allattamento, segue la  pannolinoteca comunale per il prestito dei pannolini lavabili, gestisce  laboratori di educazione ambientale nelle scuole ed è autrice di due  libri ecologici per ragazzi "Anita e Nico dal delta del Po alle Foreste  Casentinesi" e "Salviamo il mare". Il marito è educatore in una comunità di recupero per tossicodipendenti.  Insieme formano una famiglia che si definisce a “rifiuti zero”.
Perchè? Presto detto.
Perché fino a poco tempo fa, Giovanni ha lavorato come operaio  in una cooperativa sociale impegnata nelle discariche e nella raccolta  dei rifiuti: “Poi l’appalto della cooperativa è passato a una grande  multinazionale – racconta Linda – e, anche se la nuova azienda lo  avrebbe riassunto, mio marito non voleva accettare di lavorare per una  multinazionale poco etica. Così si è trovato disoccupato. Per fortuna  nella stessa cooperativa sociale c'era bisogno di un educatore. E lui,  laureato in psicologia, non se lo è fatto ripetere due volte!”.
Ma  l’esperienza nella raccolta dei rifiuti ha lasciato il segno: “Quando  mio marito lavorava nelle discariche ogni giorno tornava a casa  raccontandomi di scenari deprimenti – spiega Linda – abbiamo cominciato  così a impegnarci nei comitati locali contro gli inceneritori e le  discariche e a lottare per una raccolta porta a porta. All’epoca stavamo  meno attenti al nostro impatto ambientale, eravamo meno organizzati e  andavamo sempre al supermercato per fare spesa. Potrei dire che  spendevamo molti più soldi e più tempo. Ricordo che ogni volta era un  incubo buttare via l'immondizia, con quel bidone che si riempiva così  velocemente. Noi differenziavamo, ma gli imballaggi erano ugualmente  tantissimi. Plastica, carta e anche indifferenziata. Quando andavo a  fare la spesa al supermercato mi deprimevo, con quella lista lunghissima  di cose da comprare...”.
Poi un giorno, circa un anno fa, ecco  la lampadina accendersi: “Se davvero vogliamo vivere in modo ecologico  dobbiamo essere più coerenti anche nel campo rifiuti – si è detta Linda –  è giunto il momento di mettersi alla prova!”. Con un monitoraggio  attento dei rifiuti e una tabella in cui segnare chilogrammi e materiale  di scarto Linda ha iniziato un attento monitoraggio dei rifiuti. “Mio  marito all'inizio era piuttosto scettico anche perché io sono  disorganizzata, casinista e impulsiva, insomma un mix catastrofico e per  nulla promettente!” sorride Linda.
“Infatti all'inizio è stata  davvero dura – ammette – ma poi anche mio marito si è ricreduto! E ora  dopo un anno, abbiamo ridotto drasticamente tutti i nostri rifiuti e  abbiamo imparato a organizzarci, a recuperare, riusare, a  fare tante  cose in casa, abbiamo risparmiato tanti soldi e il bidone della  spazzatura non si riempie quasi mai, è una vera liberazione! Ormai  buttiamo i rifiuti solo una volta ogni 2 mesi. Quindi davvero un impegno  minimo”.
Dopo un anno a casa di Linda l’ammontare  dell’indifferenziata arriva a 0,6 kg annui a testa, contro una media  cittadina di 160 kg. Numeri non da poco, “ma alla portata di tutti”,  afferma lei. E per chi pensa sia impossibile, tutto è documentato sul  loro blog: www.famiglie-rifiutizero.blogspot.it
“Quando  tornare all'essenzialità non è una rinuncia ma una scelta consapevole e  motivata si riacquista il proprio, una grande energia vitale e si  istaurano rapporti più ricchi e vissuti – continua Linda – Tanta gente è  presa dal circolo vizioso sempre più lavoro, sempre più bisogni, sempre  meno tempo, sempre più consumo. Noi riusciamo a vivere con uno  stipendio da educatore, ma non dobbiamo mantenerci l'auto, facciamo a  meno di tanti prodotti (ce li autoproduciamo), non andiamo in palestra  (andiamo sempre in bici o a piedi), i nostri figli non fanno mille  attività e non facciamo costose vacanze. La gente pensa "che vitaccia" e  invece il tempo passato coi nostri figli, giocando al parco o andando  con loro in bici, è impagabile”.
Sì, perché Linda e Giovanni non  solo vivono a rifiuti zero, ma anche a emissioni zero! “La rinuncia  all'auto è stata una scelta dapprima forzata, poi sempre più motivata e  consapevole – racconta Linda – cinque anni fa un'auto ha invaso la  nostra carreggiata e ci è venuto addosso distruggendoci la macchina.  Guidavo io, i bambini erano dietro, ben legati. Per fortuna ci siamo  salvati tutti, ma da allora non ho più voluto guidare. Tutti cercavano  di convincermi, ma io dicevo: ma se non mi serve perché devo usarla?  Vivo in centro, vado ovunque in bici, piedi, treno, bus e se proprio  serve, in rari casi, chiedo passaggi. Tra l'altro tutti dovremmo  imparare a vivere con meno auto. In Italia ce ne sono più di una ogni 2  persone! – afferma – Anche mio marito non amava troppo l'auto. Abbiamo  provato ad aspettare a ricomprarcela. Col passare del tempo abbiamo  sempre più approfondito le ragioni per non avere l'auto, abbiamo  conosciuto altre famiglie che non l'avevano, creato una rete. Da allora  non l'abbiamo più ricomprata".
Ma come si svolgono le giornate di  una famiglia a impatto zero? 
“Io e mio marito di solito ci alziamo  all'alba per leggere, scrivere o meditare. I bambini si alzano alle  sette, facciamo colazione con i biscotti, con il kefir, cereali, pane e  crema spalmabile, o marmellata, tutti fatti in casa. Poi portiamo i  bimbi a scuola in bici. Se serve facciamo compere al mercato portandoci  sempre dietro sporte e contenitori da casa. Il più delle volte  acquistiamo tramite gruppo d’acquisto solidale o nei piccoli negozi in  città, che vendono sfuso o equosolidale. Mio marito va al lavoro in bici  (lavora a 10 km in collina). Prima di pranzo andiamo a prendere i  bambini a scuola. Se è bello facciamo un picnic al parco e restiamo là a  giocare fino al pomeriggio. Poi si fanno i compiti, si prepara la cena e  finito di mangiare si legge o si gioca insieme. Non abbiamo la  televisione!”.
Niente televisione e niente vestiti! “Non li  compriamo quasi mai… ce ne sono così tanti da passarsi tra familiari,  amici e conoscenti! - afferma Linda – A volte mia mamma ci regala scarpe  ecologiche comprate nelle fabbriche marchigiane”. Insomma in cinque con  un solo stipendio si vive bene comunque… “Certo! Ci bastano 300 euro al  mese per gli alimenti, 450 euro per l'affitto, e altre 100/200 euro per  tutto il resto. Se penso che in media una famiglia italiana spende più  di 2000 euro al mese...”.
A chi dice che non avrebbe mai il tempo  cosa rispondete? “Che anche noi con 3 figli, un lavoro, tanto  volontariato e impegno sociale non abbiamo certo tempo da perdere!  Spesso è solo una questione di organizzazione e abitudine. Ognuno fa  quel che può, magari iniziando con piccoli passi. Sicuramente bisogna  anche darsi delle priorità. Noi abbiamo scelto di dedicare più tempo  all'autoproduzione, alla cura sociale e al volontariato piuttosto che  alla carriera. Alcuni ci criticano, ma noi siamo felici così”.
E  vedendoli è difficile pensare il contrario: sereni, sorridenti,  tranquilli… come se non gli mancasse nulla! “Questo stile di vita ci ha  permesso di guadagnare molto… nelle relazioni con i nostri figli, con  la natura, con gli altri, con i bambini in difficoltà. Nanni Salio, del  centro Studi Sereno Regis diceva: ‘Troppe automobili, troppo cemento,  troppe case, troppi rifiuti, troppo cibo, troppi prodotti usa e getta  non creano un mondo migliore, ma ci impediscono di avere relazioni più  armoniose e distese tra noi e con gli altri esseri viventi’. Invece di  arricchirci ci impoveriscono. Ecco allora la scelta della semplicità  volontaria. E anche se come tutte le famiglie abbiamo i nostri momenti  di stanchezza, conflitto e crisi di base abbiamo quella consapevolezza  dell'immenso miracolo che ci è capitato e che ci circonda, che dobbiamo  tutelare. Una volta mio figlio mi ha detto ‘che bello non avere l'auto,  così possiamo sempre sentire il vento in faccia!’ Per ora questo mi  basta”.
Link: 
www.famiglie-rifiutizero.blogspot.it
          
      
      
                      
          







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