Disbiosi intestinale, le nostre difese

La disbiosi intestinale consiste in una alterazione della flora microbica normalmente detta 'eubiotica' presente a livello gastrointestinale. Il ripristino della flora eubiotica costituisce una delle barriere principali del nostro sistema immunitario ed è un mezzo terapeutico oggi recepito anche dalla medicina convenzionale.

Disbiosi intestinale, le nostre difese
L’argomento che andiamo ad esaminare, oltre ad avere una grande importanza in quanto mette in rilievo le continue risposte difensive espresse dal 'nostro Triangolo della Salute' nei confronti dell’attacco quotidiano portato all’organismo da tossine esogene ed endogene, assume una grande rilevanza in relazione alla possibilità che aggressioni ripetute al nostro sistema difensivo Eubiotico, possano determinare alterazioni della nostra risposta nei confronti di sostanze di vario tipo, le quali da tollerate o self, possono trasformarsi in elementi non tollerati o non- self e quindi fra i vari aspetti negativi, c'è anche quello di poter diventare causa di allergie o intolleranze. Per disbiosi intestinale intendiamo una alterazione della flora microbica normalmente detta eubiotica presente a livello gastrointestinale. La sua mancanza, la sua riduzione o comunque una sua possibile alterazione viene a determinare nel tempo la proliferazione di germi patogeni capaci di alterare la normale funzione digestiva ed immunitaria del nostro net-work corporeo. L’importanza di questo danno è facilmente intuibile se consideriamo l’ampiezza di questo 'meccanismo corporeo difensivo': stiamo parlando, infatti, della superficie più ampia dell’organismo in comunicazione con l’ambiente esterno, dal quale riceve le sostanze nutritive e nel quale elimina le sostanze di scarto. Se potessimo aprire e distendere le mucose gastrointestinali di esofago, stomaco, intestino tenue e colon occuperemmo uno spazio di circa 300 m², paragonabile a quello di una casa enorme o meglio ancora di una villa. Anche se può sembrare impossibile, quindi, questa enorme struttura è contenuta dentro di noi ed è ben più ampia di quella bronco-polmonare con i suoi 80 m² circa, surclassando nettamente i 2 m² di pelle che rivestono il nostro corpo. Detto ciò, è importante considerare che le funzioni più importanti di questa struttura complessa sono svolte dall’intestino tenue, che si occupa della digestione, dell’assorbimento dei prodotti digeriti, dell’attivazione della risposta immunitaria nei confronti di sostanze tossiche e del buon funzionamento del complesso sistema ormonale gastrointestinale, secondo le regole della neurogastroenterologia esaminate dal Prof. Gershon. Sono varie le cause che possono, nel tempo portare ad una disbiosi intestinale e fra queste ricordiamo le più frequenti: Alimentazione errata con eccessiva assunzione di zuccheri raffinati, carboidrati raffinati e proteine in quantità esagerata; utilizzo ripetuto di alimenti non perfettamente conservati o contaminati da insetticidi, pesticidi, metalli pesanti, cloro, radioattività, ecc, capaci di determinare danni al sistema immunitario poiché, pur se di lieve intensità, risultano ripetuti nel tempo; Presenza di tossine endogene di natura infettiva come quelle prodotte da patologie come tifo, paratifo, mononucleosi, citomegalovirus, rotavirus, micosi intestinali, parassitosi intestinali, (come ad esempio giardia, ossiuri, fasciolopsis, ecc.); Presenza di tossine esogene derivate da sostanze chimiche come ad esempio polifosfati, formaldeide, ecc, o da metalli pesanti presenti nelle acque, nelle amalgame dentarie, nell’ambiente di lavoro, nell’abitazione, ecc.; Uso eccessivo di farmaci come antibiotici, cortisonici, anti-infiammatori, pillola, lassativi, ansiolitici, antidepressivi, ecc.; Presenza di focolai come sinusiti, appendiciti, prostatiti, annessiti, granulomi, osteiti, ecc.; Presenza di campi di disturbo cicatriziali quali esiti di cesarei, appendicectomie, adenoidectomie, laparoscopie, tonsillectomie, asportazione di cisti e lipomi, ecc.; Presenza di fattori endogeni come diverticolosi, ptosi viscerale, disfunzioni epatiche e pancreatiche, distiroidismo, megacolon, ecc.; Alterazione del normale rapporto acido–alcalino intestinale; Problemi psico-emozionali, legati al concetto di 'Secondo cervello addominale', capace di rielaborare le emozioni di gioia e dolore, come esperibile dagli studi del neurogastroenterologo americano Prof. Gershon, pubblicati nel libro Il Secondo cervello, edito dalla UTET. Tutte queste situazioni ed anche altre concorrono a determinare nel tempo una alterazione della normale risposta del nostro sistema gastrointestinale ed in particolare della normale flora microbica intestinale eubiotica, con insorgenza anche di processi putrefattivi causati dall’eccessiva assunzione di proteine animali e di situazioni fermentative determinate dall’esagerata somministrazione di zuccheri raffinati, con conseguente alterazione dei normali meccanismi di assorbimento e di difesa immunitaria, rappresentando il primum movens della comparsa di disturbi funzionali i quali, se non corretti determineranno nel tempo la apparizione di malattie sistemiche, spianando la strada, fra le altre cose, alla comparsa delle allergie e/o delle intolleranze alimentari, di cui parleremo in un prossimo articolo. Ad impedire il verificarsi di questi fenomeni sono deputati microrganismi anaerobi, che sono i più rappresentativi come i bacteroidi, i bifidobatteri, ecc., o anaerobi facoltativi come i lattobacilli. Le forme batteriche come gli Enterococchi e l’Escherichia Coli costituiscono solo l’1% della flora eubiotica totale. Dobbiamo dire che quest’ultimo microrganismo, in condizioni di normalità facilita la produzione di numerose vitamine come la K, la B12, l’acido pantotenico, l’acido folico, l’acido nicotinico e consumando ossigeno durante la scissione del lattosio crea nell’intestino le condizioni necessarie per la produzione dell’acido lattico indispensabile ad impedire la risalita dal colon nell’intestino tenue dei germi della sua putrefazione, con conseguente contaminazione. È fondamentale, infatti, impedire il verificarsi di una mancanza o di una riduzione o di una alterazione della presenza dei normali microrganismi probiotici, capace di determinare nel tempo la proliferazione dei germi patogeni che alterano la normale funzione digestiva e immunitaria dell’organismo. In genere la presenza di queste alterazioni si accompagna alla comparsa di una sintomatologia inizialmente leggera, caratterizzata da dispepsia, meteorismo, eruttazioni incontrollabili, flatulenze, diarree, dolori muscolari ed articolari improvvisi, reazioni pseudoallergiche improvvise su cute e mucose, iperestesia nervosa. Questa sintomatologia ricalca una parte di quella che possiamo riscontrare nelle intolleranze alimentari, alle quali la presenza della disbiosi intestinale risulta legata a stretto filo. I continui attacchi operati ai danni dell’intestino determinano un danno al suo sistema linfatico detto MALT (Mucosa Associated Lymphoid Tissue), alterando il controllo della risposta immunitaria a livello del tratto gastroenterico(GALT) e causano una lesione alla barriera protettiva della mucosa intestinale, favorendo la penetrazione di tossine ambientali, che in altre condizioni non avrebbero potuto introdursi nell’organismo. L’alterazione del sistema MALT, infatti, determina una diminuzione delle immunoglobuline A secretorie (sIgA), con conseguente comparsa di patologie del tratto gastrointestinale e per la diminuzione della loro azione difensiva nei riguardi delle altre mucose, potremo avere anche altre situazioni infiammatorie inizialmente leggere, come sinusiti, tracheobronchiti, asma bronchiale, sindrome allergica, atopie e patologie autoimmuni, che tenderanno se non viene ripristinato il sistema immunitario ad aggravarsi con il trascorrere del tempo, determinando la comparsa di nuove patologie via via ingravescenti. È evidente, quindi, che per ricreare le condizioni di salute, bisogna ricreare una condizione di equilibrio all’interno dei circa due chili di microrganismi che vivono nell'intestino, creati per aiutare costantemente il nostro sistema immunitario, che sono in prevalenza i cosiddetti fermenti lattici i quali tendono ad aumentare progressivamente andando dallo stomaco verso il colon. Fra questi possiamo distinguerne due tipi: il primo detto transiente ed il secondo detto residente. Fra i fermenti transienti dobbiamo ricordare i Lattobacilli Bifidus ed Acidofilus, mentre fra quelli simbionti non possiamo dimenticare il Ramnosus ed il Reuteri. Il Ramnosus fra le altre cose esalta l'attività degli altri attivandone le singole funzioni e forma colonie permanenti ad azione probiotica, entrando in competizione in tal modo con i germi patogeni esogeni o endogeni che tendono a danneggiare l'organismo. Questo fa sì che l'intestino sia il sistema immunitario più grande del corpo, poiché contiene circa il 40% delle difese immunitarie corporee e di conseguenza farmaci o sostanze tossiche o intolleranti che vengono a modificare questa flora intestinale eubiotica possono avere un notevole effetto immunosoppressivo tale da trasformare composti normalmente accettati, detti self, in sostanze non più riconosciute e per questo cause iniziali scatenanti di futuri processi autoimmunitari. Ciò conferma l'importanza di quelli che a questo punto possiamo considerare i nostri migliori alleati, in quanto la loro azione determina una difesa meccanica della mucosa, la regolazione del pH intestinale, la eliminazione di microrganismi patogeni, la produzione di antibiotici naturali, la stimolazione immunitaria, la sintesi di vitamine quali la K e la B12, la partecipazione al metabolismo degli acidi biliari e degli ormoni steroidei, la funzione di eliminazione di omotossine, ecc. Fra i tanti probiotici ricordiamo il nome ed il meccanismo di azione dei seguenti: 1. Lattobacillus Ramnosus che lavora in sinergia con il Lattobacillus Casei, principalmente nell’intestino tenue, favorendo la eliminazione di un microrganismo patogeno, la Listeria; 2. Lattobacillus Acidophilus che aumenta la tolleranza al lattosio ed esercita il suo meccanismo di azione nei confronti dell’Escherichia Coli e della Candida; 3. Bifidobacterium che aiuta a diminuire il colesterolo ed aumenta la resistenza verso la disbiosi intestinale causata dagli antibiotici e gli antimicotici; 4. Saccaromices Boulardi che esercita la sua azione sulla Candida (non la Tropicalis), sulle micosi intestinali e vaginali e sull’aumento delle difese immunitarie nei confronti delle Salmonella e delle Shighelle. Il ripristinare la flora eubiotica intestinale che rappresenta, come abbiamo visto, una delle barriere principali del nostro sistema immunitario, è un mezzo terapeutico che finalmente è stato recepito anche dalla medicina convenzionale la quale, quindi, non manifesta in questo momento nessuna difficoltà a consigliare probiotici in associazione con terapie che presumono un indebolimento, se non una distruzione parziale del sistema immunitario intestinale, come ad esempio nelle terapie antibiotiche, in quelle cortisoniche, nell'eccessivo uso di lassativi, ecc.. Il mantenere, quindi, in buone condizioni la flora eubiotica intestinale, abbiamo visto che rappresenta un investimento sulla nostra futura condizione di salute, soprattutto perché impedendo la creazione di sostanze non-self partendo da elementi normalmente riconosciuti come self, si possono evitare ad esempio le situazioni di seguito riportate: - ricordiamo gli episodi di nervosismo, insonnia, problemi comportamentali, ecc., nei bambini, determinati dall'assunzione di additivi, coloranti e materiale contenente acido salicilico; - l'alternanza di stipsi e diarrea da carenza di lattasi; - le otiti, le bronchiti, le tonsilliti, le faringiti, le laringiti e la maggior parte dei problemi a carico dell'apparato respiratorio, fino ad episodi di asma, in seguito all'assunzione di alimenti quali latte di scarsa qualità e glutine; - le manifestazioni tipo eczema a livello cutaneo determinate dall'assunzione di latte, uova, pollo, coloranti e conservanti; - la presenza di coliche infantili determinate dall'assunzione di latte. Questi sintomi, peraltro, se non viene ricreata la normale Eubiosi intestinale, non scompaiono con l'aumento dell'età, ma si modificano trasformandosi in: malesseri generali, alti e bassi ponderali, meteorismo, diminuzione della concentrazione, episodi di ansia e tachicardia, dolori osteoarticolari migranti, difficoltà di addormentamento fino all'insonnia, riniti, sinusiti, laringiti, bronchiti, disturbi intestinali fino a patologie gravi come la colite ulcerosa, eczemi, acne, dermatiti di varia natura, tendenza all'orticaria cronica da sovraccarico del tessuto connettivo, cistiti recidivanti, candidosi, accentuazione dei sintomi della dismenorrea, episodi di cefalea ed emicrania non correlati a fattori organici. Per ora ci fermiamo qui, non senza ricordare per l’ennesima volta che per ripristinare il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario gastrointestinale, al fine del mantenimento di una condizione di salute dobbiamo correggere l’alimentazione, eliminare le tossine endogene prodotte da agenti infettivi di varia natura, evitare la assunzione ripetuta di tossine esogene, eliminare se presenti i focolai ed i campi di disturbo, limitare l’uso eccessivo di farmaci cercando di ridurne gli effetti collaterali attraverso le somministrazione di prodotti omeopatici o fitoterapici, riequilibrare il PH intestinale, valutazione e cura delle disfunzionalità endogene e soprattutto modificare eventuali condizioni di Dis – Stress negativo trasformandole in Eu – Stress positivo, anche solo attraverso un cambiamento di eventuali modelli quotidiani ripetitivi diventati insopportabili. A ciò aggiungiamo di ricercare nell’acquisto dei probiotici, necessari per stimolare il ripristino del sistema immunitario gastrointestinale, anche la presenza di quelli nominati in precedenza, al fine di ottenere risultati più rapidi.

Commenti

eccellente nell'esposizione e molto utile.....sopratutto per i medici... ke davanti a problematike tipike della disbiosi sentenziano tante fesserie xke non ne sanno nulla di reazioni immunoallergike a livello intestinale
rita massa, 08-01-2012 04:08
Molto chiaro ed esaustivo anche se un po' di spazio poteva essere dedicato alle terapie alimentari per uscire dalla disbiosi.
Roberto, 04-03-2013 02:04

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.