Il Decreto Liberalizzazioni penalizza il fotovoltaico sui tetti

Oltre allo stop agli incentivi per tutti gli impianti fotovoltaici a terra in area agricola, l'articolo 65 del Dl Liberalizzazioni, nella versione approvata al Senato, estende il divieto anche agli impianti sui tetti di potenza maggiore di 200kW in campagna. Ma che senso ha frenare la diffusione dei tetti rinnovabili in area agricola?

Il Decreto Liberalizzazioni penalizza il fotovoltaico sui tetti
Dopo lo stop agli incentivi per tutti gli impianti fotovoltaici a terra in area agricola, l'articolo 65 del Dl Liberalizzazioni, nella versione approvata al Senato, estende il divieto anche agli impianti sui tetti di potenza maggiore di 200kW. “Perché mettere un limite al fotovoltaico sui tetti in area agricola? Che senso ha frenare la diffusione dei tetti rinnovabili in campagna?”. È quanto si domanda Legambiente che considera il provvedimento dell'esecutivo “assurdo” in quanto discrimina gli agricoltori rispetto a tutti gli altri soggetti proprietari di un tetto, impedendo l'integrazione tra fonti rinnovabili e agricoltura. D'altra parte, la nuova versione dell'emendamento riapre la possibilità di realizzare impianti fotovoltaici a terra in area agricola, sia per quelli che hanno già il titolo abilitativo e che hanno due mesi di tempo per realizzare impianti anche di grande taglia e senza limiti, che per progetti che riescono a ottenere il titolo abilitativo entro la data di entrata in vigore del Decreto Legge, che hanno ancora 6 mesi di tempo ma devono rispettare alcuni limiti, di dimensione massima di 1 MW e di superficie occupata. Secondo il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini le associazioni agricole dovrebbero ora far sentire la propria voce per esigere che venga rispettato un giusto diritto, così come hanno fatto le imprese. A contestare le ripetute modifche del quadro normativo relativo al fotovoltaico sono anche le aziende associate Anie-Gifi secondo cui il futuro del settore rischia di essere compromesso, malgrado costituisca un comparto trainante per l'economia nazionale. L'associazione torna a lanciare l'allarme sui continui cambiamenti nel quadro normativo relativo al fotovoltaico. Secondo il presidente Natalizia, lo sviluppo del settore rischia di essere compromesso, nonostante il fotovoltaico rappresenti un comparto trainante per l'economia nazionale. Secondo Valerio Natalizia, presidente dell'associazione Anie-Gifi, l'autoproduzione ed il consumo contestuale di energia elettrica prodotta dagli oltre 280.000 impianti fotovoltaici sulle coperture di edifici e sui tetti residenziali costituiscono infatti “un volano per il rilancio dell’economia nazionale”. Ecco perché, sostiene Nataliazia, “i continui attacchi al settore fotovoltaico provenienti da diverse fonti non rendono i giusti meriti ad un comparto che contribuisce in maniera determinante all’indipendenza energetica nazionale”. Secondo i dati forniti da Terna, nel 2011 il fotovoltaico ha coperto il 3% della domanda elettrica nazionale (con un picco del 6% ad agosto 2011) con un incremento rispetto di circa il 400% rispetto al 2010.

Commenti

RINGRAZIO DI CUORE TUTTE LE ASSOCIAZIONI E PERSONE CHE SI SONO BATTUTE PER QUESTO SANO OBIETTIVO, STRTEGICO ED ECONOMICO. PURTROPPO SIAMO E RESTEREMO GOVERNATI DA UN GRUPPO DI MEDIOCRI E RETROGATI. BENE PER IL DEMANIO !!!!! BENE PER I SOLITI POCHI. REGALO LA MIA A.U., CONTRATTI E LAVORI PROPEDEUTICI EFFETTUATI ,PER UN IMPIANTO DA 980 KW A TERRA - PERFETTO - NON HO VOLONTA' E RISORSE ECONOMICHE PER COMPLETARLO NEI 60 GIORNI CHE MI CONCEDONO (IMPIANTO AUTORIZZATO NEL 2011, RIENTRANTE NEL COMMA 6 ...) SCRIVETE IN DIREZIONE PER AVERE IL MIO CONTATTO, CHE AUTORIZZO CON LA PRESENTE A FORNIRE. NON E' UNO SCHERZO!!!!! OGGI 8 MARZO , PER LA MIE "FESTA" VORREI CHE QUALCUNO ESAUDISSE IL MIO DESIDERIO. SAREMMO SODDISFATTI IO E I MIEI DUE COLLEGHI CHE IL NOSTRO LAVORO NON DIVENTI OFFENSIVAMENTE CARTA STRACCIA E BRUCIATE LA SPESE FIN QUI SOSTENUTE.
Gabriella, 08-03-2012 03:08
penso che la maggior parte delle persone si è resa conto che i politici tutti hanno di mira una sola cosa portarci sul lastrico, distruggere l'ambiente, arricchire le banche, o sono fuori di senno o hanno un progetto ben ponderato.
maria, 08-03-2012 09:08
mi piacerebbe sapere quanti agricoltori possono permettersi impianti da 200 kw... si parla di impianti che vanno oltre il milione di euro. Grazie!
Orso Tibetano, 09-03-2012 05:09
Volevo rispondere ad "orso tibetano" ....forse non hai la cognizione dei costi ma oggi un fv su tetto da 200 kWp costa non oltre 360000 euro IVA al 10%... ciao
Walter, 10-03-2012 02:10
Rispondo ad Orso Tibetano: Che differenza fa sapere quanti agricoltori hanno i soldi per un impianto da 200Kwp? Ho progettato impianti da 200 kwp per agricoltori sul lastrico che, con la vendita del diritto di superficie dei loro capannoni,hanno comprato trattori, pagato qualche operaio o pagato le tasse. Con lo stesso sistema ho consentito a piccolissime imprese con ipoteche sui capannoni, di garantirsi di pagare in parte le loro rate, senza pesare solo sul lavoro (...questo sconosciuto!!).Non mi sono minimamente arricchito...anzi! Mi piace pensare che costoro almeno vivranno un pochino più degnamente, come è giusto che sia per chi fa ancora un lavoro manuale, e magari porta avanti una tradizione familiare.
Antonio, 10-03-2012 11:10
Legambiente ha toppato alla grande. Nel decreto non c'è nessun divieto agli impianti su tetto con potenza maggiore di 200 Kw. "In realtà le cose sono solo in parte come delineate dall'associazione ambientalista: nei terreni agricoli gli impianti su tetto o su serra superiori a 200 kW di potenza si possono ancora fare, ma non avranno più la priorità di connessione alla rete elettrica cui gli impianti a fonti rinnovabili hanno diritto rispetto agli altri." (fonte Qualenergia) http://qualenergia.it/articoli/20120307-art65-ostacola-fotovoltaico-su-tetti-e-serre-delle-aziende-agricole
Marco, 12-03-2012 01:12
Nel bel Paese siamo purtroppo all'assurdo .Signori legislatori occorre abbattere la giungla normativa che va a mortificare lo slancio dell'iniziativa privata. Per disciplinare una materia di basilare importanza come il fotovoltaico sono sufficienti pochi articoli di legge di poche righe. Occorre mettere gli operatori e in primis i privati, in condizione di operare senza tanti lacci e lacciuoli evitare esasperazione burocratica e non frustrare lo slancio di iniziativa privata mirata a creare innovazione reddito e risparmio.la farraginosità di legge crea nel cittadino scoramento e disarmo.Poi l'assurdità del decreto sulle liberalizzazioni che va a penalizzare il fotovoltaico sui tetti , ma così si toglie lo spirito d'iniziativa alla gente potenzialmente intenzionata a realizzare nuove installazioni.Invece di incentivare e invogliare i cittadini a fare di più con la nuova normativa si rema contro stoppando ogni iniziativa.
turiddu, 14-03-2012 12:14
Andatevi a vedere il disegno verso il quale questo governo ci sta portando: MONTI, MERKEL and company sono tutti appartenenti alla Massoneria del Gruppo Bindelberg capitanato da 12 luridi potenti: Rothshild, Rockfeller, Regina d'Olanda, etc ... (cercatelo su internet). La loro strategia è di far fallire l'EURO. Nel frattempo hanno coniato già una moneta unica mondiale chiamata LA FENICE (vista personalmente al G8 a L'AQUILA). Tra poco uscirà il nuovo dollaro americano (Canada, USA e Sud America), poi sarà la volta della moneta asiatica unica. Obiettivo far fallire tutte le 3 monete per attivare la fenice come moneta unica. Obiettivo 2018: un unico governo mondiale con un unica moneta e nel mezzo la III° Guerra Mondiale. Facciamoci sentire. E se questo ti sembra assurdo ricordati una cosa: l'arma più letale di Hitler fu l'apparire incredibile, nel senso che nessuno pensava che l'avrebbe fatto. Se non volete un altro Olocausto datevi da fare ... il loro obiettivo è vicino.
Max, 20-03-2012 10:20

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