Manitonquat e l'ecovillaggio ispirato agli indiani d'America

Manitonquat, o “uomo che racconta storie di medicina”, sogna di creare una comunità fondata sulla Via del Cerchio che faccia tesoro degli insegnamenti dei nativi americani. Scrittore e poeta, della tribù dei Wampanoag, ha partecipato al summer camp presso il Villaggio Verde di Cavallirio (Novara): una settimana nella natura per vivere, insieme a un gruppo di famiglie, l'esperienza dell'ecovillaggio.

Manitonquat e l'ecovillaggio ispirato agli indiani d'America
“Dobbiamo recuperare la saggezza dei Popoli Nativi se vogliamo salvare il nostro pianeta. L’insegnamento è di vivere in cerchi, alla pari, con rispetto, stando vicini, cooperando e aiutandosi. Per milioni di anni questo sistema ha funzionato benissimo. Gli uomini, poi, hanno spezzato il cerchio e, assetati di potere, hanno cominciato a dominare la terra, le piante, gli animali e le altre persone, distruggendo l'ambiente”. Manitonquat, della tribù degli Assonet-Wampanoag del Massachusetts, non si rassegna e cerca una via “alternativa” partendo dai preziosi insegnamenti degli anziani della sua tribù. Detto anche Medicine Story o Story Teller, è autore di diversi libri. È “un sognatore, come ormai ne sono rimasti pochi”, scrive Luca De Santis, suo grande amico, nell'introduzione all'edizione italiana del libro Cambiare il mondo. “Ma non sogna soltanto: nonostante abbia già compiuto 80 anni, dedica ancora tutta la sua vita e le sue risorse a realizzare la sua aspirazione: quella di creare una comunità fondata sulla Via del Cerchio, dove l'amore, la consapevolezza, la fratellanza, il rispetto per ogni essere vivente siano sempre presenti”. Quest'estate Story, come lo chiamano gli amici, è venuto in Italia insieme alla moglie svedese Ellika Linden, lasciando temporaneamente i boschi del New Hampshire, dove vive in una casetta di legno con lo stretto indispensabile. Al summer camp, organizzato presso il Villaggio Verde a Cavallirio (Novara), ha incontrato famiglie provenienti da diverse regioni d'Italia e da oltre confine che hanno sperimentato con lui la vita di comunità. Una settimana di immersione totale nella natura e di danze, canti e racconti intorno al fuoco, come ai tempi degli indiani. I bambini ricorderanno forse questi giorni vissuti in mezzo al verde, insieme a mamma e papà, come un'esperienza “fuori dal tempo”: ripenseranno ai giochi, al falò serale, intorno al quale si appisolavano 'ninnati' dalla musica e dai racconti. Tra i partecipanti al summer camp, c'erano affezionati, che già avevano provato l’esperienza, e persone che hanno sentito, per la prima volta, l'esigenza di “sconnettersi” dal mondo. E il campo, dove alcol e droghe sono vietati e la vita quotidiana è “sospesa”, è il posto giusto per “riequilibrarsi”. Alcune attività hanno proprio questo obiettivo. La giornata prevede momenti d’incontro divisi per piccoli gruppi, i “clan”, in cui i partecipanti possono parlare liberamente secondo le regole del Talking Stick, “il bastone della parola”. Si tratta di un metodo ereditato dai nativi americani. “Chi ha in mano il bastone ha diritto di parola e apre il proprio cuore agli altri, senza fretta, in sicurezza, nel rispetto e nell’accoglienza di ciò che viene detto”, spiega Claudio Proietti, uno degli organizzatori del campo, “senza paura di essere giudicato o interrotto e nella piena attenzione dei presenti”. In altri momenti, durante le attività in cerchio con Emmy Rainwalker, oltre che con Manitonquat e Ellika, i partecipanti hanno sperimentato la tecnica del Co-counseling: una modalità di ascolto attivo e reciproco in cui il tempo viene diviso in parti uguali tra due persone che, a turno, parlano e ascoltano con rispetto e senza interrompere. Queste attività facilitano la comunicazione profonda ed empatica tra i membri del clan che raramente, racconta Manitonquat, decidono di cambiare gruppo. Di solito, si rafforza il legame e, in alcuni casi, da esperienze come questa nascono veri propri esperimenti di vita comunitaria. Esistono ormai molti ecovillaggi nel mondo, connessi tra loro da una rete chiamata GEN, Global Ecovillage Network, esperimenti che puntano a trovare una soluzione alternativa alla società globalizzata. Il mondo in cui viviamo crea individualismo e infelicità, dice Manitonquat. Le città sono troppo grandi, alienanti e inumane. Solo in piccoli gruppi ogni individuo può essere ascoltato e conosciuto da tutti gli altri membri. Per questo, bisogna creare realtà più a misura d'uomo. Ma non c'è un'unica ricetta. “Nessuno può costruire una teoria che funzioni per ogni individuo e per ogni società”. Ciascuna comunità deve organizzarsi come meglio crede. Secondo Manitonquat, è importante che gli ecovillaggi diventino autosufficienti e producano cibo biologico ed energia “pulita”, sfruttando il sole e il vento. Gli animali devono essere rispettati al pari degli uomini. Ogni ecovillaggio, poi, dovrebbe specializzarsi in qualcosa, diventare un punto di riferimento per quanti vogliono approfondire un'arte o una scienza. La proprietà privata è ammessa? Manitonquat ribadisce che ogni comunità deve trovare la sua strada al riguardo. Fa però l'esempio di Christiania, quartiere parzialmente autogovernato di Copenaghen, in Danimarca. Qui i residenti pagano un affitto e nessuno può comprare o vendere la propria casa. I bisogni primari, come il cibo, i vestiti, oltre che l’arredamento per le case e gli elettrodomestici possono essere acquistati mediante una cassa comune. Per quanti lavorano nel campo, dice, lo stipendio dovrebbe corrispondere all'attività svolta. Chi fa un lavoro meno gratificante, ad esempio le pulizie, dovrebbe prendere di più. Ogni villaggio, comunque, può adottare la soluzione che ritiene giusta e optare per una modalità in cui vige la totale comunanza dei beni o una in cui sono previsti la proprietà privata e un sistema di tassazione. Lui preferisce la piccola comunità in cui si dia meno importanza al denaro e all'economia e più alle relazioni. D'altra parte, Manitonquat abita in una piccola casa di legno, costruita con le sue mani. Non ha grandi proprietà e vive con una modesta pensione erogata dal Governo. I soldi raccolti durante le attività svolte in Europa, come quella al Villaggio Verde, vengono utilizzati per sovvenzionare la scuola nella natura, progetto destinato ai bambini, e un programma per i detenuti negli Stati Uniti: Story insegna Co-counseling in sei prigioni ed è punto di riferimento per la liberazione dei Nativi della costa orientale. Ma cosa succede se qualcuno vìola le leggi all'interno della comunità? Come viene punito? Manitonquat rigetta completamente la filosofia della punizione che ritiene inefficiente e dannosa. Per questo, è importante che l'educazione, fin dall'infanzia non si fondi su questo principio. La prima volta che un bambino viene punito si creano due sentimenti negativi: che esista un nemico e che in lui ci sia qualcosa di sbagliato. I bambini apprendono più velocemente, facilmente e profondamente ricorrendo all'apprezzamento, all'elogio e all'incoraggiamento. Devono imparare, poi a esprimere spontaneamente i propri sentimenti, a ridere, piangere, urlare senza paura di essere derisi. Solo così riusciranno a instaurare una migliore comunicazione con gli altri. Oggi l'economia governa il mondo. Come possiamo uscire da questo sistema? Il sistema economico dipende dalla crescita. Perché sopravviva bisogna costruire sempre di più e coprire la Terra di rifiuti, produrre senza posa e comprare… comprare. I soli valori promossi nella società del progresso sono la vanità personale, l’invidia e l’avidità, scrive Manitonquat nel suo libro Cambiare il mondo. La società globalizzata ci rende individualisti. Bisogna tornare a un sistema fondato sul cerchio, su piccole comunità perché “gli esseri umani sono per loro natura tribali. Hanno bisogno di stare vicini tra loro. Il più grande crimine della nostra cultura è renderci sospettosi e indurci ad avere paura dei nostri simili. Lo scopo dei campi estivi è di aiutarci a essere tutti più vicini nei giorni in cui si sta assieme, e scoprire cosa vuol dire veramente essere 'umani', prendersi cura l'uno dell'altro e condividere, ridere e piangere, sognare e progettare insieme.
Per questo sono previsti corsi dove si insegna a lavorare sui sentimenti, sulle relazioni e a liberarsi dagli schemi sociali oppressivi. Questo è il motivo per cui ci si riunisce per raccontare storie, per cantare, ballare, fare musica insieme e condividere i talenti creativi. Il cuore del Campo è allora il Clan, un gruppo abbastanza piccolo dove tutti possono aprire i loro cuori, cucinare insieme, prendersi cura dei bambini e creare canzoni e rituali per le celebrazioni tribali”. Le fotografie sono di Claudio Romani

Commenti

Figlio di una cultura estremamente diversa, di un periodo storico differente, ma molto simile nelle sue parole ed idee ad anarchici socialisti come Kropotkin. Le buone idee non hanno confini geografici o storici. ;)
Stregaa, 24-08-2012 05:24
le buone idee restano tali se non inizi a piccoli passi "magari per gioco" VOGLIAMO GIOCARE? ;-) dovelomettiamo@libero.it
nuovavita, 04-09-2012 07:04
stregaa :-) provare a mandarmi un email? cohousing con questi passaparola continua a restare un rifugio di eremiti (mio pensiero ...e non solo) vivere in gruppo e continuare a lavorare nella folla COSA CAMBIA??? sempre mio pensiero personale da artigiano c'è la fareste di punto in bianco a vivere di natura nella natura IN ETERNO?
nuovavita, 10-09-2012 11:10
Non vedo nel mio futuro un'altra possibilità, un modo diverso di vivere. Queste cose le avevo già dentro da quando avevo 15 anni se non prima. Ce la farei a fare questo salto di punto in bianco? La risposta è SI' sicura al 100%!!! Ho sempre sofferto il fatto di vivere in un posto "civilizzato". Presto farò questo passo in concreto andando a vivere in un ecovillaggio.
Francesca, 10-06-2013 11:10
Condivido in pieno quanto proposto da Manitonquat. La sintesi è che bisogna riscoprire il "tutto" in ciò che apparentemente è nulla ed allontanarsi da ciò che sembra tutto ma che poi si riduce ad essere "nulla" Ho piu di sessant'anni e da sempre conduco una vita "alienata" in un sistema alienato, se dovessi un giorno rinascere vorrei che la mia vita fosse come quella proposta dal vecchio indiano. In armonia con me stesso, gli altri e l'intera creazione. Il resto è solo oblio.
Norman, 07-05-2015 09:07

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