Energia: il Governo adotta una nuova strategia nazionale

Il Governo ha adottato ieri il provvedimento relativo alla Strategia energetica nazionale (SEN), che verrà messo a consultazione. Secondo il WWF si tratta di una “mera messa in ordine dell'esistente” e di una strategia che rischia di “incentivare la tendenza agli investimenti sbagliati”.

Energia: il Governo adotta una nuova strategia nazionale
Meno dipendenza dall'estero, bollette più leggere per le famiglie, efficienza energetica, aumento della produzione da rinnovabili. Il Governo ha adottato ieri il provvedimento relativo alla Strategia energetica nazionale (SEN), che verrà messo a consultazione. La strategia proposta dall'esecutivo ha come obiettivo un'evoluzione graduale ma significativa del sistema ed il superamento degli obiettivi europei 20-20-20, con i seguenti risultati attesi al 2020: allineamento dei prezzi all'ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche (elettricità, gas e carburanti) Le linee guida prevedono poi la riduzione dall'84 al 67% della dipendenza dall'estero, “grazie a efficienza energetica, aumento produzione rinnovabili, minore importazione di elettricità e maggiore produzione di risorse nazionali”. Si prevede inoltre una riduzione di circa il 19% di emissioni di gas serra (superando gli obiettivi europei per l'Italia pari al 18% di riduzione rispetto alle emissioni del 2005) ed il 20% di incidenza dell'energia rinnovabile sui consumi finali lordi (rispetto al circa 10% del 2010). Secondo la strategia del Governo, poi, le rinnovabili dovrebbero diventare la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas. La nuova strategia energetica nazionale contempla l’arco temporale che va dal 2013 fino al 2020. “Una strategia a corto respiro”, è stata definita dal WWF che contesta alla SEN anche la mancanza di scelte chiare sulle rinnovabili e l'ambiguità sulle fonti. Secondo l'associazione ambientalista il documento posto in consultazione è sostanzialmente “una mera messa in ordine dell’esistente e un’enunciazione di principi che poi non trovano applicazione negli strumenti messi in campo”. “Una strategia, per definizione, deve coprire un arco temporale lungo e poi determinare delle tappe intermedie a breve e medio termine. Il documento del Governo, al contrario, ha un raggio d’azione di appena 7 anni, cioè punta direttamente al breve termine”, ha affermato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. “Il fatto che si tratti di un mero documento di ‘ordine’ - continua Midulla - è confermato dalla totale inadeguatezza degli strumenti messi in campo per rafforzare rinnovabili ed efficienza energetica, anche rispetto all’orizzonte europeo; tali strumenti sono addirittura dei limiti nel caso delle rinnovabili elettriche”. Secondo il WWF, la SEN rischia di incentivare la tendenza agli investimenti sbagliati il cui costo viene poi pagato dal Paese. L'associazione è anche contraria allo sviluppo dell’estrazione di idrocarburi. “Se qualcuno vuole estrarre lo shale gas in Italia, - continua Midulla - sarà bene che si tolga subito l’illusione che provocare micro terremoti in un Paese sismico sia anche lontanamente accettabile, oltre che sostenibile; inoltre, per il petrolio, visti gli scarsi risultati attesi e le scarse royalties percepite dallo Stato, perché consentire di ridurre il Paese uno groviera?”. Il WWF sottolinea infine che gli ambientalisti non hanno condiviso la bozza prima che fosse posta in consultazione, a differenza di quel che avviene in Europa e nei maggiori paesi Europei. “Non si capisce perché il Governo si fa dire cosa fare da chi ha interessi particolari e non interagisce con quella parte della società civile e con chi difende l’interesse generale e dell’ambiente”.

Commenti

Modifiche al piano energia per sviluppo: 1.il costo energia è troppo alto ed incide 21 punti sui 42 complessivi per cui va dimezzato a 10 2.come si dimezza il costo energia? Passando all'hydro modulare che darebbe elettricità a 30 euro al MWh contro i 60 euro a MWh del gas.Poi si converte parte dell'elettricità da hydro in syngas che viaggia in gasdotti.Le centrali e le bioraffinerie possono tranquilamente lavorare syngas sostitutivo al 50% metano importato 3.dobbiamo sostituire il gas importato con syngas fatto in Italia da acqua e vento,non solare che costa troppo 4.non spendere niente per hubs(30 miliardi) ma solo per navi gassificatrici da 300 milioni l'una.L'errore fatto 20 anni fu di credere solo nei gasdotti non costruendo gasiere e navi rigassificatrici 5.dato che abbiamo una buona rete gas immettiamo in essa il 50% syngas da rinnovabili e trasferiamo il syngas alle bioraffinerie per produrre biofuels.
Pier Luigi Caffese, 18-10-2012 02:18

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