L'inceneritore di Parma e i media italiani

Riportiamo una lettera di Roberto Pirani di Buonsenso.info che è stata inviata a Comune e Provincia di Parma e ai quotidiani 'Repubblica Parma' e 'Repubblica' nazionale oltre che ai referenti Slow food Parma e prosciutto di Parma, i cui prodotti sono tutti minacciati dall'inceneritore che sta sorgendo: "un attentato all'interesse collettivo e alla qualità del territorio".

L'inceneritore di Parma e i media italiani
Gentile redazione, gentili amministratori, la presente è rivolta a voi, ma idealmente rivolta a tutti i media e a tutti i decisori politici. Quindi con preghiera di diffusione, riflessione, azioni conseguenti. In riferimento a queste evidenze scientifiche risulta inconcepibile che Repubblica Parma rilanci acriticamente posizioni politiche come fossero scelte tecniche - valide scientificamente - a tutela della salute pubblica. Repubblica Parma avrebbe il dovere di informare la popolazione dell'esistenza di queste evidenze scientifiche, per decidere se approvare o meno la scelta di anni fa (e mai corretta) dei suoi amministratori con un consapevole consenso informato della popolazione. Un inceneritore non è una scelta discrezionale. Non può esserlo. Il Sindaco di Parma è anche massima Autorità sanitaria, va ricordato. All'interno di questo articolo su IlCambiamento.it c'è tutta una serie di documenti, ad esempio la lista degli inquinanti organici individuati nei fumi di un inceneritore: centinaia di sostanze diverse rilevate nei fumi, fra le migliaia possibili con un combustibile eterogeneo. Sono dati, non sono opinioni: è tutto scritto nero su bianco. Ma a Parma non viene portato alla pubblica attenzione, o almeno non ancora. Pensare che lo 'scandalo diossina' in Sassonia (Germania) abbia 'sorpreso' qualcuno in Italia sottace il fatto che quella zona sia infarcita di inceneritori e centrali a carbone quanto di allevamenti... nessuna 'sorpresa': bastava fare i controlli. Le diossine non vengono assunte da chi è in cima alla catena alimentare con la respirazione ma con il cibo. Come tutti gli inquinanti bioaccumulabili la sola scelta possibile è evitarne la produzione. Il disastro è così grave e sotto gli occhi di tutti, che solo i media italiani fanno 'finta di sorprendersi', come del latte inquinato di diossina a Brescia: quando un inquinante bioaccumulabile viene emesso per anni non fa altro che bioaccumularsi. Al riguardo, fa sempre più impressione il disinteresse per la vita, e la mancanza di assunzioni di responsabilità dei media e dei decisori politici nazionali. Dopo la presa di posizione dell'intero Ordine dei medici francese, che chiede al proprio Governo di non permettere più che vengano costruiti inceneritori, si pensava che a Roma sarebbe cambiato qualcosa... Ma basterebbe molto meno. Basterebbe che Repubblica Parma pubblicasse la denuncia dell'Ordine francese, per mettere una pietra tombale su quell'attentato all'interesse collettivo e alla qualità del territorio che sta sorgendo a Parma. Basterebbe che i giornalisti facessero il loro mestiere e pubblicassero le notizie e non le opinioni dei politici, e le finte discussioni finirebbero nel cassetto, come la carta del progetto dell'inceneritore verrebbe avviata a recupero di materia in una cartiera... Se si 'ferma Parma', l'intera Regione Emilia Romagna dovrà farsi un esame di coscienza, dopo 20 anni di profitti privati con denaro pubblico. Qualcosa mi dice che non lavorerò mai a Parma. Non è un problema. Il Piano per Parma poi, è già pronto... già. Il Piano per il 'porta a porta' su tutto il territorio di Parma, datato 2005 e redatto dai tecnici del Consorzio Priula (TV) non è mai stato applicato; conteneva un grave difetto quel documento: non rimarrebbe niente da bruciare. Cordiali saluti,
Roberto Pirani - Buonsenso.info Per maggiori informazioni:
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Via Zaniboni 1 - Parma
www.gestionecorrettarifiuti.it
gestionecorrettarifiuti@gmail.com Leggi anche l'articolo Il modello paranoico degli inceneritori, di Marcello Frigeri - Tratto da: Liberacritica.it

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