Nucleare: lo spot, il referendum e una comunicazione ingannevole

Lo spot e il portale del Forum Nucleare Italiano, gestito dall’ex-ambientalista Chicco Testa, stanno facendo molto discutere sia per i contenuti apertamente pro-nucleare che per la modalità della comunicazione da molti ritenuta ingannevole. In questa diatriba si inserisce il referendum sul nucleare approvato ieri dalla Corte Costituzionale.

Nucleare: lo spot, il referendum e una comunicazione ingannevole
Da un paio di settimane è in onda su tutte le reti e a tutte le ore del giorno uno spot che ad una prima visione parrebbe quasi una pubblicità progresso, uno spot che si propone, a suo dire, di rilanciare il dibattito su un argomento che in Italia piace a pochi. Questo argomento è il nucleare. Lo spot in questione racconta di una partita a scacchi tra rinnovabili e nucleare in cui ad ogni mossa ogni giocatore presenta, apparentemente, le proprie convinzioni sull'argomento nucleare, energia e rinnovabili. Lo spot si chiude chiedendo allo spettatore se è a favore o contro al nucleare e rinviandolo al sito Forum Nucleare Italiano dove, in teoria, dovrebbe trovare informazioni con cui prendere una posizione e uno spazio in cui dibattere l'argomento. La realtà, per chi non avesse ancora visto il sito, è ben diversa. Forum nucleare italiano dietro ad una facciata di equidistanza dalle due opinioni è infatti un sito apertamente pro-nucleare, lo dimostrano le decine di notizie e approfondimenti che vanno in questa direzione sia nella sezione 'video' del portale che in quella 'documenti' dove effettivamente si entra in profondità nel problema. Inoltre, il presidente di Forum Nucleare Italiano - che si presenta come una ONG - è Chicco Testa ex anti-nuclearista folgorato sulla via di Damasco e oggi apertamente pro-atomo. Ci sono quindi tutti gli indizi per sospettare che il portale e il famoso spot siano finanziati dietro le quinte proprio da aziende dell'Atomo o interessate ad un ritorno dell'atomo in Italia (Westinghouse, Enel, Ansaldo Nucleare, Areva e Edf), cosa che spiegherebbe anche come sia possibile per una ONG spendere così tanti milioni di euro in una diffusione massiva ad ogni ora del giorno su tutte le reti italiane. L'evidenza di una comunicazione così ingannevole ha nei giorni scorsi scatenato sul web - non certo sui media tradizionali - una forte polemica in cui sono intervenuti Di Pietro, gli Ecodem, il WWF e Legambiente, polemica alla quale il forum nucleare risponde nel seguente modo: "Proprio per dare voce alle diverse opinioni, anche a quelle contrarie, abbiamo aggiunto un apposito blog, dove ognuno può dar voce alle proprie opinioni sul nucleare. Non c’è alcun intento 'ingannevole', nessun 'perverso gioco comunicativo', solo la sincera voglia di riaprire questo importante discorso sul futuro energetico del nostro Paese". E a chi può interessare riaprire il discorso sul nucleare quando in Italia è un argomento su cui ci si è già espressi 20 anni fa e su cui è abbastanza chiaro da ogni tipo di sondaggio che gli italiani non sono interessati? Ovviamente le aziende coinvolte nel business dell'energia nucleare che abbiamo elencato poco sopra. Intanto in questi giorni in rete si moltiplicano gli spot di risposta ai 30 secondi del forum nucleare. Sono video fatti dagli utenti che esprimono così la rabbia per un'informazione distorta dai soldi e dagli interessi. Come quello che ci ha inviato Paolo Palmacci, un utente che ha rielaborato lo spot così: Si tratta di una prima mossa per rispondere alla domanda del forum: tu da che parti stai? La prossima sarà quella del referendum. Ieri, infatti, la Corte costituzionale ha dichiarato ammissibili il referendum sull'acqua oltre a quello sul nucleare presentato dall'Italia dei Valori. Ora sta al Presidente della Repubblica indire questo referendum che si terrà in una data compresa tra metà aprile e metà giugno. Sì tratterà di una mossa decisiva, un vero e proprio scacco matto all'una o all'altra parte.

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