Caccia, il Far West dei giorni nostri

Che l’uomo sia la specie più pericolosa che esista sul pianeta ormai è una evidenza scientifica, ma se qualcuno avesse dei dubbi, la politica è lì apposta a confermarcelo puntualmente.

Caccia, il Far West dei giorni nostri

Che l’uomo sia la specie più pericolosa che esista sul pianeta ormai è una evidenza scientifica, ma se qualcuno avesse dei dubbi, la politica è lì apposta a confermarcelo puntualmente.
Dal suo cilindro escono provvedimenti che lasciano sgomenti e quando sembra che si sia toccato il fondo, ecco in azione le trivelle. Sarà la foga militarista, sarà che per aumentare il PIL e i guadagni della finanza armata andremo in giro a breve tutti con un bazooka e i kit di sopravvivenza, ma peggio di noi stanno gli animali.
Già sterminati da cacciatori, automobili, infrastrutture varie, elettrosmog, pesticidi, veleni, inquinamento e chi più ne ha ne metta, non contenta la politica propone una serie di inasprimenti allo sterminio che vanno oltre l’assurdo e che hanno come corollario, non indifferente, il pericolo aumentato anche per gli umani. Pericolo che era già presente nella caccia fino ad ora, visto che ogni anno decine di persone vengono ammazzate o ferite; non osiamo immaginare cosa succederà in futuro.
Infatti si potranno cacciare molte più specie, si potrà cacciare ancora più a lungo e quasi ovunque, in barba a qualsiasi logica, senso e sprezzo del pericolo, come se la società fosse un poligono di tiro dove chiunque armato può fare letteralmente quello che gli pare. Il Far West Hollywoodiano fatto di sparatorie in confronto sarà un film romantico sui buoni sentimenti. E guai a chi osa protestare, fioccheranno multe altissime, alla faccia delle fu democrazia, ormai un lontanissimo ricordo. Incuranti del senso del ridicolo e forti del fatto che ormai l’ossimoro è d’obbligo se si pensa alla benzina verde, il nucleare pulito e prese in giro simili, la caccia viene definita come pratica che concorre alla tutela della biodiversità e dell’ecosistema.
Ancora una volta constatiamo che George Orwell era un dilettante rispetto a questi geni della bispensiero. Del resto se la guerra è pace, anche la caccia non potrà che essere per la tutela di ambiente e biodiversità, ovvio, lapalissiano direi.
Quello che viene proposto è così assurdo che pure un comico con coscienza ambientalista come Giovanni Storti, in un video che vi proponiamo, si limita a leggere i vari provvedimenti senza commentare nulla; sono così tragicamente ridicoli da commentarsi da soli.
Visto che la politica asservita a ogni possibile lobby produce danni, non rimane che confidare nell’intelligenza delle persone e nella speranza che ci sia il rifiuto di imbracciare fucili per azzerare definitivamente anche quel poco di vita animale che è rimasto intorno a noi. Si spera che almeno i giovani non accettino questa barbarie e si dedichino ad attività ben più costruttive e sensate per la loro vita e quella degli altri. Si spera anche che grazie al ritorno alle campagne di sempre più persone e al recupero di territori abbandonati, si possa vivere in maniera diversa da quella di concepire gli animali come vittime sacrificali.
Commentare poi la follia per la quale la propaganda ci dice che ci sia un invasione di animali selvatici, è un insulto all’intelligenza e alla realtà, quindi non lo faremo. Possiamo solo rimarcare che ogni squilibrio, ogni problema nella natura è determinato, sempre e comunque dalla specie più dannosa e crudele: quella umana.

Foto: Elle Hughes per Pexels

 

Contro la Caccia e il Mangiar Carne
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