Conflitti ambientali a Roma, una capitale immobile

È stata appena presentata a Roma la pubblicazione della Cooperativa sociale l’Arancia e del CDCA “Capitale Immobile. Speculazioni e resistenze sociali a Roma. 5 casi di conflitti ambientali”, a cura di Gabriele Contenti e Valentina Vivona. Fili conduttori dei casi raccontati sono la speculazione e il tentativo di esclusione della popolazione nella gestione del territorio.

Conflitti ambientali a Roma, una capitale immobile
È stata presentata il 3 luglio scorso al Campidoglio la pubblicazione della Cooperativa sociale l’Arancia e del CDCA (Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali) “Capitale Immobile. Speculazioni e resistenze sociali a Roma. 5 casi di conflitti ambientali a cura di Gabriele Contenti e Valentina Vivona. Il progetto è stato finanziato dal “Dipartimento tutela dell’ ambiente e del verde” di Roma Capitale e coordinato dalla presidente del CDCA, Marica Di Pierri. Ad un primo sguardo sembrano situazioni molto diverse tra loro ma in tutte si possono riscontrare dei tratti comuni. Nella pubblicazione di Gabriele Contenti e Valentina Vivona sono stati analizzati cinque casi emblematici di conflitti ambientali della capitale: la rivalutazione del quartiere di Tor Bella Monaca, l’aeroporto di Roma-Ciampino, il corridoio della mobilità di Roma-Latina, i PUP (Piano Urbano Parcheggi) e le antenne di Radio Vaticana nella zona di Cesano e S.Maria di Galeria. I fili conduttori di questi casi esemplari sono la speculazione e il tentativo di esclusione della popolazione nella gestione del territorio, l’obiettivo di questa ricerca è stato dunque quello di studiare ogni situazione non soltanto attraverso le documentazioni ma soprattutto coinvolgendo i comitati e tutte le persone che vivono queste battaglie in prima persona. “Nonostante ci sia un 'No' davanti ai nomi dei comitati - chiarisce infatti Valentina Vivona - non c’è niente che faccia pensare ad un’ottica NIMBY (Not In My Back Yard - non nel mio giardino) e anche per questo abbiamo voluto dare voce a queste resistenze”. Mentre la situazione di crisi internazionale sembra monopolizzare l’attenzione su di sé, in un periodo di sfiducia generalizzata la capacità di mobilitazione di centinaia o migliaia di persone da parte di questi comitati spicca ancora di più e aumenta di valore le loro resistenze. “Il grido che viene lanciato dai territori è anche un sentimento di disaffezione alla politica da parte della popolazione - ha aggiunto l’altro autore della ricerca Gabriele Contenti – e le istituzioni dovrebbero prendere attentamente in considerazione questa riflessione”. Fedeli alla logica di riappropriazione degli spazi di rappresentatività da parte dei cittadini, la presentazione dei vari casi della ricerca è affidata direttamente ai portavoce dei comitati. La prima testimonianza è quella di Agnese, rappresentante del comitato Bambini senza Onde, forse il caso più delicato visto che il processo in sospeso dal 2003 (e che rischia di cadere in prescrizione) indaga per omicidio colposo. Introducendo questo caso, Valentina Vivona aggiunge che il riconoscimento della trasformazione di questo reato da amministrativo a penale sarebbe un passo importantissimo per il diritto ambientale che fino ad oggi è sempre stato ingiustificatamente considerato a parte, slegando gli eventuali danni sull’ambiente dai conseguenti danni sull’uomo. Per prima cosa Agnese sottolinea che si ritiene soddisfatta perché la lotta del comitato Bambini senza Onde è stata catalogata come un conflitto ambientale e non come un conflitto religioso. “Tra di noi ci sono molte persone di fede – spiega Agnese – noi non lottiamo contro il Vaticano ma contro una radio che con le sue onde elettromagnetiche ha causato e continua a causare danni gravissimi alla nostra salute”. Rispetto ai tempi della ricerca, questa storia si è evoluta con un piccolo aggiornamento, dal 1 luglio infatti le antenne che mandavano il segnale verso l’America Latina sono state tolte perché la trasmissione è passata sul web. La rimozione di queste 2 antenne - su 33 in totale - viene considerata una piccola vittoria ma anche un motivo di riflessione su quanto ci sarebbe ancora da fare. Segue ad Agnese la voce di Roberto, rappresentante del Comitato per la riduzione dell’impatto ambientale dell’aeroporto di Ciampino che spiega come in questo comune si sia edificato fino a 150 metri dallo scalo perché nel 1961 l’area era stata adibita esclusivamente a base militare. Trasformata in aeroporto civile, l’inquinamento acustico e dei gas è cresciuto a dismisura. Dopo la liberalizzazione del mercato delle compagnie aeree, approvata nel 2004 dall’Unione Europea, i voli commerciali su Ciampino sono già stati raddoppiati, ma per il 2020 si vorrebbe intensificarne ulteriormente il numero annuo aggiungendone altri 20 mila. Franco parla per i No Pup - un caso singolare perché nasce come coordinamento di vari comitati di quartiere sul territorio di Roma - denunciando l’abbattimento del verde e il rischio idrogeologico che si verrebbe a creare scavando a una profondità di 8-10 metri anche a ridosso del Tevere. Non hanno potuto essere presenti i membri dei comitati degli altri due casi di studio: la rivalutazione del quartiere di Tor Bella Monaca – progetto tanto discusso ma finora mai cominciato e, forse, finito nel dimenticatoio – e il corridoio di mobilità Roma-Latina che si prospetta come una colata di cemento su 18 chilometri di aree boschive tutelate nella riserva di Castel di Decima, senza però apportare modifiche per la via Pontina, una strada che è stata considerata tra le più pericolose d’Italia. Di fronte a tutti questi casi di speculazione la cittadinanza non ci sta ma vuole essere presente, accade da Cesano a Tor Bella Monaca ma in tanti altri quartieri di Roma. Da Sud a Nord gli abitanti rivendicano il diritto di pensare insieme un nuovo modello di città che abbia alla base una partecipazione che parta dal basso, dove problemi e soluzioni sono vissuti sempre in prima persona. [video|i60_capitale_cemento_roma]

Commenti

E' ora di muoversi. Prima c'era l'immobilismo pacioso della sinistra ora la destra (Alemanno e Polverini) rischia di eliminare il salvabile.....
carlo carlucci, 08-07-2012 10:08

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.