Porto Torres. Per il Ministro dell'Ambiente "non c'è emergenza"

Il ministro dell'Ambiente ha affermato ieri che le spiagge invase dalla marea nera saranno ripulite in un mese e che l'incidente di Porto Torres non costituisce un'emergenza. "In queste settimane lo sversamento è stato notevolmente sottovalutato", ribadisce invece Legambiente. I sardi, in attesa dell'intervento delle istituzioni, annunciano la protesta.

Porto Torres. Per il Ministro dell'Ambiente
"Spiagge ripulite entro un mese". È quanto ha affermato ieri il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al termine della relazione in Commissione Ambiente della Camera sullo sversamento di olio combustibile avvenuto lo scorso 11 gennaio a Porto Torres e causato da un travaso da una nave cisterna alla centrale termoelettrica della società E.On. "Abbiamo i dati di quanto accaduto. Quasi l'80% di materiale è stato recuperato, una parte si è spiaggiata - ha affermato il ministro -. Sulla base di una stima effettuata dalla società ritenuta responsabile si ipotizza un quantitativo massimo di prodotto inquinante finito in mare di circa 46.000 litri (45,6 metri cubi)". In merito alla mancata dichiarazione di stato di emergenza nazionale richiesta dalle amministrazioni locali Stefania Prestigiacomo ha poi spiegato che "la Sardegna dovrebbe essere contenta se non viene riconosciuto lo stato di emergenza nazionale perché significa che non c'è un'emergenza". Eppure c'è chi sostiene che l'emergenza esista e che, piuttosto, non le sia stata rivolta la dovuta attenzione. Commentando le affermazioni del Ministro dell'Ambiente, il presidente di Legambiente, Vincenzo Tiana, ha infatti dichiarato che "dalle parole del Ministro emerge chiaramente che in queste settimane lo sversamento è stato notevolmente sottovalutato e questo ci preoccupa ancor più considerando che siamo in prossimità di un ecosistema delicato come quello del Parco dell'Asinara". "È necessario, pertanto, - continua Tiana - che la E.On, responsabile del disastro, s'impegni maggiormente e al più presto con squadre specializzate per dare avvio ad un'immediata bonifica di spiagge e fondali, perché ogni giorno che passa la situazione si aggrava. Su questo piano d'azione anche Legambiente è pronta ad offrire il proprio contributo operativo con i suoi gruppi di protezione civile, purché si agisca all'interno di un coordinamento tecnico organizzato". In merito alla richiesta avanzata da Stefania Prestigiacomo alla Presidenza del Consiglio di avviare un tavolo di confronto per una valutazione tecnica rigorosa circa la richiesta di dichiarazione di emergenza nazionale il presidente di Legambiante Sardegna ha aggiunto: "Bene il tavolo di confronto, richiesto dal Ministro, purché ci si affretti a trovare subito soluzioni per il risanamento dei siti inquinati". Le comunità di Santa Teresa e Aglientu, luoghi raggiunti dalla marea nera, chiedono intanto interventi urgenti per salvare il loro paradiso, avvelenato dall’olio combustibile della E.On. In attesa di un segnale dal Governo, un gruppo di cittadini si è detto pronto a compiere azioni di protesta, come l'occupazione del porto.

Commenti

per intervenire devono vedere le spiagge completamente nere,come sempre in questi casi, c'è molta superficialità da parte delle istituzioni che si preoccupano di cose molto meno importanti.Porto torres ha bisogno subito di un intervento risolutivo,altrimenti sarà troppo tardi
maria grazia rita, 27-01-2011 05:27
Sono l'unica ad aver notato l'assordante silenzio sul caso da parte dei media. Capisco l'importanza del bunga bunga, però ci sono altre cose di cui parlare oltre che della paura di morire del nano nazionale!
Pati Lucaroni-Broomer, 28-01-2011 09:28

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