Referendum: catene umane nel weekend, a Montecitorio il presidio permanente

"L’adesione alle catene umane è stata molto buona: un serpentone complessivo di 10 chilometri per chiudere il nucleare italiano”. Il Comitato 'Vota Sì per fermare il nucleare' commenta positivamente il successo delle catene umane che sabato e domenica hanno attraversato la penisola per fermare il nucleare in Italia. Intanto a Montecitorio, i comitati organizzano un presidio permanente contro il decreto Omnibus che "prende in giro gli italiani".

Referendum: catene umane nel weekend, a Montecitorio il presidio permanente
"Un altro messaggio forte e chiaro contro il nucleare e contro i trucchetti per tappare la bocca agli italiani sabotando il referendum. Gli italiani non abboccano". Così il Comitato 'Vota Sì per fermare il nucleare' ha commentato il "successo" delle catene umane che nello scorso weekend hanno attraversato la penisola per dire no al nucleare. Il Comitato parla di "un serpentone di oltre 2 chilometri e mezzo che ha collegato il centro di Caorso con gli impianti dell’ex centrale". E poi a Chioggia, uno dei siti giudicati idonei ad ospitare nuovi impianti atomici, la catena umana ha colorato con le bandiere gialle del comitato quasi 4 chilometri di spiaggia. E ancora i cortei di Saluggia, nei pressi del deposito di combustibile irraggiato, di Scanzano Jonico, indicata nel 2003 come sede del deposito nazionale delle scorie, di Palma di Montechiaro (Agrigento), altro sito papabile per una nuova centrale. E ancora, le manifestazioni a Nardò (Lecce) e alla foce del fiume Sele (Salerno), anch’essi candidati ad ospitare una centrale. Catene umane anche a Monfalcone e Termoli, entrambe zone individuate come possibili siti di centrali nucleari, e Montalto di Castro dove il nuovo programma nucleare italiano potrebbe ripartire dal vecchio progetto di costruire qui due reattori. "L’adesione alle catene umane è stata molto buona: un serpentone complessivo di 10 chilometri per chiudere il nucleare italiano - spiega il Comitato -. Segno che nonostante la disinformazione e la censura che si è abbattuta sui referendum, e il tentativo in corso alla Camera di farlo saltare senza dare l’addio al programma atomico, gli italiani non abboccano". Secondo le associazioni, infatti, “non basterà qualche mese o qualche anno per cancellare le immagini terrificanti di Fukushima, come non sono bastati 25 anni a far dimenticare Cernobyl. Chi lo spera si illude. Gli italiani dicono no al nucleare". Intanto, i comitati referendari 'Vota Sì per Fermare il Nucleare' e '2 sì per l'Acqua Bene Comune' hanno organizzato un presidio permanente davanti a Montecitorio "per i referendum e la democrazia". Il presidio sarà attivo a partire dalle 15 di oggi pomeriggio e andrà avanti fino alle 24 di domani. Un'azione collettiva contro il decreto Omnibus, in discussione alla Camera. "Norma che prende in giro gli italiani con un finto addio al programma atomico e punta a cancellare il quesito sul nucleare sottraendo ai cittadini il diritto a scegliere sul loro futuro" spiegano i comitati. Allo stesso modo "il governo sta tentando di depotenziare i referendum sull'acqua, proponendo la creazione di fantomatiche autorità garanti". La mobilitazione, che verrà replicata nell’intera giornata di domani, vuole richiamare l'attenzione anche sulla "necessità di garantire il diritto ad una corretta ed adeguata informazione rispetto alla scadenza referendaria" spiegano sempre i comitati che denunciano "la censura che ha colpito i referendum e il silenzio quasi assoluto della tv pubblica" e chiedono sia data ampia visibilità all'appuntamento elettorale del 12 e 13 giugno.

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