Poligono di Quirra, sostanze radioattive nelle salme

Le indagini della procura hanno rilevato la presenza di torio nelle salme di 12 pastori morti nei dintorni di Quirra, in Sardegna. Il fatto sarebbe direttamente collegabile alla presenza del poligono militare, dove si testano armi, munizioni e si creano rifiuti tossici. Fra gli indagati nell'inchiesta il sindaco di Perdasdefogu, il paese vicino, e altre 19 persone. Legambiente chiede misure definitive.

Poligono di Quirra, sostanze radioattive nelle salme
C'è del Torio radioattivo nelle salme dei 12 pastori riesumati a Quirra, in Sardegna. È questa l'ultima svolta nelle indagini relative al poligono di Quirra, la base militare sarda per i test delle armi che da oltre trent'anni è responsabile di una serie di gravissime malattie per la popolazione della zona. Secondo il procuratore di Lanusei Domenico Fiordalisi è la prova che c'è un nesso fra le numerose morti sospette per tumori e leucemie tra i civili e l’inquinamento causato dagli esperimenti su armi e munizioni, e dallo smaltimento illecito di rifiuti. A chiarire che tale sostanza ritrovata nelle salme venga proprio dalle armi, è stata anche la presenza del cerio, un metallo praticamente assente in natura ma che viene usato per fabbricare artificialmente il torio, usato nelle armi, che è stata rilevata. Così nella lista degli indagati della procura dell'Ogliastra entrano tutti i soggetti che per anni si erano affannati a dire il contrario. Fra di loro Walter Mura, sindaco di Perdasdefogu, il paese più vicino alla base e anche quello più colpito dalle malattie. Assieme a lui altri diciannove indagati, compresi sei generali, due colonnelli, il medico del poligono, Pierluigi Cocco, il docente universitario senese ed esperto ambientale, Francesco Riccobono. E a buon titolo avrebbe potuto entrarci persino Veronesi, che neanche un anno fa, di fronte a chi gli chiedeva della situazione di Quirra, rispondeva che “ L’uranio impoverito non fa niente. Sono radiazioni alfa, con un range di un decimo di millimetro: uno se lo può anche mettere in tasca. Non è pericoloso”. Intanto però la situazione a Quirra è sempre più critica. Recenti ricerche compiute dalle Aziende sanitarie di Cagliari e Lanusei hanno rilevato, tra i residenti nelle aree circostanti il poligono, una percentuale anomala di tumori al sistema emolinfatico, in particolare leucemie, con punte superiori al 60% negli insediamenti più vicini al poligono. Anche Legambiente ha cercato di sollecitare le indagini e di mettere termine al masacro. “Basta tentennamenti: è urgente intervenire subito con la bonifica delle zone più contaminate e contemporaneamente stabilire una moratoria per le esercitazioni militari – ha dichiarato il presidente di Legambiente Sardegna Vincenzo Tiana -. I risultati delle analisi sulle salme hanno confermato la gravità di una situazione che denunciamo da anni. Ora non è più consentito rimandare le decisioni ad ulteriori verifiche. Bisogna intervenire subito per mettere in sicurezza la popolazione e ristabilire l’equilibrio ambientale gravemente compromesso”. “Ci auguriamo – ha aggiunto il presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza - un rapido intervento da parte dei Ministeri dell’Ambiente e della Salute per la valutazione rigorosa, con le procedure della VIA, della VAS e della compatibilità paesaggistica, del danno ambientale e sanitario mentre chiediamo al governo, ma anche alla Regione, di ridiscutere l’intero quadro delle servitù militari in Sardegna, per garantire a questa terra uno sviluppo più sano e compatibile con la riconversione del territorio ad usi civili”. LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI SUL POLIGONO DI QUIRRA

Commenti

Farle chiudere non cambierà molto, credo che il dado sia tratto.
giuseppe, 27-03-2012 06:27
Perchè ilprof. Riccobono ( Univ. Siena) ha assolto il Ministero della Difesa? Perche la Scienza oggidì può confermare tutto e il contrario di tutto? Un'obiettività a 360° nevvero?
Carlo Carlucci, 28-03-2012 06:28

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