Corso stanziale di Permacultura di 72 ore

[foto|logo_permacultura.jpg|sx]CIMI cultura. Corsi di Permacultura per l'anno 2012
Coordinatore: Dr.Fabio Pinzi

STRUTTURA
I corsi sono coordinati dal dr. Fabio Pinzi e dai suoi collaboratori, esperti nei vari campi, docenti diplomati presso l'Accademia Italiana di Permacultura.
Il corso intensivo di 72 ore è profondamente formativo. 
Si svolge per un periodo di 12 giorni in tutto divisi in sessioni di 9 e di 3 giorni.
La prima sessione è di 9 giorni consecutivi da Sabato 3 Marzo 2012 alla domenica 11 Marzo compresa.
La seconda sessione è di 3 giorni dal 23 al 25 marzo 2012, venerdì, sabato e domenica, ed è destinata alla realizzazione di un progetto.
Gli orari sono mattina ore 9,30-13 e pomeriggio ore 14,30 -17,30.
Si raccomanda di darsi agio di poter protrarre gli orari se necessario per affrontare più esaustivamente argomenti e eventuali quesiti; inoltre per rendere possibili anche momenti conviviali di conoscenza e di scambio.

Il numero dei partecipanti va da un minimo di 15 a un massimo di 20. Sotto i 15 partecipanti non sarà possibile far partire il corso nelle date stabilite.

COSTO 
Euro 440 a persona più Iva (se gli iscritti raggiungono il numero di 20) 
Euro 580 + Iva (se gli iscritti sono 15).
La somma è comprensiva di tutto il corso (12 giorni). 

SEDE
Il giardino di Ines. Via Pietro Pozzi 14 (traversa di Via della Casetta Mattei verso Boccea).
E' possibile che uno o due giorni di corso si svolgano presso una fattoria permaculturale. Di questo avrete comunicazione al momento della iscrizione.
Per raggiungerla con i mezzi pubblici:
a- autobus linea 98, si può prendere a  Largo Paola(capolinea; inizio di Corso Vittorio Emanuele) e si scende su via della Casetta Mattei alla fermata "Carafa"; dopo 30 mt. sulla destra c'è Via Pietro Pozzi.
b- autobus linea 889, si può prendere alla fermata Metro A Cornelia, direzione via della Casetta Mattei  e si scende sempre alla fermata "Carafa".
c- autobus linea 786 che si può prendere alla stazione Trastevere (capolinea); si scende appena lasciata via della Casetta Mattei (prima fermata di via Poggio Verde); ci si rimette su via della Casetta Mattei in direzione via di Bravetta e dopo 400 metri a piedi si trova via Pietro Pozzi.
La linea 98 i giorni festivi, sostituisce la linea 889 e quindi si prende alla fermata della metro A Cornelia.

IL DIPLOMA
Chi si diploma al corso delle 72 ore può utilizzare per sé il termine di permacultore, praticare e diffondere le idee e i pricipi della permacultura.
Per poter invece diventare insegnante e/o progettista occorrono altri due anni di apprendimento attivo.
A tal fine è a disposizione del discente un manuale di apprendimento attivo, fornito dall'Accademia di Permacultura, e la possibilità di essere seguito da un tutor che è un docente ufficiale della Accademia. Dopo due anni di tutoraggio e di apprendimento attivo si può dare la tesi e l'esame finale, superato il quale si è riconosciuti insegnanti di Permacultura, si può essere tutor a propria volta e si possono avviare progetti permaculturali sia in campo privato che pubblico.

PRENOTAZIONI E ISCRIZIONI
Per prenotazioni e iscrizioni la segreteria organizzativa è il Cimi: cimimedicina@tiscali.it 
o telefonicamente 06-5812492
Per informazioni di carattere didattico contattare il coordinatore dr. FABIO PINZI fabiopinzi@libero.it
Per ogni informazioni amministrative contattare la segreteria del CIMI (Centro Italiano di Medicina Integrata) cimimedicina@tiscali.it.
Per info logistiche e in caso si desideri pernottare nel bed & breakfeast 'Il giardino di Ines' contattare il dr Andrea De Angelis 333 4391885 e-mail: ilgiardinodiines@fastwebnet.it
Chi desidera partecipare al corso è pregato di prenotarsi il prima possibile presso cimimedicina@tiscali.it e di inviare un anticipo di euro 100,00 a :
CIMI srl Banca: UNICREDIT BANCA AG. ROMA PILO
Piazza Rosolino Pilo 9 00152 Roma, Italy
IBAN IT 32 I 02008 05228 000004114635

RACCOMANDAZIONI
Si raccomanda la puntualità.
Si prega di calcolare gli orari in modo elastico in modo da non dover fuggire subito alla fine delle lezioni, perchè spesso gli argomenti suscitano molte domande cui i relatori sono felici di rispondere e che sono molto utili all'apprendimento, ragion per cui si può andare oltre gli orari stabiliti. 
Inoltre è molto simpatico organizzarsi per mangiare insieme durante gli intervalli e molto utile per conoscersi e scambiarsi notizie, esperienze e idee.
Per lavorare all'aperto ognuno si attrezzi con guanti, forbici per potatura, occhiali da lavoro. Chi vuole può portare altri  attrezzi (esempio zappa, vanga etc.) Per chi ha difficoltà di trasporto (esempio viene con mezzi pubblici) gli attrezzi verranno forniti in loco dagli organizzatori.


- Lettera del Dr Gianni Marotta -

Permacultura: agricoltura permanente per una cultura permanente
Vedere il mondo in un granello di sabbia 
e il cielo in un fiore di campo
Tenere l'Infinito nel palmo della mano
e l'eternità in un'ora
William Blake

Carissimi
nell'augurarvi le cose più belle per il nuovo anno e per una serena ripresa delle vostre attività, vi comunico che il discorso sulla Permacultura avviato per il terzo anno è  maturato e ha portato buoni frutti (in senso letterale vista la produzione ortofrutticola - urbana e campestre - da parte di chi ha seguito i corsi). Alcuni inoltre hanno già seguìto il corso formativo delle 72 ore.
É ormai da tempo che, nelle metropoli come nei piccoli centri urbani si comincia a coltivare su terrazze, davanzali, giardini o altri spazi disponibili per realizzare orti personali o condivisi. La chiamano 'rivoluzione verde', in antitesi con lo sfruttamento indiscriminato dei terreni e l'accresciuta presenza di anidride carbonica nell'atmosfera.  Ha risvolti pratici e è un segno preciso di voler recuperare qualcosa di molto importante.

Come medico sono pronto a sostenere iniziative atte a salvaguardare l'ambiente in cui viviamo e quindi la qualità della vita e della salute. In particolare mi attivo per sostenere ogni attività che diminuisca drasticamente la quota di tossici che quotidianamente siamo costretti a ingerire e inalare.
Inoltre l'orticultura ha un buon potenziale terapeutico per chi la pratica - purchè si osservino i giusti accorgimenti a livello posturale - tanto è vero che, specie nei paesi anglosassoni, viene praticata da persone portatrici di disagi o di handicaps con il sostegno di educatori che hanno ricevuto adeguata formazione (Vedi nota in fondo*).
Mi sembra inoltre fondamentale che noi tutti, e soprattutto bambini e adolescenti, recuperiamo un rapporto diretto con la Natura, altrimenti perdiamo il contatto con le nostre radici, viviamo in dimensioni sempre più artefatte, artificiali e effimere, senza più consapevolezza dei processi che sono la nostra stessa vita.

La orticoltura urbana è solo una delle espressioni della Permacultura per riconsiderare la qualità della presenza umana sulla Terra e di conseguenza il benessere degli esseri che vivono su di essa.
La Permacultura, prima ancora di un modo di coltivare è cultura, è vivere il proprio ambiente in modo responsabile - che si tratti della propria casa, del proprio orticello o della Terra - nel massimo rispetto delle condizioni naturali.
Prima ancora di una serie di teorie o di metodi è un modo di vivere, di pensare e di utilizzare le risorse personali e ambientali.
Diventare permacultori vuol dire stimolare in sé la percezione e la conoscenza, allo scopo di scoprire e di godere dei beni che l'ambiente produce, evitando i danni di uno sfruttamento intensivo, ricercando e costruendo, al contrario, relazioni di mutuo beneficio.
Purtroppo l''Homo tecnologicus' mira oggi a un  asservimento della Natura ai propri fini, comportandosi come uno dei peggiori 'parassiti' esistenti sul pianeta, distruggendone cioè o impoverendo sempre più le risorse dell'ospite. 

Una buona relazione – parlando in termini generali - nasce invece dall'ascolto e dal riconoscimento dell'altro, delle sue caratteristiche, delle sue diversità e delle sue esigenze, non dalla pretesa di esercitare un potere. Tale asservimento della Natura, oltre che cieco e pretestuoso, a conti fatti è illusorio e il conto ci viene presentato già oggi: per restare nel campo della medicina io ho notato, in 35 anni di professione, crescere in modo impressionante disturbi di tipo allergico, fenomeni di intolleranza alimentare, problemi di disepatismo, intestinali etc.. e soprattutto l'insidiarsi di problematiche croniche di non facile soluzione.
Altro punto fondamentale è la 'biodiversità': è uno degli strumenti più vitali della Natura e più validi per la sopravvivenza dei terreni, delle specie e degli ambienti. Ebbene la biodiversità subisce l'attacco massiccio della agricoltura chimica e genetica (vedi anche OGM), che tende a ridurre e omologare le specie presenti in un territorio, con il mito dell'aumento di produttività, mito del tutto fallace. Di contro è ben reale l'aumento vertiginoso dei costi di produzione, a tutto vantaggio di chi produce sementi, fertilizzanti, antiparassitari, ma non degli agricoltori. I profitti sono in minima parte di chi coltiva; i danni invece sono non solo di chi coltiva ma anche del consumatore perchè ognuno di noi – bimbi compresi - si trova giornalmente a contatto con tossici chimici, per non parlare di inquinamento delle terre e delle acque: delle falde, dei fiumi, dei mari.

La Permacultura è una cultura estremamente pratica ma solidamente sostenuta da principi etici e da una intelligenza di tipo 'sistemico': infatti lo scopo della Permacultura è di progettare eco-sistemi produttivi che rispettino la diversità e gli equilibri dinamici, che sono alla base degli eco-sistemi naturali.
Gli ecosistemi naturali infatti sono molto più vitali di quei sistemi che devono essere sostenuti artificialmente da un massiccio intervento chimico e farmacologico.
Il permacultore avvia un processo integrato di progettazione del proprio ambiente di vita, che sia sostenibile, equilibrato, piacevole e accogliente, anche in termini di vivibilità, di gradevolezza, di soddisfazione.
Per realizzare progetti produttivi eco-sostenibili la Permacultura si riconnette alle conoscenze tradizionali, utilizza l'antico sapere contadino ma anche tutte le risorse scientifiche moderne eco-compatibili; non si occupa solo di agricoltura ma anche di bio-architettura e di risorse energetiche, tutti argomenti che vengono trattati nei corsi.
Ma soprattutto la Permacultura si avvale delle osservazioni personali del progettista cui viene insegnato di 'vivere'  prima a lungo e di 'conoscere bene' il terreno che desidera coltivare. Il Permacultore osserva il 'suo luogo' e impara a riconoscere in che modo la Natura vi opera, da tempo immemore, per sopravvivere e svilupparsi. Ogni luogo ha le sue specifiche, i suoi microclimi, la sua flora e fauna autoctona, le sue condizioni favorenti e non: solo dopo averne sperimentato le qualità si può progettare un eco-sistema agricolo che utilizzi i mezzi che la Natura stessa mette a disposizione. 
La Permacultura in quanto filosofia e metodo 'sistemico' ad ampio respiro si può applicare a grandi come a piccole aree, a macro e micro sistemi: si può utilizzare per una grande azienda agricola, o per rendere 'produttivo' un balcone, financo un davanzale della propria casa, un giardino, un piccolo orto, un casolare sperduto, un villaggio oppure una grande città.
E l'etica del rispetto e della produttività in armonia con l'ambiente si applica anche a modelli economici e a strutture sociali (vedi Transition towns).

A illustrazione parziale di quanto scritto, ho già inviato tempo fa un filmato BBC con sottotitoli in italiano che mi sembra un buon esempio per rendere lo spirito della Permacultura, anche se la Permacultura ha orizzonti più vasti del discorso agricolo. Questo documentario indica molto bene come l'agricoltura moderna sia stretta a tenaglia dall'industria a monte e a valle. Se il cosiddetto 'progresso' ha portato alcuni benefici ora presenta un conto piuttosto alto.
Ridò volentieri il link perchè vi è molto da riflettere.

Un abbraccio e un saluto carissimo
gianni marotta

Nota * sull'ortoterapia
La letteratura moderna conferma, con le più recenti teorie in campo medico, psicologico, pedagogico e sociale che il “lavoro della terra” possa avere ricadute positive e 
di recupero su soggetti con varie patologie: 
ad esempio disabili con patologie congenite con disabilità motoria o cognitiva; disabili adulti sofferenti di patologie degenerative, che escludono altri tipi di percorsi riabilitativi; per problemi di dipendenza alcool, droga; 
o per persone con difficoltà sociali, legati ad emarginazione, povertà o detenzione.