Siamo in crisi o in trasformazione?

Oltre mille gruppi di acquisto collettivo, centinaia di giovani e adulti che progettano di recuperare borghi o luoghi abbandonati per costruirsi una vita più umana, ma i media non ne parlano. Perché? Risponde Paolo Ermani: "Per chi sorregge il sistema della impossibile crescita infinita in un mondo finito, siamo in crisi. Per chi invece pensa alla sopravvivenza della vita sulla terra, siamo in trasformazione".

Siamo in crisi o in trasformazione?
È evidente che per chi vive di potere, di soldi e della vendita di qualsiasi cosa: siamo in crisi poiché per tenere in piedi un sistema simile c’è bisogno di un potere d’acquisto crescente all’infinito e anche questo è evidentemente impossibile, così come poter continuare a riempire discariche, cantine, case e garage. Lontano da questa deriva, c’è tutto un mondo variegato che non aderisce alla follia e che si sta organizzando di conseguenza. Ovviamente non è rappresentato dai media che sono ampiamente foraggiati dallo stesso sistema della follia ma esiste. Ogni tanto per folklore sui media appare qualche articolo sul manager che si è licenziato e fa il pastore oppure la ditta che va a gonfie vele nel settore biologico ma dietro ad una notizia del genere ci sono centinaia di persone che stanno facendo percorsi simili, c’è tutta un economia parallela che sta crescendo. Ovunque ci sono disertori, ci sono già oltre mille gruppi di acquisto collettivo fra formali e informali, ci sono centinaia di giovani e non che, senza lamentarsi, si rimboccano le maniche e stanno progettando di recuperare borghi o luoghi abbandonati per costruirsi un lavoro sensato, avere una vita più a contatto con la natura e loro stessi. Ovviamente i media non possono parlare di tutto ciò come una alternativa reale al suicidio collettivo e quindi al massimo danno notizie spot, ma per il resto è un martellamento continuo sullo spread, sulla possibile tragedia se la Fiat vende meno macchine, se i nostri marchi storici entrano in crisi, il tutto condito dal solito ricatto occupazionale in cui i sindacati invece di farsi venire idee alternative, ci cascano sempre dentro con tutte le scarpe. Viene creato artificiosamente questo clima di panico e paura generalizzata così da imprimere nella testa delle persone che se non si fanno sacrifici, se non si sorregge la baracca, sarà una catastrofe. Invece è proprio lasciando al suo destino questo sistema morente che può nascerne un altro, di sopravvivenza e vita reale. Non bisogna seguire i lamenti, non bisogna pensare che solo rianimando il moribondo avremo delle possibilità. Il moribondo scalcia e cerca di aggrapparsi con tutte le sue forze e i suoi potentissimi mezzi, per cercare la nostra approvazione, il nostro aiuto, il nostro sacrificio per permettergli di riprendersi e di continuare imperterrito a sfruttarci e distruggere. Il mondo nuovo che sta nascendo ha bisogno di molte menti, braccia ed energia e queste forze non devono svendersi o prestarsi ad un sistema che non poteva che entrare in crisi irreversibile e che mai supporterà un miglioramento effettivo della salute del pianeta e nostra.

Commenti

Panico e lamenti nel mondo vecchio che va alla deriva, che rantola, che soffoca.....Il mondo nuovo che attende di rifondarsi, che forse ha già cominciato la lenta ma inesorabile ascesa.
carlo carlucci, 20-07-2012 10:20
A proposito di "diserzione", ben vengano i disertori del sistema economico ortodosso adesso in crisi, ben vengano i progetti alternativi e basati sull'"obiezione di coscienza" diretta ad una maggiore sostenibilita' ambientale, ma ho il sospetto che se non avremo veri "disertori" e "obiettori di coscienza" nel senso letterale e cioe' in senso militare questi ci costringeranno alla guerra. Se avete un parente, un amico, un conoscente che milita in un "esercito" e vuole arruolarsi digli di "smettere".
spartan3000it, 20-07-2012 01:20
Sono perfettamente d'accordo col contenuto dell'articolo. Mi piacerebbe moltissimo che fosse data la più grande pubblicità a tutte le iniziative di quel genere. Non posso pretendere che queste notizie siano trasmesse dagli inutili telegiornali italiani, ma mi piacerebbe sapere dove sono questi gruppi e come sono organizzati.
Sergio, 20-07-2012 04:20
mi e- piaciuto molto il Vostro articolo. io vivo a Saslomaggiore e qui vicino stanno nascendo o sono nate molte delle iniziative di cui parlate. penso dovremmo farlo presente ai giornalisti piu_ coraggiosi, magari ne viene fuori qiualcosa di buono e finalmente si parla di questa economia @parallela @ nata per poi rimpiazzare l-obbrobrio socio/economico in cui oggi anneghiamo. da ani mi occupo di energia alternativa, di ecologi, crescita bilanciata.ecc. grazie Franco Bressanin
farnco bressanin, 20-07-2012 05:20
condivido quanto scritto da Paolo Ermani. Non si può crescere all'infinito; o meglio non si possono continuare a sfruttare le materie prime, le persone che sono costrette a lavorare a basso costo e con sempre meno diritti, etc. Ne consegue che il sistema economico attuale è profondamente sbagliato; a mio avviso il sistema economico dovrebbe basarsi in primis sullo star bene delle persone, tutte e non solo una parte. Bisognerebbe imparare a recuperare invece di gettare via e comprare nuovo. Si potrebbero creare un'infinità di posti di lavoro per il mantenimento dell'ambiente. Insomma, qualità e non quantità.
Giovanni Gregoretti, 20-07-2012 05:20

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.