Cosa succede se l’acqua va ai privati? Guardate questa bolletta

Il 12 ed il 13 giugno saremo chiamati ad esprimere il nostro voto sulla privatizzazione dell'acqua. Riportiamo la testimonianza di un cittadino che, con l’avvento dei privati, ha visto aumentare le tariffe dell’acqua di ben dieci volte.

Cosa succede se l’acqua va ai privati? Guardate questa bolletta
Tra poco saremo chiamati ad esprimere il nostro voto sulla privatizzazione dell’acqua. Se ne dicono tante, che l’acqua comunque rimarrà pubblica, che l’ingresso dei privati migliorerà i servizi. Io mi permetto di rubarvi qualche minuto raccontandovi la storia di cui sono stato protagonista, allegandovi delle bollette per meglio illustrarla (ho nascosto i miei dati personali). Ho una residenza secondaria in Carnia in cui risiedo circa un mese all’anno, più precisamente nel comune di Ovaro. Fino al 2006 il gestore era il Comune di Ovaro, pagavo meno di 10 € all’anno. Pochissimo, vero? Ma non risulta che questo comune fornisse il servizio in perdita, più semplicemente l’acqua in Carnia è una risorsa abbondante e non sono proprio le leggi del libero mercato ad affermare che laddove una risorsa è abbondante essa è più a buon mercato? Dal 2006 il gestore del servizio è divenuto Carniacque, un ente che ha sostituito i piccoli comuni di tutta la montagna nella gestione del servizio. I fatti parlano da soli, se guardate la bolletta Carniacque in allegato vedete che mi fatturano il servizio (solo acqua, non fognatura e depurazione) dieci volte più di prima. Ho fatto naturalmente ricorso, con il risultato che ho speso finora in raccomandate quanto pagavo prima in due anni di gestione del comune. Eppure questa società quando fu avviata parlava di miglioramento dei servizi, delle reti, di economie di scala, solite bugie. Quando entra in campo un soggetto più grande a gestire il servizio (es. una multinazionale, come è accaduto in varie parti d’Italia) le bollette aumentano sempre. Qui non si tratta di partiti, ci sono di mezzo le nostre tasche. Quindi vi invito a non farvi abbindolare da nessuno. L’unica preghiera che mi sento di rivolgervi e quella di usare questo strumento democratico, il referendum ( finché ce l’abbiamo) e di convincere (come cercherò di fare io) quanta più gente potete ad usarlo. Fausto Articolo tratto da Lettera Viola

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