Giappone: incendio alla centrale di Tokai, Fukushima resta critica

Un incendio si è sviluppato ieri in un impianto per lo smaltimento di scorie nucleari accanto al reattore numero 2 di Tokai, nell'est del Giappone. Intanto A 60 chilometri dal disastrato impianto di Fukushima si registra sul terreno un livello di radioattività fino a quattro volte sopra i limiti di sicurezza.

Giappone: incendio alla centrale di Tokai, Fukushima resta critica
A distanza di quasi 4 mesi dal disastro nucleare di Fukushima, un incendio si è sviluppato ieri in un impianto per lo smaltimento di scorie nucleari accanto al reattore numero 2 di Tokai, nell'est del Giappone. Le fiamme sono divampate quando gli operai stavano spostando i rifiuti in una vasca. Secondo fonti ufficiali l'incendio è stato domato e non ci sono state fughe di materiali radioattivi. La centrale è gestita dalla società Japan Atomic Power ed è situata nella provincia di Ibaraki, a nord di Tokyo. Critica resta intanto la situazione nei pressi della centrale di Fukushima. A 60 chilometri dal disastrato impianto si registra infatti sul terreno un livello di radioattività fino a quattro volte sopra i limiti. Lo rendono noto le associazioni dei residenti, chiedendo l'evacuazione dei bambini. Secondo il gruppo di associazioni, i livelli di radioattività registrati nel terreno superano quelli che dopo il disastro di Chernobyl indussero le autorità russe all'evacuazione. Per allontanare i timori sulla sicurezza che hanno ostacolato il riavvio degli impianti chiusi in seguito al devastante tsunami del marzo scorso, il governo giapponese sta considerando la possibilità di stress test sui reattori nucleari. Gli stress test stabilirebbero in che misura gli impianti sarebbero in grado di resistere a eventi come il terremoto di magnitudo 9 e il successivo tsunami di 15 metri che innescò la crisi nella centrale di Fukushima Daiichi. L'annuncio dei test ha però provocato una furiosa risposta da parte del sindaco della cittadina meridionale di Genkai, che aveva in precedenza accettato le rassicurazioni, che ha ora rivisto la sua decisione di acconsentire al riavvio di due reattori nella centrale locale. Ciò crea incertezza sul fatto che altri impianti possano tornare operativi in tempi rapidi dopo la chiusura per controlli sulla sicurezza previsti per l'anno prossimo. Il governo contava infatti di usare come esempio per la realizzazione degli stress test proprio a Genkai, nella prefettura di Saga. In Europa intanto entro la fine del mese saranno rivelati i primi esiti degli stress test condotti sulle centrali europee. I test proseguiranno comunque almeno fino alla metà del 2012. Come affermato dal Commissario europeo all'Energia Gunther Oettinger che ha aperto i lavori della prima conferenza dell'Ensreg (il gruppo delle autorità nazionali che si occupa della sicurezza nucleare dei 27) “la sicurezza delle centrali nucleari costituisce una priorità assoluta per l'Ue e rimarrà tale”. Al momento sono 196 i reattori sotto controllo da parte dell'Unione europea. In questi giorni anche sette nazioni esterne all’Unione hanno preso accordi con Bruxelles per condurre volontariamente questo tipo di accertamenti, volti a verificare in particolare gli effetti di incidenti naturali quali inondazioni e terremoti o la perdita delle funzioni dei sistemi di sicurezza dei reattori. Tra i Paesi che sottoporranno le proprie centrali ai test europei vi è anche la Russia, malgrado i piani del Governo di ampliare nei prossimi anni i propri impianti.

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