Referendum Sardegna: un plebiscito contro il nucleare

Il referendum consultivo regionale sul nucleare in Sardegna è valido. Il superamento del quorum e della soglia simbolica del 50% “è un ottimo risultato” secondo il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’. L'enorme affluenza al voto conferma la volontà dei cittadini di partecipare concretamente alle scelte per il proprio futuro non solo energetico. I si sono vicini al 97%.

Referendum Sardegna: un plebiscito contro il nucleare
I dati dello spoglio: su 1.368 sezioni scrutinate, pari a poco più del 75 per cento delle 1.820 complessive in Sardegna, i risultati parziali - sulla base dei dati forniti dai Comuni direttamente al Servizio elettorale della Direzione generale della Presidenza della Regione - mostrano una netta prevalenza dei Sì, 97,64%, nel referendum consultivo regionale sul nucleare. A favore della presenza di centrali atomiche nell’isola si sono espressi, invece, il 2,35 per cento dei sardi. 877.982mila sardi, pari al 59,34 per cento degli aventi diritto, hanno votato per il referendum consultivo regionale sul nucleare nell’isola. Il referendum consultivo regionale sul nucleare in Sardegna è valido. Il raggiungimento del quorum “è un ottimo risultato” secondo il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’. Le oltre 80 associazioni unite in vista del referendum antiatomico del 12 e 13 giugno esprimono “soddisfazione”: “Attendiamo di sapere il totale dei votanti e ovviamente il risultato dello spoglio, sul quale siamo fiduciosi. Ma aver superato la soglia del quorum è già un risultato molto importante. E non solo per la Sardegna”. Nonostante il silenzio assordante di molti media sul tema del referendum sul nucleare e l’oblio che ormai cela la sciagura – ancora drammaticamente in corso - di Fukushima, l’enorme affluenza al voto in Sardegna conferma la volontà dei cittadini di partecipare concretamente alle scelte per il proprio futuro non solo energetico. “Il superamento del quorum - ha dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – rappresenta il raggiungimento di un obiettivo per nulla facile. Questo successo ci esorta, quindi, a continuare con più forza la nostra battaglia per un futuro pulito, sicuro e partecipato perché, senza possibilità di equivoco, il primo risultato ottenuto oggi è quello della volontà dei cittadini”.

Commenti

Notizia importantissima, che mette vieppiù in evidenza il comportamento irrispettoso del Ministero degli Interni e del Governo Berlusconi nel non aver voluto accorpare alle elezioni amministrative in atto quelle sui referendum. Importantissima perchè lungi dalla concezione che l'accorpamento avrebbe rimorchiato l'elettorato referendario, come dichiarato dal comitato, era proprio sul contrario - e lo scaltro Governo Berlusconi ben lo aveva capito- che si doveva puntare e cioè che l'accorpamento dei referendum avrebbe portato una partecipazione elettorale complessiva ben maggiore dell'attuale. La timidezza non paga mai e mi auguro che si faccia tesoro della lezione.
Franco, 16-05-2011 08:16

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