Green Hill: confermato il sequestro per i beagle ma non per la struttura

Legambiente e Lav esultano: “da notizie apprese stamattina in Tribunale, il sequestro probatorio dei cani di Green Hill è stato confermato. Validata dunque la decisione della Procura della Repubblica di Brescia”. Il canile di Montichiari però è stato dissequestrato.

Green Hill: confermato il sequestro per i beagle ma non per la struttura
"Esultiamo, e con noi tutta l’Italia civile e le persone che hanno concorso a questo grande risultato di unità di intenti", scrivono Legambiente e Lav in una nota: “da notizie apprese stamattina in Tribunale, il sequestro probatorio dei cani di Green Hill è stato confermato. Validata dunque la decisione della Procura della Repubblica di Brescia”. Il canile di Montichiari però è stato dissequestrato. Rispetto all’istanza di dissequestro presentata dalla Marshall nei confronti dello stabilimento, infatti, il tribunale del riesame di Brescia si è pronunciato accogliendo parzialmente la richiesta. A rimanere sotto sequestro quindi saranno solo i 2.400 cani, per i quali proseguirà l’affidamento e che non saranno restituiti a Green Hill. "Le operazioni per far uscire i cani da Green Hill sono lente e difficili, ma da parte nostra c’è la massima e continua operatività senza neanche una sosta - dice Antonino Morabito, responsabile Fauna di Legambiente - Stiamo facendo di tutto per ridare la libertà a questi beagle. Il lavoro che sta portando avanti Legambiente sulla selezione delle famiglie affidatarie è preciso e meticoloso, perché la salute e il benessere di questi animali è fondamentale. Invece per quanto riguarda i cani già affidati, stiamo procedendo con un lavoro di controllo e verifica e stiamo raccogliendo tutti i casi in cui emergono le condizioni non idonee in cui erano tenuti gli animali all’interno dell’allevamento di Green Hill". "La task force di Legambiente – spiega Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente - sta procedendo instancabilmente e a pieno ritmo nel chiamare e selezionare le persone idonee per l’affido temporaneo dei cani ed impegnandosi così a consegnare direttamente alle famiglie cuccioli, cani adulti o fattrici. Il nostro obiettivo è quello di affidare il maggior numero di beagle nel più breve tempo possibile dando così a questi cani finalmente la possibilità di avere una nuova vita piena di amore e affett". Fino ad oggi dei 2.154 beagle rinchiusi nell’allevamento di Green Hill sono stati liberati circa 800 cani, spiega l'associazione in una nota. Ne rimangono circa 1400 in cerca di una casa. "Il lavoro di Legambiente continua senza sosta grazie anche alla collaborazione e al prezioso aiuto dei veterinari volontari e dell’associazione Volontari Canile Porta Portese e di quella dei VolontariWork". Per affrontare al meglio l’emergenza beagle, l’associazione attivato anche un call-center (0686268330 - 0686268344) e un indirizzo e-mail (sosgreenhill@legambiente.it) a cui i cittadini si possono rivolgere per chiedere le informazioni necessarie. "Si tratta di un provvedimento storico – ha dichiarato il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri - che riconosce finalmente il mancato rispetto delle condizioni socio-etologiche quale grave forma di maltrattamento degli animali". Le oltre 150 Sezioni e le cliniche della Protezione Animali presenti sul territorio nazionale, fa sapere l'Enpa, sono in stato di allerta con il compito di facilitare le operazioni di affido e di portare a soluzione eventuali situazioni di crisi legate alle condizioni di salute dei cani. Inoltre, Enpa ha incontrato Raimondo Colangeli della Sisca (Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate) - nonché vicepresidente Anmvi - e Roberto Marchesini della Siua (Scuola di Interazione Uomo Animale) per mettere a disposizione delle famiglie affidatarie, che avessero necessità di sostegno per l’inserimento dei beagle, il supporto gratuito di esperti veterinari comportamentalisti e di educatori cinofili con formazione cognitivo-zooantropologica. "Infatti questi animali, vissuti in condizioni di notevole deprivazione, potrebbero manifestare turbe del comportamento per le quali è necessario intervenire specificamente con il sostegno di veterinari comportamentalisti e di educatori cinofili con formazione cognitivo-zooantropologica". Il centralino dell’Enpa dedicato all’emergenza Green Hill, rassicura l'ente, sarà attivo anche nella settimana di Ferragosto e potrà essere contattato per informazioni e notizie sull’affidamento dei cani. LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI SU Green Hill

Commenti

Giulio Andreotti diceva: "A pensare a male si commette peccato ma spesso ci si azzecca". Il mio pensiero cattivo di oggi è quello dell'idea che alla fine i costi del recupero dei cani maltrattati rischiano di ricadere sulla collettività (sui singoli cittadini che accettano di prendersene cura, che -se sono oltre 2000- in effetti sono la collettività), mentre l'azienda potrà usare il suo capannone dissequestrato per ricominicare a fare profitti in altro modo. Che ne pensate?
Nello De Padova, 07-08-2012 01:07
Sono d'accordo. E' stato fatto solo per mettere a tacere i media. Di fatto i maltrattamenti continuano. Per combattere il randagismo gli animali dovrebbero essere sterilizzati. C'era una via della mia città con oltre 50 gatti (io e un mio amico li avevamo contati per spasso e fotografati tutti). Poi sono arrivati degli "individui" a catturarli con la scusa di sterilizzarli. Ora ci sono solo 3/4 gatti sterilizzati. Gli altri 45 sono stati "affidati" ma da quello che leggo in giro cambiare casa ad un gatto adulto è soltanto dannoso per lui poichè fonte di stress, senza contare che sfido chiunque ad adottare un gatto adulto che è sempre stato randagio. La mia ipotesi (E vorrei che qualcuno indagasse) è che i mici vengano catturati per esperimenti. Di fatto l'uso di animali per esperimenti è molto costoso, l'utilizzo di animali randagi ridurrebbe i costi e vedo se non il complotto per lo meno motivazioni valide che necessitano di essere verificate.
Neil, 04-07-2013 10:04

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