Vaccino mpr e autismo: legami nascosti?

Il dottor Brian Hooker della Focus Autism Foundation ha acquisito i dati che erano stati valutati già dai Cdc di Atlanta e li ha riesaminati. Poi…sorpresa: sostiene di avere scoperto cose diverse da quelle che erano emerse in un primo tempo. E sostiene che non sia una casualità…

Vaccino mpr e autismo: legami nascosti?

Hooker, docente di biologia alla Simpson University di Redding in California, avrebbe scoperto che, contrariamente a quanto avevano affermato i governativi Centers for Disease Control and Prevention, nei bimbi afroamericani che hanno ricevuto il vaccino per morbillo, parotite e rosolia prima dei 3 anni i casi di autismo sono 3,4 volte di più rispetto ai bambini che lo hanno ricevuto più tardi. Eppure i Cdc lo avevano negato. Sorge spontanea una domanda? Ma veniamo a sapere proprio tutto quello che ci sarebbe da sapere su farmaci e vaccini? Ci sono correlazioni tra vaccini e patologie che continuano a venirci nascoste?

Vediamo cosa è accaduto nel caso specifico, stando a quanto riporta la Focus Autism Foundation.

Qualche gola profonda dei Cdc (di cui poi si sarebbe saputa l'identità) aveva avvertito Hooker che c’era qualcosa che non andava nella valutazione di certi dati e quindi Hooker stesso ha deciso di chiedere un accesso ai dati originali in questione, di formalizzare cioè quello che in Usa viene chiamato una richiesta sulla base del Freedom of Information Act (FOIA). I dati erano quelli di uno studio sul vaccino morbillo-parotite-rosolia e l’autismo pubblicato sulla rivista Pediatrics.

L’8 agosto scorso Hooker ha pubblicato la sua valutazione dei dati sulla rivista scientifica Translational Neurodegeneration, secondo cui i bambini afroamericani che hanno ricevuto il vaccino Mpr prima dei 3 anni manifestano autismo 3,4 volte in più rispetto ai bimbi che lo hanno ricevuto più tardi, correlazione che Hooker accusa i Cdc di avere voluto nascondere. Cosa sarebbe accaduto? Secondo Hooker, dopo avere raccolto i dati su 2.583 bambini residenti ad Atlanta, in Georgia, nati tra il 1986 e il 1993, i Cdc avevano escluso tutti quelli che non avevano un certificato di nascita valido dello Stato della Georgia, riducendo il campione del 41%. Sempre secondo Hooker, l’introduzione di questo criterio arbitrario aveva ridotto il campione eliminando la forza statistica delle risultanze, cosa che permetteva di negare il forte legame tra autismo e vaccino Mpr nei bambini afroamericani. Hooker pare abbia lavorato molto sui dati insieme al suo informatore dei Cdc e ha visionato importanti documenti correlati allo studio grazie anche all’interessamente di Darrell Issa, responsabile della Government Reform Committee. Hooker denuncia senza mezzi termini una manipolazione dei dati e una indebita pressione sui membri dei Cdc per supportare ad ogni costo la sicurezza del vaccino. La polemica è finita sui media americani e non manca naturalmente la preoccupazione. La versione contestata dei dati era stata pubblicata sulla rivista Pediatrics, rivista ufficiale dell’American Academy of Pediatrics che, come spiegato anche dalla CBS News, ha ricevuto supporto economico e donazioni dalle case farmaceutiche produttrici dei vaccini.

Nello studio pubblicato l’8 agosto, Hooker sostiene la necessità di ulteriori ricerche per determinare la ragione dello specifico effetto visto sui bambini afroamericani e per definire l’eventuale necessità di posticipare la vaccinazione. Secondo David Lewis, microbiologo che ha lavorato per il dipartimento ricerca e sviluppo dell’Environmental Protection Agency, il problema della manipolazione dei dati per supportare politiche governative è un problema presente nelle agenzie federali, compresa l’Epa, i Cdc e l’Usda.

 

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