Terremoto: 7 vittime e 5000 sfollati. Lo Stato non pagherà i danni

Sette morti, cinquemila sfollati, vecchi edifici distrutti. Al bilancio del terremoto avvenuto domenica mattina in Emilia si aggiunge anche la riforma appena avvenuta della protezione civile che prevede che le ristrutturazioni dei fabbricati colpiti da calamità naturali non saranno più a carico dello Stato, ma dei cittadini. Una decisione che ha dell'assurdo, tanto più in un Paese come il nostro, dove si verificano circa 2000 terremoti l'anno e 3 milioni di cittadini abitano in zone ad alto rischio sismico.

Terremoto: 7 vittime e 5000 sfollati. Lo Stato non pagherà i danni
Sette morti, circa cinquemila sfollati, migliaia di case inagibili, fabbriche, chiese ed edifici pubblici crollati. Questo il tragico bilancio del terremoto che ha messo in ginocchio l'Emilia Romagna. Si è trattato di un sisma di magnitudo 5,9 sulla scala Richter quello che ieri mattina alle 4,04 ha fatto tremare la terra tra Modena, Ferrara e Mantova, ma è stato avvertito anche in Lombardia, Veneto, Liguria. Per tutta la giornata di ieri e anche questa notte le scosse si sono ripetute non dando tregua ai cittadini che per la paura hanno preferito dormire nei centri di accoglienza. Le scosse più forti sono state avvertite questa notte nelle zone fra Mirandola, San Felice e Finale Emilia, le stesse cittadine più colpite dal sisma di ieri mattina. Nelle zone colpite il sisma ha provocato danni significativi al patrimonio culturale e al patrimonio ecclesiastico. Oltre a chiese e palazzi storici nel modenese, è stato colpito il castello Estense, a San Felice sul Panaro. In questo comune situato nella bassa pianura modenese, tuttavia, le conseguenze del sisma avrebbero potuto essere ben più gravi se appena qualche settimana fa la regione Emilia Romagna non avesse definitivamente detto 'no' ad un progetto che prevedeva un'area di stoccaggio di gas naturale proprio sotto San Felice sul Panaro, in zona Rivara, esattamente nel punto sotto cui si è verificato l'epicentro del terremoto. Secondo una prima ricognizione, sarebbero “davvero ingenti” i danni causati dal terremoto in Emilia Romagna. È quanto ha riferito il ministro ai Beni Culturali Lorenzo Ornaghi il quale ha sottolineato che, sebbene una quantificazione in termini di euro sia ancora prematura, “siamo nell'ordine di diverse decine di milioni di euro”. Le prime stime sui danni del forte sisma arrivano intanto dalla Coldiretti. Il totale dei danni stimati dall'associazione è di 200 milioni di euro tra crolli e lesioni degli edifici rurali (case, stalle, fienili e serre) danni ai macchinari, animali imprigionati sotto le macerie e le oltre 400 mila forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, cadute a terra per il crollo delle 'scalere', le grandi scaffalature di stagionatura che sono collassate sotto le scosse. La Coldiretti riferisce inoltre che negli allevamenti da latte le mucche che si sono salvate sono ancora sotto shock e agitate dalle continue scosse che rischiano di avere un effetto sulla produzione di latte. Pesanti sarebbero i danni avvenuti anche alle strutture degli allevamenti di maiali e mucche. Il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna è avvenuto a pochi giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto legge 59 che riforma la Protezione civile. Il testo prevede che le ristrutturazioni dei fabbricati colpiti da calamità naturali non saranno più a carico dello Stato: a dover far fronte alle spese sarà il privato che dovrà pagare i danni stipulando polizze assicurative volontarie. Il decreto prevede un regime transitorio anche a fini sperimentali e la necessità di emanare un regolamento entro 90 giorni dalla pubblicazione del testo, con agevolazioni fiscali per chi si assicura contro le calamità. Nel testo viene inoltre confermata la “tassa sulla disgrazia”, con un’unica differenza rispetto alle versioni precedenti: le Regioni non avranno più l’obbligo di alzare fino a un massimo di cinque centesimi le accise sulla benzina, ma avranno la facoltà di farlo. La nuova norma, di fatto, penalizza le vittime delle calamità naturali, eventi imprevedibili ma tutt'altro che rari in un Paese come il nostro dove si verificano circa 2000 terremoti l'anno e 3 milioni di cittadini abitano in zone ad alto rischio sismico. Le zone ad elevato rischio sismico sono circa il 50% del territorio nazionale, i comuni potenzialmente interessati da un alto rischio sismico sono 725, quelli a rischio medio sono 2.344. Gli edifici che si trovano in zone a rischio sismico sono poco più di 6 milioni mentre le abitazioni sono più di 12 milioni. Questi alcuni dei dati del rapporto Terra e Sviluppo del Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG). “Il nostro – riferisce il Consiglio Nazionale dei Geologi - è un Paese sismicamente vulnerabile, con edificati in larga parte ancora poco idonei a resistere bene ai terremoti e/o ubicati in zone geologicamente poco idonee”. I geologi rivolgono un ennesimo appello alle istituzioni affinché si possa accelerare sulla prevenzione dal rischio sismico. “Bisogna impegnarsi molto – ha dichiarato Gian Vito Graziano, Presidente del CNG - e soprattutto i comuni devono agire, poiché, oltre al rischio sismico vi è da gestire quotidianamente, localmente, il pesantissimo dissesto idrogeologico del nostro Paese”.

Commenti

Dovremmo, questa volta, dire che lo Stato italiano, attraverso il suo governo d'emergenza, oltre che tempestivo è stato addirittura profetico. Tutti ricordiamo le vicissitudini interventistiche della Protezione Civile passata e la rete di trame di malaffare tuttora all'esame della Magistratura, vicissitudini e trame che non furono attentamente studiate e denunciate -tranne rarissime voci di gruppuscoli pensanti- quando da parte del passato governo venne varata una effettiva militarizzazione del Sevizio, accentrato praticamente all'allora presidente del Consiglio .A quei non troppo lontani tempi la Protezione Civile (BERTOLASO-LETTA-BERLUSCONI) muoveva anche le navi portaerei e solcava gli oceani per insegnare agli USA come si sarebbe dovuto intervenire! Ai nostri giorni invece diciamo che il decreto è immediatamenter esecutivo ma che dovrà passare sotto il voto del Parlamento per essere convertito in Legge.Non ci sono dubbi sulla sua conversione oltre che per il fatto della necessità di stabilità governativa soprattutto per il gran favore al mercato delle assicurazioni ( qualcuno già pensa ad una forma di assicurazione obbligatoria sulla casa, tipo quella della responsabilità civile per la circolazione auto?). Infatti mentre nella sua sostanza il decreto può definirsi un riordino controllatissimo delle competenze entro la strettissima gabbia del bilancio statale, quasi una scuola di formazione nel merito per gli enti locali, a cui sarà restituita la competenza dopo la fase transitoria di urgenza...e di ...comando statale, quello che appare veramente il punto di approdo è l'affidamento alle Asicurazioni del peso del rimborso ricostruttivo, non già del risarcimento dei danni. E siamo pur certi che le Assicurazioni hanno fatto già i loro calcoli sui rischi in ordine alle zone e alla densità abitativa ( esame storico della frequenza delle calamità naturali, classificazione delle zone sismiche, costi di ricostruzione) e che gli importi dei premi richiesti sarà proporzionale alla pericolosità della zona e all'età e al tipo di costruzione:la costruzione recente e antisismica costerà evidentemente di meno di quella vecchia, discorso a parte per quella abusiva. Saranno questi gli argomenti da studiare ( la platea di proprietari interessata all'...esclusione sarà, come al solito, la meno abbiente anche se la maggior conferitrice di gettito fiscale? Si continuerà a considerare proprietari anche coloro che devono ancora pagare mensimente venti-trenta anni di mutuo?)e controllare ( trasparenza degli elementi presi a calcolo per la determinazione della...tariffa, eufemisticamente chiamata "premio") affinchè il punto di approdo del riordino Montiano non diventi l'altra faccia della stessa medaglia: la militarizzazione faccendiera edilizia quella B e la privatizzazione selettiva quella M. Lo stesso fatto di aver, giustamente, gettato ai proprietari poveri l'allarme per l'abbandono ( mi viene da chiamarla "diserzione" se vogliamo usare i termini militari)impone alla società civile l'apporto politico delle misure di chiarimento e di controllo. Non è più il tempo di fermarsi alla sola denuncia. lare acciocchè questo riordino non finisca con l'essere una delega alle assicurazioni private e a chi può permetterselo, togliendo così alla totalità del popolo, almeno quello...contribuente, la garanzia della tutela pubblica.
Franco, 21-05-2012 11:21
perfetto, le tasse che paghiamo non vanno alla sanità, non vanno alle scuole per le quali dobbiamo comprare pure la carta igienica, non vanno alla ricerca così i cervelli migrano altrove (e comincio a pensare che abbiamìno proprio ragione) se neanche per eventi come questi si potrà contare sull'aiuto statale MA ALLORA PERCHè PAGHIAMO LE TASSE? Per mantenere un esercito di scrocconi? Per stipendiare 14mila euro al mese una prostituta organizzatrice di serate? per farci smontare gli ultimi baluardi di democrazia da un plotone di banchieri? LO STATO SIAMO NOI! SVEGLIA! A CASA! voglio un'Italia nuova, dove i ladri stanno in galera e le persone oneste vovono dignitosamente, dove l'istruzione è davvero per tutti e dove le tasse pagate te le ritrovi in stramaledetti, efficienti, fondamentali servizi....
boiledbrain, 22-05-2012 07:22
a napoli allora le polize assicurative sulle case sarebbero altissime visto la vicinanza con il vesuvio...hahaha apparte gli scherzi condivido Boiledbrain...dobbiamo svegliarci paghiamo con le nostre tasse un debito fasullo...
Dantes, 22-05-2012 01:22
lo stato non paghera' i danni è perchè io dovrei continuare a pagare le tasse?..in quest italia di m**** siamo tutti schiavi dello stato...facciamo bene a fuggire all'estero perchè il nostro sta diventando uno stato invivibile e questo grazie hai nostri politici...
camrine, 29-05-2012 11:29
E' necessario attrezzarsi contro gli eventi sismici dato che quasi tutto il territorio nazionale è a rischio terremoti. La prevenzione innanzi tutto, poichè prevenire è meglio che curare. Prevenire imponendo per le nuove costruzioni ,su tutto il territorio, l'osservanza cogente della normativa antisismica. Non sarei del tutto contrario dell'imposizione nei confronti dei privati del pagamento di una sorta di assicurazione per costituire un fondo di risorse da cui attingere in caso di calamità naturale per rifondere i privati stessi dei danni subiti.Ma per quanto concerne il danno dell'odierno terremoto in Emilia è giusto e doveroso che lo stato intervega come è accaduto fino adesso per dare contributi alla ricostruzione e ristrutturazione del patrimonio edilizio privato e non .Altrimenti creeremmo macroscopiche ed odiose discriminazioni tra cittadini. Gli emiliani da soli non ce la farebbero mai, super Mario apra i cordoni della borsa, crisi o non crisi e faccia le dovute sollecitazioni presso le competenti autorità dell'unione affinchè l'Europa faccia sentire la solidarietà con fatti mettendo soldi a disposizione della zona disastrata per l'immediata ripresa. Altrimenti sta Europa. Che ci sta a fare? Siamo consapevoli viviamo su una terra ballerina mettiamo in atto subito le misure di prevenzione appena ritorna la serenità salviamoci l'anima in tempo di pace perchè in tempo di guerra è inutile correre .Imitiamo i più virtuosi come i giapponesi per contrastare il fenomeno.Si mettano le scuole in sicurezza ,i beni culturali e architettonici e si faccia di necessità virtù. Mettendo in campo simulazioni calamitosi per istruire i giovani delle scuole e le popolazioni perchè sappiano adottare comportamenti che possono salvare la vita. La salvaguardia della vita umana al primo posto nella scala delle priorità.
Don Turiddu, 01-06-2012 06:01

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