Srebrenica nel documentario “Una città tradita”

A vent’anni dal massacro compiuto a Srebrenica, è interessante guardare questo documentario “A town betrayed” (Una città tradita), opera di giornalisti norvegesi che propongono testimonianze, dichiarazioni, ricordi per ricostruire la pagina di una storia terribile che non va dimenticata. Ha ricevuto tante critiche ma anche elogi, ha fatto discutere ed è stato attaccato. Noi ve lo proponiamo.

Srebrenica nel documentario “Una città tradita”

Ciò che fa la storia, nel bene e nel male, viene vissuto o subìto da differenti prospettive, con occhi diversi, con ruoli e da palcoscenici diversi. Forse ciò che manca un po’ è la capacità di raccontare i fatti della storia, soprattutto quelli più tragici, fornendo a chi viene dopo le differenti prospettive dei protagonisti.

Nel film documentario “A town betrayed” vengono raccontate la storia dei popoli il cui sangue ha segnato i Balcani e le lotte che li hanno divisi nel tempo; si racconta di una guerra civile sanguinosa che ha devastato l’Europa orientale a due passi da casa nostra e di cui oggi spesso i giovani non sanno nulla. Ci sono le divisioni tra religioni ed emerge come ogni prospettiva possa portare alla “sua” verità, come non tutto sia o possa essere bianco o nero. Una cosa emerge chiara: che la guerra e la crudeltà non possono trovare giustificazioni in nulla e il sangue non può essere mai lavato con altro sangue, semplicemente non va versato. Il documentario, realizzato dai giornalisti Ola Flyum e David Hebdtich, ha destato non poche controversie; si sofferma su Srebrenica ma anche sui villaggi circostanti, su quanto lì è accaduto tra il 1992 e il 1995 durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina. Molti serbi furono uccisi quando comandante delle Forze Armate era Naser Oric, poi migliaia di musulmani vennero assassinati dall’esercito serbo.

Ola Flyum and David Hebditch hanno realizzato questo film sulla base del materiale registrato sul campo e utilizzando interviste a combattenti e testimoni di quei terribili eventi; poi, utilizzando quella documentazione, hanno ricostruito un’immagine differente della tragedia dei Balcani, almeno differente dall’immagine che solitamente emerge. Le fonti delle informazioni sono musulmani e sopravvissuti alla guerra che hanno spiegato come si siano sentiti traditi dai loro superiori. Tra i testimoni che compaiono nel film ci sono Sefer Halilovic, ex comandante dell’esercito boscniaco; Miodrag Mica Urosevic, cameraman in Bosnia; il patologo Zoran Stankovic, già ministro serbo della salute e della difesa; Hakija Meholjic, ex capo della polizia di Srebrenica; Huso Sahilovic, ex ufficiale dell’esercito bosniaco; Muhamed Filipovic, ex ambasciatore di Bosnia ed Erzegovina in Inghilterra.

 

Il Cambiamento vi propone questo documento e vi invita al confronto, educato, misurato ed equilibrato, che può essere parte molto importante di una crescita condivisa.

Il documentario ha i sottotitoli in italiano grazie alla traduzione del Forum Belgrado Italia e del CIVG.                                                                                                                                                                                                                                            

 

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