Rifiuti: Italia condannata dalla Corte dei diritti dell'uomo

La Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per la cattiva gestione della crisi dei rifiuti in Campania. La Corte ha riconosciuto infatti la violazione del diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare: lo Stato non può costringere i suoi abitanti a vivere tra l'immondizia e la sporcizia. Intanto, i rifiuti di Napoli viaggiano verso gli inceneritori olandesi.

Rifiuti: Italia condannata dalla Corte dei diritti dell'uomo
La Corte dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per la cattiva gestione della crisi dei rifiuti in Campania. La Corte ha riconosciuto infatti la violazione del diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare: lo Stato non può costringere i suoi abitanti a vivere tra l'immondizia e la sporcizia. Secondo la sentenza dell'organismo europeo, che però non è definitiva, lo Stato italiano, a partire dal 1994, non è stato capace di gestire adeguatamente l'emergenza rifiuti in Campania. Non è stato però riconosciuto un danno alla salute. Il ricorso era stato presentato alla corte 4 anni fa, il 9 gennaio del 2008, da 18 cittadini di Somma Vesuviana che sostenevano peraltro l'esistenza di una relazione tra un aumento dei casi di cancro e la gestione dei rifiuti in Campania. Il ricorso invocava gli articoli 2 e 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (rispettivamente, il diritto alla vita e quello al rispetto della vita privata e familiare), sostenendo che, non adottando le misure necessarie per garantire il buon funzionamento del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti in Campania, le autorità pubbliche hanno gravemente nuociuto all'ambiente della loro regione mettendo in pericolo le vite e la salute dei cittadini, senza informarli dei rischi. La Corte ha riconosciuto che c'è stata violazione dell'articolo 8 per quanto riguarda “l'incapacità prolungata delle autorità italiane ad assicurare il funzionamento regolare del servizio di raccolta, trattamento ed eliminazione dei rifiuti, incapacità che ha danneggiato il diritto dei cittadini al rispetto della loro vita privata e del loro domicilio”, mentre ha riconosciuto allo Stato di avere informato, nel 2005 e nel 2008, la popolazione coinvolta. Il giudizio di condanna della Corte non è definitivo in quanto nei prossimi tre mesi ogni parte può impugnare la sentenza della Corte davanti alla Grande Camera: decorso il periodo o rigettata l'istanza, la sentenza viene considerata definitiva. Ieri, intanto, sono state avviate le operazioni di carico dei rifiuti a bordo della nave Nordstern, la prima nave proveniente dall'Olanda che trasporterà i rifiuti da Napoli per bruciarli in un inceneritore olandese. La Nordstern era partita dal Mare del Nord lo scorso 29 dicembre e, in base a quanto stabilito dall'accordo, sono previste due partenze di cargo carichi di rifiuti alla settimana. L'Olanda ha accettato di 'accogliere' l'immondizia di Napoli e provincia in quanto è uno dei Paesi europei che si trova con una capacità impiantistica superiore alla quantità di rifiuti destinati all'incenerimento. Come ha spiegato Michele Bertolino di Legambiente, “l'Olanda accoglie di buon grado i rifiuti napoletani perché non dispone più di sufficienti quantitativi di combustibile per i propri inceneritori”. Tale situazione, piuttosto diffusa anche in altri Paesi europei, si è venuta a creare in quanto il progressivo incremento della raccolta differenziata ha gradualmente ridotto la quantità di materiale da bruciare negli inceneritori. “È un problema comune a molti impianti d'Europa, e dal quale avremmo dovuto imparare anche noi”, ha commentato Bertolino. Eppure “invece che imparare dagli sbagli altrui, continuiamo a costruire impianti sovradimensionati rispetto alle nostre esigenze”. Quello che segue è un video-anteprima dell'inchiesta 'Sporchi da morire', dedicata proprio alla gestione dei rifiuti in Italia, che dopo le proiezioni di Roma e Napoli si appresta ad uscire nelle sale: [video|sporchi_da_morire_anteprima]

Commenti

Quello che mi sento di dire al momento dopo questa notizia è che è indispensabile che in sede europea sia predisposto un piano cogente per tutti gli stati aderenti per quanto riguarda la costruzione di impianti di interesse comune. Ciò presuppone una preventiva analisi dei bisogni e delle particolarità ambientali delle singole realtà statali, tale cioè da determinare il grado di partecipazione al progetto comune. Solo così può risultare credibile una politica comune e non legata invece a singoli potentati costruttori, beneficiari magari di cospicui finanziamenti europei. Per quanto riguarda Napoli e il suo rapporto di smaltimento rifiuti con l'Olanda -che non è situata...dietro l'angolo- è necessario saper qualcosa di più sull'inceneritore di ACERRA e sullo stato dei progetti di riciclaggio e raccolta differenziata. Non sfugge infatti ad un osservatore di media predisposizione al bene collettivo il fatto che anche questo settore dovrebbe essere valutato e monitorato a livello europeo dal momento che il suo progresso e la sua attuazione è direttamente collegato con la struttura inceneritizia di cui sopra. Bisognerebbe quindi partire da un'analisi dei costi e delle utilità delle due serie di strutture e graduare il finanziamento dell'una in rapporto ai costi e all'utilità derivata dall'altra. E certamente, date le competenze dell'articolazione dell'amministrazione europea, queste analisi sarebbero grandemente possibili ed anzi dovrebbero essere accelerate per recuperare ogni eventuale indolenza o arrendevolezza iniziale.
Franco, 11-01-2012 08:11

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