Vivisezione: a Cambridge un corteo funebre contro Harlan

Il 25 agosto a Cambridge si è tenuta una manifestazione contro Harlan, azienda che alleva animali destinati alla vivisezione. L'attivista Erica Barclay: “Gli italiani credevano che potevano chiudere Green Hill, e sono riusciti, e col vostro aiuto è ciò che anche noi faremo!”. Il report di Andrea Romeo, presente al 'corteo funebre'.

Vivisezione: a Cambridge un corteo funebre contro Harlan
Si sono riuniti nella Parker Piece square di Cambridge nella mattinata del 25 agosto gli attivisti per i diritti animali provenienti da tutto il Regno Unito. Erano tutti vestiti di nero, portavano un piccolo nastro viola attaccato sul petto in segno di lutto e avevano, per l'occasione, una piccola bara bianca in onore delle 'vittime della scienza', dei cani beagles usati nella vivisezione, ma anche dei primati, dei roditori, e di tutte le specie a cui viene imposto questo sacrificio. Portavano inoltre bandiere viola e vi era un gruppo di beagles, anche loro simbolo e protagonisti della manifestazione. La tv inglese parla di duecento attivisti, ma io (che ero lì a manifestare con loro) ne ho contati più di cinquecento. Durante la manifestazione, poi, si sono aggregate sempre più persone sia del luogo che attivisti 'ritardatari' provenienti da Londra, Oxford, Manchester, Brighton, e altre città, raggiungendo almeno il migliaio di persone. Verso le 2 del pomeriggio Erica Barclay, l'attivista organizzatrice della campagna Save the Harlan Beagles Campaign, ha dato il via alle danze. Nel suo discorso ha parlato di Harlan, motivo dell'incontro, un'azienda che fornisce 'prodotti di alta qualità' o 'modelli di ricerca', come essa scrive nel suo sito, ad università e centri di ricerca, ovvero alleva animali o 'cavie' destinati alla vivisezione. Barclay ha continuato descrivendo le torture che gli animali subiscono in questi luoghi tetri per una pratica che, sostiene, non ha alcuna ragione di esistere e definendo la vivisezione e la sperimentazione animale in generale come 'una barbarie medioevale'. Il 90% delle droghe testate negli animali non ha effetti sull'uomo, o ha effetto negativo. Solo in Inghilterra, sostiene la Barclay, muoiono più di 20.000 persone l'anno a causa delle sostanze tossiche provenienti dalla 'falsa scienza' della sperimentazione animale legata soltanto ad interessi economici. Dopo le toccanti parole sulle torture subite dagli animali nei laboratori di vivisezione - citando alcuni passi presi dalla denuncia di Michelle Rokke (il diario è scaricabile gratuitamente in questo sito) -, l'attivista americana che si è intrufolata in incognito nei laboratori di vivisezione dell'HTL nel 1997, Erica Barclay ha mandato un caloroso saluto agli italiani, citando Green Hill (“ ... gli attivisti italiani ci hanno dimostrato che se vogliamo qualcosa possiamo ottenerla”) e ha continuato poi parlando in un italiano stentato: “ben fatto Italia! Totale rispetto! Vi ringrazio dal Regno Unito!” e quindi, tra gli applausi generali, ha concluso, tornando a parlare nella sua lingua nativa: “gli italiani credevano che potevano chiudere Green Hill, e sono riusciti, e col vostro aiuto è ciò che anche noi faremo!”. Il corteo ha lasciato così Parkers Pieces dirigendosi verso il centro di Cambridge, verso la piazza dove si trova il Kings College, nel cuore della cittadina inglese. In silenzio, emulando un vero e proprio corteo funebre, mentre un tamburo scandiva il tempo della marcia, i manifestanti passeggiavano per Cambridge tra gli sguardi curiosi della gente seguendo i portatori della bara, anche loro vestiti di nero. I cartelli recitavano frasi del tipo 'Born to Die' (nato per morire), 'Enough is Enough' (traducibile come 'quando è troppo è troppo'), 'Harlan: Blood on Your Hands' (Harlan: sangue nelle tue mani'), mentre alcuni dei manifestanti portavano a guinzaglio i propri amici beagles coinvolti anche loro, inconsapevolmente, nell'obiettivo di liberare i loro compagni rinchiusi nelle celle di Harlan. Arrivati di fronte al Kings College, il suggestivo corteo si è fermato e, a microfoni aperti, è stato spiegato alla folla che osservava le ragioni che spingono i manifestanti ad attaccare la vivisezione e Harlan. Tra gli oratori vi erano di nuovo Erica Barclay, ma anche la dott.ssa Victoria Martindale, attivista, scrittrice e giornalista per il giornale inglese The Indipendence. “Siamo qui oggi per le vittime della scienza […] per tutti gli esseri viventi, umani e non umani, uccisi in nome della scienza […]. La vivisezione è una pratica perpetuata da secoli ormai diventata 'tradizione', e per questo la gente è talmente abituata da considerarla normale. Ma la vivisezione non è normale, è solo 'male pianificato'.
Vi convincono che così cureranno il cancro, cureranno i vostri cari, gli anziani, ma non è vero niente, questo non accadrà mai. Vi vendono speranze, creano false divinità […] C'è una ragione logica per cui queste torture sono vane e inutili: siamo biologicamente differenti dai topi dei laboratori. Solo nel Regno Unito ogni anno muoiono più di 20.000 persone a causa di questa falsa scienza […]. Ci chiamano estremisti: pensate che sia estremo chiedere la fine di qualcosa che è estremamente pericolosa per la nostra salute e violenta, anzi violentissima per gli animali? Se avete rispetto per i nostri migliori amici, per favore, unitevi a noi!”. Nel frattempo cominciava a piovere, ma la pioggia non spaventava gli audaci attivisti, anzi rendeva il tutto molto più convincente. Il corteo ha ripreso così per la Saint James street, indietro verso Parker Piece square dove, verso le 5 p.m., il gruppo si è sciolto per lasciare momentaneamente Cambridge. L'obiettivo, come per Green Hill, è la chiusura di Harlan. Gli abitanti della tranquilla Cambridge rivedranno certamente presto gli animalisti marciare per le vie della loro città.

Commenti

FORZAAAAAAAAAAAAA UN GRANDE AUGURIO DI RIUSCIRE ANCHE A VOI DALL'ITALIA
daniela, 28-08-2012 10:28
ERRORI NON PIU' TOLLERABILI di una vetusta metodica sbagliata chiamata vivisezione: 1)Come modello sperimentale dell'uomo,delle sue funzioni,delle sue patologie prendiamo l'animale"....ammesso e non concesso questo settoriale,limitante,fuorviante, scientismo empirico..la domanda che sorge è "QUALE ANIMALE,trai milioni esistenti, PIGLIAMO?"..x logica verrebbe da dire "quello che si ammala della nostre stesse malattia"..e invece NO!La scelta si basa su altri criteri antiscientifici come la facilità di stabulazione,comodità di manipolazione,prezzo,velocità di riproduzione,ecc...mah! 2)Per provocare effetti clamorosamente diversi bastano differenze biochimiche/genetiche minime,tanto che gli effetti delle sostanze variano incredibilmente,(sia come dosaggi tollerati,che negli effetti,e x tutto il resto) non solo in base a specie diverse ma a ceppi diversi della stessa specie,che addirtittura a età diverse, sessi diversi, stabulazione diversi, dalla bibliografia si vedrà che incerti laboratori il presupposto da cui parte la ricerca è "L'ANIMALE E' ABBASTANZA SIMILE ALL'UOMO", in altri laboratori,per altre ricerche,altri sperimentatori partono dal presupposto diametralmente opposto "L'ANIMALE E' ABBASTANZA DIVERSO DALL'UOMO"..scienza un po' troppo manipolabile,no? 3)la tossicità viene sperimentata su animali in buona salute.Ma il medicamento sarà utilizzato da un malato e,la malattia ,di per sé, varia il metabolismo quindi..con questo presupposto se inietto ad un uomo sano la dose di insulina che salverebbe un diabetico da una grave crisi,cosa dico?Che l'insulina è mortale perché manda il sano al creatore?Come faccio a sperimentare un farmaco contro lo shock anafilattico che fa morire un allergico alle fragole,su di me che me ne posso mangiare a quintali?(e siamo dello stessa specie,e siamo in un sistema organico co-specifico!) 4)La maggior parte delle malattie umane non colpisce gli animali,e,lerare in comune,sviluppano e hanno decorsi molto diversi..EPPURE LA S.A. DICE "FABBRICHIAMO UNA FINTA MALATTIA CHE RICORDI LA NOSTRA" ..nessun animale ha la leucemia?avveleniamolo!Il cane non ha l'artrite reumatoide?Prendiamogli a martellate le giunture,oppure iniettiamogli qualche sostanza...provochiamo nel maiale l'ictus,trombosi ecc clambando,bloccando,legando un vaso..ma in quel caso la cura sarebbe slegare il vaso...nel trovare l'imitazione della sintomatologia (non della malattia)la scienza è poca ma la fantasia è tanta!!.. 5)Dato che il modello animale è scientificamentefrustrante,si studia come renderlomeno disomogeneo..ed eccoci con la trovata del ceppo particolare..ultraconsanguineità accoppiamenti fratello sorella,genitori figli,e dopo una 20 di generazioni avremo questo o quel ceppo lab (sigla taldeitali) con il risultato che dopo altro tempo,e dopo altri soldi, avremo animali che non sarebbero un modello credibile neanche per i propri co-specifici ,innutili pure x studi di veterinaria... Già solo questi grossolani errori si sovrappongono in proporzione geometrica formando una piramide rovesciata di errori e distorsioni che si abbatte sul malato UMANO in fase preclinica,se nnon,addirittura,al malato che asume il farmaco appena commercializzato perché all'originario errore di osservare una malattia artificiale,in un modello artificioso (animale),somministriamo un qualcosa,che sarà metabolizzato pure in un modo diverso rispetto all'organismo umano e che,per giunta,probabilmente,verrà assalito dalle difese immunitarie dell'animale,anziché "collaborarci".. Questo intervento spiega perché questa giostra impazzita,serve (per adesso)per legge ma le leggi possono cambiare..la vivisezione va abolita x lasciare spazio ad una scienza utile,moderna evera.
cassandra, 29-08-2012 09:29

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